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giovedì 24 dicembre 2009

PER DIVENIRE " FIGLI DELLA LUCE "











“ PER DIVENIRE FIGLI DELLA LUCE “


SONO TRASCORSI VENTI SECOLI DALLA NASCITA DI GESU’ CRISTO , MA NOI, DICHIARATI E BATTEZZATI CRISTIANI , CONTINUIAMO A COMPORTARCI A TUTT ’OGGI , SIA NELL’AMBITO DELLA FAMIGLIA CHE NEI RAPPORTI SOCIALI , IN MODO ANCORA BEN LONTANO DAI SUOI INSEGNAMENTI.

SE VOGLIAMO DIVENIRE VERAMENTE , COME DICE GESU’ ,
“ FIGLI DELLA LUCE “, DOBBIAMO FINALMENTE DIMOSTRARE REALMENTE A NOI STESSI E NEI CONFRONTI DEL NOSTRO PROSSIMO , DI SAPER OPERARE NELLA VITA OSSERVANDO ED APPLICANDO QUEI VALORI CHE COSTITUISCONO ESSI STESSI L’ESSENZA SPIRITUALE DELLA NATURA UMANA E CHE POSSONO MANIFESTARSI SOLO ATTRAVERSO SENTIMENTI ED ATTI DI AMORE , DI SOLIDARIETA’ E GENEROSITA’ VERSO GLI ALTRI E PARTICOLARMENTE VERSO I POVERI E I MALATI ED ANCORA, RISPETTANDO LA NATURA E COMPORTANDOSI CON ONESTA’ E LEALTA’ SIA NEI RAPPORTI FAMILIARI CHE NEI RAPPORTI SOCIALI .

DIVERSAMENTE, TRASCURANDO QUESTI VALORI , LA NOSTRA VITA, NON POTRA’ CHE INTRAPRENDERE UN PERCORSO CHE ALLONTANERA’ SEMPRE PIU’ LA NOSTRA ANIMA DALLA LUCE DIVINA.

PUR SENTENDOCI SPESSO IMPOTENTI DAVANTI AGLI ACCADIMENTI DEL MONDO, DOBBIAMO COMUNQUE ESSERE COSCIENTI CHE SOLO CON LA LUCE DELLA FEDE IN DIO POSSIAMO TROVARE L’ENERGIA ED IL CORAGGIO PER IMPEGNARSI CON FORZA IN DIFESA DELLA PACE CONTRO IL MALE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA .


GESU' CRISTO HA DETTO :

“ CAMMINATE MENTRE AVETE LA LUCE , AFFINCHE ‘ LE TENEBRE NON VI SOPRAFFACCIANO E CHI CAMMINA NELLE TENEBRE NON SA DOVE VA .
MENTRE AVETE LA LUCE , ESERCITATE FEDE NELLA LUCE , PER DIVENIRE “ F I G L I D E L L A L U C E “

( vANGELO DI GIOVANNI - 12 : 35 , 36 )



“ CAMMINATE MENTRE AVETE LA LUCE, AFFINCHE’ LE TENEBRE NON VI SOPRAFFACCIANO ; E CHI CAMMINA NELLE TENEBRE NON SA DOVE VA. “

( Vangelo d i Giovanni – 12 : 35 )

“ MENTRE AVETE LA LUCE, ESERCITATE FEDE NELLA LUCE ,
PER DIVENIRE FIGLI DELLA LUCE “

( Vangelo di Giovanni – 12 : 36 )

“ POICHE’ DIO HA TANTO AMATO IL MONDO CHE HA DATO IL SUO UNIGENITO FIGLIO , ONDE CHIUNQUE ESERCITA FEDE IN LUI NON SIA DISTRUTTO, MA ABBIA VITA ETERNA .”

“ POICHE’ DIO HA MANDATO IL SUO FIGLIO NEL MONDO NON PER GIUIDICARE IL MONDO, MA PERCHE’ IL MONDO SIA SALVATO PER MEZZO DI LUI , CHI ESERCITA FEDE IN LUI NON SARA’ GIUDICATO , CHI NON ESERCITA FEDE E’ GIA’ STATO GIUDICATO, PERCHE’ NON HA ESERCITATO FEDE NEL NOME DELL’UNIGENITO FIGLIO DI DIO .“

“ ORA QUESTA E’ LA BASE PER IL GIUDIZIO, CHE LA LUCE E’ VENUTA NEL MONDO , MA GLI UOMINI HANNO AMATO LE TENEBRE PIUTTOSTO CHE LA LUCE, PERCHE’ LE LORO OPERE ERANO MALVAGE.”
“ POICHE’ CHI PRATICA COSE VILI ODIA LA LUCE, ONDE LE SUE OPERE NON SIANO RIPROVATE. MA CHI FA CIO’ CHE E’ VERO , VIENE ALLA LUCE, ONDE LE SUE OPERE SIANO RESE MANIFESTE, POICHE’’ SONO STATE COMPIUTE IN ARMONIA CON DIO. “

( Vangelo di Giovanni – 3 . 16, 17, 18, 19, 20, 21 )

“ NESSUN SERVO PUO’ ESSERE SCHIAVO DI DUE SIGNORI, POICHE’ O ODIERA’ L’UNO E AMERA’ L’ALTRO, O SI ATTERRA’ ALL’UNO E DISPREZZERA’ L’ALTRO.
NON POTETE ESSERE SCHIAVI DI DIO E DELLA RICCHEZZA “
( Vangelo di Luca , - 16 . 13 )

“ MA PRESTATE ATTENZIONE A VOI STESSI ONDE I VOSTRI CUORI NON SIANO AGGRAVATI DALLA CRAPULA NEL MANGIARE E NEL BERE E DALLE ANSIETA’ DELLA VITA, E QUEL GIORNO NON VENGA ALL’IMPROVVISO SU DI VOI , COME UN LACCIO. POICHE’ ESSO VERRA’ SU TUTTI QUELLI CHE ABITANO SULLA FACCIA DI TUTTA LA TERRA . SIATE SVEGLI DUNQUE, SUPPLICANDO IN OGNI TEMPO AFFINCHE’ RIUSCIATE A SCAMPARE DA TUTTe QUESTE COSE DESTINATE AD ACCADERE E A STARE IN PIEDI DINANZI AL FIGLIO DELL’UOMo. “

( Vangelo di Luca -: 21 : 34 )

“ E VI SARANNO SEGNI NEL SOLE E NELLA LUNA E NELLE STELLE , E SULLA TERRA ANGOSCIA DELLE NAZIONI, CHE NON SAPRANNO COME USCIRNE A CAUSA DEL MUGGITO DEL MARE E DEL SUO AGITARSI.
MENTRE GLI UOMINI VERRANNO MENO PER IL TIMORE E PER L’ASPETTAZIONE DELLE COSE CHE STARANNO PER VENIRE SULLA TERRA ABITATA, POICHE’ LE POTENZE DEI CIELI SARANNO SCROLLATE E VEDRANNO IL FIGLIO DELL’UOMO VENIRE IN UNA NUBE CON POTENZA E
GRAN GIOIA. MA QUANDO QUESTE COSE COMINCERANNO AD AVVENIRE , ALZATEVI E LEVATE LA TESTA, PERCHE’ LA VOSTRA LIBERAZIONE SI AVVICINA.”

( Vangelo di Luca : - 21 : 25, 26, 27, 28 )



“ IL FIGLIO DELL’UOMO MANDERA’ QUINDI GLI ANGELI E RADUNERA’ I SUOI ELETTI DAI QUATTRO VENTI, DALL’ESTREMITA’ DELLA TERRA ALL’ESTREMITA’ DEL CIELO. IN QUANTO A QUEL GIORNO O ALL’ORA, NESSUNO SA, NE’ GLI ANGELI DEL CIELO, NE’ IL FIGLIO, MA SOLO IL PADRE. STATE IN GUARDIA , SIATE SVEGLI, POICHE’ NON SAPETE QUANDO E’ IL TEMPO FISSATO “
(Vangelo di Marco - 13 : 24 , 32 )


“ E’ INEVITABILE CHE VENGANO CAUSE DI INCIAMPO. TUTTAVIA, GUAI A COLUI MEDIANTE CUI VENGONO. E SAREBBE PIU’ VANTAGGIOSO PER LUI SE GLI SI APPENDESSE AL COLLO UNA MACINA DA MULINO E FOSSE GETTATO NEL MARE , ANZICHE’ FAR INCIAMPARE UNO DI QUESTI PICCOLI.. E PRESTATE ATTENZIONE A VOI STESSI . SE IL TUO FRATELLO COMMETTE UN PECCATO, RIMPROVERALO , E SE SI PENTE , PERDONALO. ANCHE SE PECCA CONTRO DI TE SETTE VOLTE AL GIORNO E SETTE VOLTE TORNA DA TE, DICENDO : MI PENTO - , LO DEVI PERDONARE.”

“ VERRANNO I GIORNI NEI QUALI DESIDERERETE VEDERE UNO DEI GIORNI DEL FIGLIO DELL’UOMO, MA NON LO VEDRETE. E VI DIRANNO : ECCOLO LA’ ! …ECCOLO QUI !.... NON USCITE E NON ANDATE LORO DIETRO , POICHE’ COME IL LAMPO, COL SUO FULGORE , RISPLENDE DA UNA PARTE
ALL’ALTRA SOTTO IL CIELO, COSI’ SARA’ IL FIGLIO DELL’UOMO.”

“CHIUNQUE CERCHERA’ DI TENERE IN SALVO PER SE’ LA SUA VITA, LA PERDERA’ , MA CHIUNQUE LA PERDERA’ PER GLI ALTRI, LA CONSERVERA’ ”

( Vangelo di Luca - 17 : 2 , 22 , 31 )


“ FELICI QUELLI CHE SI RENDONO CONTO DEL LORO BISOGNO SPIRITUALE PERCHE’ A LORO APPARTIENE IL REGNO DEI CIELI.”

“ FELICI QUELLI CHE FANNO CORDOGLIO , PERCHE’ SARANNO CONFORTATI.”

“ FELICI QUELLI CHE SONO DI INDOLE MITE, POICHE’ EREDITERANNO LA TERRA.”

“FELICI QUELLI CHE HANNO FAME E SETE DI GIUSTIZIA, PERCHE’ SARANNO SAZIATI.”

“ FELICI I MISERICORDIOSI, POICHE’ SARA’ LORO MOSTRATA MISERICORDIA.”

“ FELICI I PURI DI CUORE, POICHE’ VEDRANNO DIO.”

“ FELICI I PACIFICI, POICHE’ SARANNO CHIAMATI FIGLI DI DIO.”

“ FELICI QUELLI CHE SONO STATI PERSEGUITATI A CAUSA DELLA GIUSTIZIA, POICHE’ A LORO APPARTIENE IL REGNO DEI CIELI.”


“ NON RESISTETE A CHI E’ MALVAGIO, MA A CHIUNQUE TI SCHIAFFEGGIA SULLA GUANCIA DESTRA, PORGI ANCHE L’ALTRA.”

“…QUANDO FAI DONI DI MISERICORDIA, NON FAR SAPERE ALLA TUA MANO SINISTRA QUELLO CHE FA LA TUA DESTRA, AFFINCHE’ I TUOI DONI DI MISERICORDIA SIANO FATTI IN SEGRETO.”


“ QUANDO PREGATE NON DOVETE ESSERE COME GLI IPOCRITI, CUI PIACE PREGARE STANDO IN PIEDI , PER ESSERE VISTI DAGLI UOMINI.
MA QUANDO PREGHI, VA NELLA TUA STANZA PRIVATA E , CHIUSA LA PORTA, PREGA IL PADRE TUO CHE E’ NEL SEGRETO ; ALLORA IL PADRE TUO CHE VEDE NEL SEGRETO , TI RICOMPENSERA’. “

( Vangelo di Matteo - 5 : 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 -- 6 : 3, 4, 5, )


“ NON V’E’ NULLA AL DI FUORI DELL’UOMO CHE PASSANDO IN LUI LO POSSA CONTAMINARE, MA LE COSE CHE ESCONO DALL’UOMO SONO QUELLE CHE LO CONTAMINANO. POICHE’ DAL DI DENTRO DEL CUORE
DEGLI UOMINI VENGONO I RAGIONAMENTI DANNOSI : FORNICAZIONI, FURTI, ASSASSINII, ADULTERI, CONCUPISCENZE, ATTI DI MALVAGITA’, INGANNO, CONDOTTA DISSOLUTA, E OCCHIO INVIDIOSO, BESTEMMIA , SUPERBIA, STOLTEZZA.
TUTTE QUESTE COSE MALVAGE VENGONO DAL DI DENTRO E CONTAMINANO L’UOMO.”

( Vangelo di Marco -7 : 15 , 20 , 21 ,22 , 23 )



“ io sono la vera vite e il padre mio e ‘ il coltivatore……io sono la vite , voi siete i miei tralci. chi rimane unito a me e io unito a lui , questo porta molto frutto , poiche ‘ separati da me non potete fare nulla.
se rimanete uniti a me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che desiderate e vi avverra’. “

“ questo e ‘ il mio comandamento : che vi amiate gli uni gli altri , come io vi ho amati .”

( Vangelo di Giovanni . 15 : 1 , 5 , 7 , 12 )


“ …” continuate ad amare i vostri nemici e a fare il bene e a prestare senza sperare nulla in cambio , e la vostra ricompensa sara ‘ grande . … e sarete figli dell’ altissimo, perche ‘ egli e ‘ benigno verso gli ingrati e i malvagi .
continuate ad essere misericordiosi , come il padre vostro e ‘ misericordioso.”

“ Smettete di giudicare e non sarete affatto giudicati , e smettete di condannare e non sarete affatto condannati. continuate ad assolvere e sarete assolti . “

“ praticate il dare e vi sara ‘ dato .
con la misura con la quale misurate , sara ‘ misurato a voi .

( VANGELO DI LUCA - 6 : . 35 , 36 , 37 , 38 )

giovedì 12 novembre 2009

LA VOCE DEL TUO AMICO FIDATO

LA VOCE DEL TUO AMICO FIDATO

Ciao , io sono qui con te , per aiutarti se sei in difficoltà.

Però , adesso devi ascoltarmi con calma ed attenzione . Segui me in tutto

ciò che ti dico . Lì dove tu sei in questo momento e qualsiasi cosa

tu stia facendo , sospendila , per un istante . Rilassa la tua mente ed il

tuo corpo e socchiudi gli occhi. Fai un respiro profondo con le narici

ed espira l’aria attraverso la bocca. Fai ciò almeno tre volte , lentamente,

sempre tenendo gli occhi chiusi…… ( respirare ).

Adesso riapri gli occhi e ripeti mentalmente con me :

“ Io sicuramente ho dentro di me ancora abbastanza energie per sapere bene affrontare e anche superare le difficoltà che mi si presentano.
Io , adesso , voglio che queste mie energie emergano e rigenerino le mie forze mentali e fisiche. Questo lo faccio subito, concentrando intensamente il mio pensiero su ciò che più desidera il mio essere interiore ed esercito tutta la mia volontà per metterlo in atto.
Provo già una piacevole sensazione positiva . Sento che adesso il mio animo è più forte e capace di affrontare le mie preoccupazioni e senza aver bisogno di altri aiuti sento che posso riprendere il controllo delle mie emozioni e migliorare la mia condizione.”


Ti accorgi di sentirti meglio. Senti dentro di te di possedere ancora tante energie che sicuramente sino ad ora non hai bene utilizzato. Esse ci sono sicuramente : Tu puoi e devi volerle e saperle sfruttare . Devi avere fiducia in te stesso.

giovedì 29 ottobre 2009

RIFLESSIONI AD AMPIO RAGGIO- Riflessioni personali

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                                                LA  R A G I O N E   N E L L A    F E D E

Riflessioni di Rosario Margio

( I pensieri qui di seguito riportati per lo più sono stati espressi usando i verbi al condizionale; ciò perché gli argomenti affrontati, che riguardano il “grande mistero della vita “ , non potrebbero essere trattati se non come ipotesi verosimili . Si tenga comunque presente che dove l’uomo non riesce ad arrivare attraverso le sue conoscenze reali, egli però può giungervi con la libertà del suo pensiero.)

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

E’ naturale che l’uomo voglia sperare che con la morte fisica del proprio corpo non svanisca nel nulla , per così dire ,  il proprio “ essere pensante”,  riconoscendo di essere fondamentalmente diverso e di avere una dote in più , cioè  la coscienza ,  rispetto  a tutti gli altri esseri viventi . Ma è pur vero che non si possa pretendere soltanto per questa sua indubbia diversità che egli sia dotato anche di una propria natura spirituale, peraltro non fattivamente dimostrabile. Come è pur vero che la  natura umana sotto l’aspetto della sua condizione fisiologica si trovi in una posizione simile a quella di un qualsiasi altro essere vivente, sottoposta com’è agli stessi fenomeni ambientali e biologici, regolati dalla comune Legge della Natura. Legge che – come tutti sanno - ha comunque dotato tanto gli animali quanto anche i vegetali del cosiddetto istinto di conservazione della specie e che rappresenta per tutti la possibilità di mantenersi in vita, dovendo frequentemente affrontare le difficoltà di ambientazione e di sopravvivenza. C’è da dire però che per quanto riguarda l’essere umano l’esperienza che possiamo trarre dalla storia della sua vita dimostra che esso, pur essendo dotato di superiore intelligenza, non ha saputo e non sa ancora oggi sempre e saggiamente utilizzare , oltre al suo naturale istinto di conservazione, tale sua qualità per la salvaguardia della propria specie, posto che intenzionalmente e con i suoi continui e più incisivi interventi sull’ambiente viene a violare spesso il principio naturale di equilibrio ecologico che regola la vita sia propria sia di tutti gli altri esseri viventi sulla terra. E non può ritenersi sempre valida la giustificazione dovuta al fatto che tali interventi siano finalizzati ad un presunto necessario sfruttamento delle risorse energetiche, in base a richieste umane quantitativamente sempre più crescenti, ed al conseguimento di maggiori traguardi tecnologici in rapporto alle esigenze di vita sociale.
La spinta a voler rendere la vita sempre più confortevole , attraverso l’uso di tecnologie sempre più avanzate , favorisce una domanda sociale sempre più crescente presso i Paesi più avanzati e conseguentemente una produzione spesso spropositata di beni di consumo rispetto alle reali individuali possibilità economiche di acquisto da parte delle persone e favorisce altresì il ricorso a sistemi di produzione di generi di largo consumo ed alimentari sofisticati , per i quali vengono industrialmente utilizzate sostanze chimiche di natura tossica ed inquinanti, con gravi ed irreversibili ricadute sulla salute dei consumatori ( vds.crescita esponenziale di tumori e patologie allergiche ). Infine , devono essere considerate tutte le attività speculative di natura finanziaria sia in campo industriale sia in campo immobiliare, che appunto vengono ad incidere negativamente sull’equilibrio ecologico naturale ( ad es.. effetto serra, fenomeni franosi e straripamenti di corsi d’acqua, ecc… ), nonché sulle condizioni ambientali dei grandi centri abitativi , rese sempre più difficili dalla sproporzione fra aumento vertiginoso di mezzi di trasporto e reale disponibilità di spazi per le vie di comunicazione.
Tutto questo quando ancora oggi si registrano allarmanti situazioni di povertà e di malattia ,nelle quali muoiono e soffrono giornalmente milioni e milioni di esseri umani, nei paesi del cosiddetto “terzo mondo” , e che nonostante l’esistenza di taluni Organismi Internazionali ( O.N.U.-F.A.O. ed altri ) , nessuno dei Paesi più avanzati ed industrializzati ha voluto che funzionassero efficacemente per potervi intervenire in modo massiccio e globale.
Riguardo al problema delle risorse energetiche ( petrolio e gas ) attualmente fruibili, ma sempre più insufficienti, vi è da sperare che prima di dover subire ancora oltre disastrosi conflitti fra le potenze mondiali, si possa giungere a scoprire fonti energetiche di altra natura, attraverso ricerche in campo scientifico ed esperienze nello spazio ,che riescano ,per esempio , ad utilizzare l’energia che esiste nel cosmo, della cui natura però si sa ancora ben poco, e che è immanente ad ogni corpo in movimento nell’universo.
Comunque, riconosciuto come valido sotto il profilo scientifico il principio di Lavoisier, secondo il quale nella materia “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, è noto che la materia cosiddetta inerte non segue un “ciclo vitale”; diversamente da quanto avviene nei riguardi della esistenza sia degli esseri vegetali che degli esseri animali, uomo compreso, il cui arco vitale per tutti ha inizio con la “nascita” e termina con la “morte” ; ciò obbedendo ad un principio, nelle sue linee generali, estremamente razionale, secondo cui nessun fenomeno avviene senza una spiegazione logica, di causa ed effetto, anche se rimane misteriosa la causa prima dalla quale ha avuto origine il fenomeno della vita.
Riguardo alla vita sulla terra viene naturale ipotizzare l’esistenza di una comune “Fonte”, da cui sia stata promanata l’energia vitale che regola la esistenza in generale degli esseri viventi , anche se per quanto attiene alla vita dell’uomo il discorso riguarda un problema ben più complesso. Il fatto che l’essere umano sia formato di una struttura fisiologica per taluni particolari aspetti diversa da quella degli altri esseri animali, non è sufficiente per dimostrare che la sua natura di essere pensante e cosciente possa dipendere in modo chiaro ed evidente solo dalla particolare diversità morfologica del suo cervello. Infatti, vi sono abbastanza validi motivi per ritenere che il pensiero, quale esclusiva caratteristica della natura umana, sia una manifestazione non solo della sua particolare intelligenza, cioè della sua più elevata capacità di apprendimento dei fenomeni, ma dipenda anche dalla natura cosiddetta psichica del suo essere. Un insieme di qualità- queste - che gli consentono non solo di svolgere in modo autonomo le proprie attività di vita e processi evolutivi di adattamento all’ambiente, ma anche ugualmente di provare emozioni e sentimenti. Infatti, i cosiddetti comportamenti definiti, anche se impropriamente, “intelligenti”, riscontrati nella vita sia degli animali in genere che nelle stesse piante, chiaramente non sono costituiti da atti di volontà di natura soggettiva,cioè originati da una intelligenza individuale, bensì essi si presentano in modo evidente come manifestazioni poste in essere solo “ in modo istintivo”, riconducibili indubbiamente solo ad atti esecutivi , cioè eseguiti in “obbedienza istintiva” ad un ordine già stabilito e diretto da una “ intelligenza esterna” . Una Intelligenza di certo immensamente superiore a quella dell’essere umano, che ha voluto e saputo concepire ed imporre a ciascuna delle specie viventi straordinarie capacità fisiologiche, tali da determinare nelle specie stesse ogni trasformazione morfologica indispensabile all’adattamento alle condizioni ambientali e da far compiere i comportamenti più utili alla sopravvivenza ed alla loro procreazione .
Per quanto riguarda l’essere umano, sin dai tempi più remoti si è ritenuto che oltre alla sua capacità intellettiva dovesse essere presente anche una sua natura “psichica”, da cui trovassero origine i sentimenti e la coscienza di ciascun uomo. Una coscienza individuale, intesa come conoscenza e consapevolezza di esistere e capacità di esprimere sentimenti ed emozioni.
Si presenta, invece, in modo diverso la interpretazione da dare nei confronti di talune manifestazioni, apparentemente simili a quelle espresse dalla natura umana dal punto di vista emotivo , riscontrabili anche in alcune specie più evolute degli animali. Infatti, tali comportamenti sarebbero da attribuire piuttosto ad una loro particolare conformazione fisiologica cerebrale più evoluta rispetto a quella di altri esseri animali meno dotati , ma sicuramente non come manifestazioni dovute alla presenza di una natura psichica cosciente.
La teoria Darwiniana secondo la quale la specie umana sia il risultato di una evoluzione morfologica di una particolare specie di primati , il cui esempio più vicino è dato dall’attuale scimpanzè, pur costituendo una costruzione logica di un processo evolutivo naturale, sotto questo aspetto accettabile, ciononostante dalla sua impostazione scientifica non potrebbe trarsi la conclusione di dover escludere in modo assoluto che sia stata una “intelligenza originaria” l’autrice di un “progetto universale”, in cui “l’evento- vita “ dovesse costituire “l’anima “ della materia . Ciò non soltanto nella sua forma più evoluta, costituita dal fattore “coscienza” dell’essere umano, bensì anche in tutte quelle altre forme , indubbiamente e sostanzialmente diverse, in quanto inferiori sotto il profilo evolutivo, che si riscontrano nelle varie specie animali ed anche vegetali.
Altro particolare ed importante aspetto è quello in cui si incentra il grande problema e mistero sulla ritenuta ma mai potuta dimostrare “sopravvivenza della psiche” sulla materia e conseguentemente , se tali fattori psichici individuali permangano o meno dopo la morte corporale, come patrimonio spirituale acquisito da ciascun essere umano durante la sua esistenza terrena.
Orbene, in ordine all’argomento filosofico-religioso riguardante l’origine del mondo e della vita in generale e in particolare di quella umana, vediamo contrapporsi la posizione dei “materialisti” a quella degli “spiritualisti”. Posizioni da sempre ideologicamente divergenti, che difficilmente possono trovare una qualche soluzione comune attraverso disquisizioni di carattere filosofico o religioso o scientifico. L’unico percorso possibile è quello di non abbandonare mai la logica della ragione pur riconoscendo che solo con la fede si possono oltrepassare i limiti della conoscenza empirica. Cioè attraverso una ragione, sì , ma illuminata dalla fede.
E’ noto che la concezione materialista sostiene che ogni cosa esistente nell’universo è solo frutto di molteplici combinazioni casuali , non aventi origine da nessuna “ Entità spirituale intelligente” e che alla morte dell’individuo, oltre il termine della sua vita corporale, abbia luogo anche l’annullamento della sua esistenza intellettiva e psichica , e quindi del suo pensiero. Ma se invece vogliamo accogliere come verosimile la concezione spiritualista, dobbiamo in qualche modo accettare anche l’idea che debba necessariamente preesistere al di sopra di ogni cosa e di ogni essere vivente un’Entità astratta, cioè di natura non corporea, spirituale, da considerare ”Intelligenza originaria” creatrice del mondo universale e in quanto tale assoluta nella sua essenza spirituale, illimitata nell’infinità dello spazio e nel tempo.
Però, pur accettando l’esistenza di questa Entità astratta universale, preesistente e unica in assoluto, indubbiamente costituita di energia spirituale ed intelligenza infinite, che possiamo chiamare “ Dio” , volendo comunque utilizzare questa denominazione nel senso più generale di Divinità unica creatrice dell’universo, poniamo l’ipotesi in cui Dio abbia voluto manifestare il suo potere soltanto attraverso la creazione di mondi fisici e la immissione della Sua energia spirituale per dare vita a ciascun essere sulla terra, con il solo scopo di costituire gli anelli fisici di una catena, necessari per il mantenimento di un più generale sistema vitale. Se così fosse dovremmo considerare la creazione voluta da Dio come un progetto rivolto esclusivamente ad una perpetua proliferazione di corpi, in espansione in uno spazio infinito, e nel nostro mondo,come forse anche in altri, ad una profusione di energie vitali, però destinate a perdere con la morte fisica di ogni corpo anche le proprie individualità, pur assumendo per trasformazione fisica altre forme di vita in altri corpi. In pratica, semplicemente un mero fenomeno fisico, così come teorizzato nel famoso principio dello scienziato Lavoisier.
In questa ipotesi, però, sarebbe stato più logico che Dio avesse fatto in modo che proprio tutte le esistenze delle creature generate, senza alcuna particolarità riguardo all’essere umano, svolgessero nel corso della loro esistenza terrena il compito da Dio a ciascuna assegnato vivendo esclusivamente in forza di una “obbedienza istintiva”, cioè senza averne “coscienza”.
Ma così non è avvenuto. Infatti, riguardo all’esistenza umana Dio ha voluto conferire ad essa una capacità di intelletto ben superiore a quella degli altri esseri viventi, al punto da consentire all’essere umano di pensare in modo autonomo e di prendere coscienza della propria esistenza e del mondo circostante. Purtroppo ciò è venuto a costituire per l’uomo non solo un privilegio, bensì anche e contestualmente un grave motivo di pena e di angoscia. L’inevitabile angoscia derivante dall’avere coscienza della precarietà della propria esistenza e di avere contezza dell’unica prova reale, costituita dalla morte del corpo e dal conseguente suo disfacimento. Un fenomeno che per quanto perfettamente funzionale sotto l’aspetto naturale non può non ritenersi estremamente drammatico dal punto di vista psicologico e sinceramente non comprensibile ove il Supremo Spirito di Dio avesse voluto realizzare il suo progetto di amore verso le sue creature ed al contempo impietosamente condannare l’essere umano ad essere consapevole del suo dramma e senza alcuna alternativa rispetto al suo inevitabile annullamento esistenziale. Piuttosto , se così fosse , non si potrebbe che pensare ad un dio con uno spirito creatore assolutamente indifferente nei riguardi della natura psichica umana , se non addirittura crudele, anziché amorevole, avendo voluto dare all’uomo un tale triste destino.
Chiaramente più ragionevole è pensare che Dio abbia voluto creare infiniti mondi nell’universo e voluto generare con amore, nel nostro mondo e forse anche in altri, sue creature coscienti dotandole di corpo e di spirito, non limitando alla sola esistenza terrena la loro vita. Cioè anime coscienti di essere creature di Dio e destinate a vivere, oltre la vita materiale, anche di una propria vita spirituale e in eterno.
Questo è il caso in cui la coscienza dell’uomo, essendo essa manifestazione dello spirito, sarebbe destinata a mantenere in eterno la propria individualità, portando con sé dopo la morte le esperienze ed i comportamenti assunti nell’arco della sua vita terrena. Un patrimonio umano esclusivamente personale, nato e sviluppato naturalmente in modo diverso da individuo a individuo, in relazione alle particolari esperienze acquisite nel rispettivo ambiente di vita.
Ciò ci farebbe capire non solo il significato dell’immenso valore e della straordinaria bellezza della creazione, bensì anche l’importanza che in tale credenza vengono ad assumere le Religioni dei Popoli, le quali pur nelle loro rispettive diversità, limitazioni e purtroppo anche soggette a condizionamenti di carattere politico e sociale, costituiscono comunque una guida indispensabile e la vera Speranza per tutti coloro che credono in un mondo spirituale ultraterreno, dove tutte le anime , dopo la morte, giungono e vengono giudicate dalla Divinità.
Per questo motivo la ragione ci induce a ritenere che l’ appartenenza ad una oppure ad un’altra religione non dovrebbe comportare certamente, davanti a Dio, differenza alcuna fra esseri umani dovunque essi vivano sulla terra; cioè riguardo alla coscienza che ciascuno ha avuto modo di formarsi, dal punto di vista religioso. Infatti, accettando consapevolmente una qualsivoglia religione, ogni persona forma la propria coscienza secondo i dettami della religione scelta o ricevuta per costumi sociali ambientali, assumendo in qualche modo i comportamenti suggeriti dalle regole morali in essa contenute. In tal modo avviene così che ogni persona e quindi ogni coscienza prende conoscenza e consapevolezza dei principi morali del Bene e del Male,così come essi principi vengono contemplati all’interno di ciascuna dottrina religiosa e sociale.
Concetti di Bene e di Male che, pertanto, vengono ad assumere valore essenziale per ogni persona, anche se da porre in rapporto, chiaramente , al grado di evoluzione sociale della comunità nella quale la persona stessa vive.
Assumendo come vero ed assoluto il principio che il Giudizio di Dio sia comunque al di sopra di ogni parte e di qualsiasi dottrina religiosa, si è portati a credere , appunto, che non dovrebbe far differenza che un’anima sia stata influenzata da una religione oppure da un’altra. L’essenziale è che nel corso della vita di ciascun uomo gli atti ed i suoi comportamenti siano prodotti in sua perfetta buona fede e tali da realizzarsi in azioni non contrarie appunto ai principi del Bene previsti dalla propria religione, pur considerando questi principi nella diversità delle regole morali rispettive di quel particolare popolo o gruppo etnico. Quindi ogni anima, ogni coscienza, davanti a Dio dovrebbe dar conto di ogni atto da essa compiuto esclusivamente nella misura della conoscenza e consapevolezza posseduta riguardo, appunto, alla distinzione fra il concetto del male e quello del bene, acquisiti durante la sua vita. Ciò anche nel caso particolare in cui un essere umano si sia trovato a vivere in una realtà molto primitiva dal punto di vista sociale e religioso. Infatti, anche in tal caso egli avrebbe avuto in qualche modo la possibilità di recepire i concetti di bene e di male traendoli dalle regole dettate dalla propria organizzazione sociale e, pertanto, agire secondo coscienza in obbedienza ad esse. Davanti a Dio egli dovrebbe rispondere, sotto l’aspetto della colpa, solo per quegli atti da lui commessi in mala fede, cioè nella consapevolezza di agire seguendo vie contrarie al principio del valore del “bene” da lui stesso conosciuto.
E’ proprio in tal senso che l’uomo dovrebbe concepire e credere quale sia la giusta via da percorrere nel corso della sua vita terrena , per far sì che il Giudizio di Dio sia benevolo nei confronti della sua anima.
Così come è da ritenere che durante la vita terrena non sia certamente sufficiente rivolgersi in preghiera verso Dio per poter, soltanto così, ottenere la salvezza della propria anima; allo stesso modo, non può bastare il seguire, anche se meticolosamente, le regole formali dettate dalla propria religione per poter raggiungere la condizione di spirito nella pace e nella serenità eterna. Infatti, è da credere che sia importante più di ogni cosa porre la propria coscienza con umiltà verso l’onnipotenza di Dio e cercare di guadagnare nella vita terrena quanto più di amore e di stima da parte del prossimo. Appunto, proprio in base a queste peculiari condizioni spirituali si può pensare che si potrà godere di uno stato di pace e di serenità oppure al contrario e nei casi estremi, per un’anima gravemente colpevole, di essere condannata all'eterna angoscia e sofferenza dopo la morte. Secondo questa logica verrebbe a realizzarsi la Giustizia Divina nei confronti delle anime di tutti gli uomini, di qualsiasi religione essi siano stati, in qualsiasi posto della terra essi abbiano vissuto.
Naturalmente, in maggioranza gli esseri umani durante la propria vita terrena si comportano facendo sia del bene che anche del male; spesso in misura tale da non eccedere né in un senso né nell’altro. Pertanto, secondo la Giustizia di Dio, per tutte queste anime le condizioni nella vita eterna sarebbero determinate certamente dal Suo supremo giudizio, che verrebbe a valutare ogni coscienza individuale in base alla effettiva consapevolezza avuta del bene e del male nel compimento dei suoi atti.
Così come sentimenti di amore e di gratitudine da parte dei viventi potrebbero produrre condizioni di pace e di serenità nell’anima buona, diversamente potrebbe l’anima colpevole essere destinata da Dio a condizioni di grave sofferenza ove la stessa non dimostrasse un suo completo e reale pentimento per il male commesso e non si manifestasse alcun un atto di perdono da parte di coloro che fossero caduti vittime del suo male.
In sostanza, al centro della condizione spirituale dell’uomo vi è la “coscienza”, quale elemento determinante del destino della sua vita ultraterrena. Infatti, nel fondo della coscienza di ogni individuo risiede la “Verità” , una e una sola, dei fatti da essa compiuti, in bene o in male. E’ pure vero che possono verificarsi ,anche non raramente, casi in cui, proprio nella coscienza di ciascuno, non vi sia piena consapevolezza se il fatto che si vuole compiere possa produrre un effetto diverso da quello che si pensa. In tali casi è proprio la “buona fede” a costituire essa medesima la base per un giudizio di “Verità”
Questa “ Verità” inevitabilmente emergerebbe al momento dell’ingresso di ogni anima nell’Aldilà e determinerebbe appunto la sua condizione di vita spirituale; nella quale condizione la “coscienza” dell’anima verrebbe ad assumere in modo assoluto un ruolo determinante e fondamentale per il suo destino. Infatti, gli altri elementi psichici, costituenti la personalità dell’individuo, quali la intelligenza e la volontà, una volta entrati nella condizione spirituale, non avrebbero più modo di interagire proficuamente così come poteva avvenire durante l’esistenza terrena . L’intelligenza , perché ormai priva della possibilità di acquisire ulteriori dati di conoscenza da un’esperienza pratica. La volontà, perché ormai impossibilitata a realizzarsi attraverso comportamenti e in azioni su cose reali.
Per ogni persona credente in Dio e nella Sua Divina Giustizia, dovrebbe essere sufficiente fare questa fondamentale riflessione per avere chiaro nella sua mente che durante la vita terrena la giusta via da seguire non può che essere “una ed una sola”. Cioè, per ogni atto da compiere sentire il dovere di ascoltare prima l’intima, profonda voce della propria “coscienza” , considerando i valori spirituali, da essa acquisiti nella vita, quali fattori prevalenti rispetto agli interessi materiali ed uniformare conseguentemente i propri comportamenti .
Si ritiene che un più elevato grado di intelligenza di una persona, avendo essa maggiori possibilità di approfondire le sue conoscenze sui principi del bene e del male, porrebbe la sua coscienza davanti ad una maggiore responsabilità morale. Pertanto, la diversità delle condizioni spirituali fra le anime dipenderebbe sostanzialmente dallo status delle coscienze di fronte alla Verità. Qualsiasi patologia mentale o psichica sofferta dalla persona, che abbia causato, in modo irresponsabile, suoi comportamenti oltraggiosi o violenti durante la sua vita terrena, è da ritenere che non debba costituire di per se stessa una colpa e determinare per ciò una punizione dell’anima. Infatti , ogni forma patologica cessa di esistere nell’attimo stesso in cui viene a mancare la vita del corpo, così come ogni malattia mentale che abbia formato una distorta coscienza nell’esercizio dei comportamenti di vita. L’anima stessa , una volta liberatasi dal corpo, raggiungerebbe il suo stato di conoscenza del mondo spirituale fuori dalla malattia mentale patita dal suo corpo e, pertanto, potrebbe assumere la sua condizione di pace e serenità essendo la sua “coscienza” sana e pulita e quindi incolpevole per quegli atti commessi certamente senza avere avuto consapevolezza del male eventualmente arrecato.
Per volere trattare il particolare argomento sui fenomeni cosiddetti “paranormali”, credo che sia utile tentare di capire se in qualche modo questi possano ritenersi credibili o meno, cioè quali interventi da parte delle anime dei morti sulle persone in vita. L’energia spirituale delle anime dei trapassati sarebbe condizionata dallo “status” in cui ciascuna anima viene a trovarsi nell’aldilà; ma quando vogliamo considerare i cosiddetti rapporti tra i vivi ed i morti, il corpo e la natura fisica delle cose sembrerebbe che costituiscano un ostacolo riguardo alle possibilità di intervento delle anime dei morti sui vivi; le anime dei trapassati non sarebbero in grado di poter utilizzare direttamente l’energia fisica che regola i fenomeni del mondo reale per riuscire a muovere o a modificare in modo diretto lo stato delle cose materiali ; ma forse un più probabile rapporto con i vivi potrebbe avvenire invece attraverso l’incontro della energia spirituale dell’anima del trapassato con quella posseduta dalla persona vivente. Gli interventi potrebbero rivelarsi efficaci appunto facendo ricorso ognuno alla propria energia spirituale e riuscire a determinare condizioni favorevoli per un contatto psico-fisico, in modo tale che l’energia spirituale utilizzi gli organi di senso delle persone vive (vista,tatto,parola ,etc..), e l’uso delle forze elettromagnetiche esistenti nell’ambiente, sino ad ottenere effetti anche straordinari su cose e oggetti. In vero talune persone “sensitive” in vita si rivelano dotate di particolari capacità esoteriche e paranormali, cioè tali da costituire esse un vero e proprio mezzo (medium ) con le anime dei morti, che attraverso loro, appunto, riuscirebbero a rivelare la loro presenza spirituale. Anche in questo campo nulla può essere provato in modo rigorosamente scientifico; per cui chiaramente è assolutamente diversa la interpretazione data da altri su tali fenomeni, ritenuti invece quali effetti da allucinazione o suggestione individuale o collettiva, oppure opera di trucchi molto bene effettuati.
Per altro verso si può anche pensare che tali fenomeni paranormali siano soltanto manifestazioni di particolari energie di natura fisiologica possedute da certi individui particolarmente dotati, oppure come manifestazioni dell’inconscio, escludendo qualsiasi interpretazione di natura spirituale.
Comunque, credendo nella esistenza del mondo spirituale vi è da ritenere che certamente non tutti, ma molti di questi fenomeni paranormali , possano considerarsi effettivamente prodotti da interventi di natura ultraterrena.
Non è raro che riguardo a certe scelte o decisioni, prese durante la nostra vita, si abbia la sensazione che queste siano determinate, oltre che dalla nostra volontà, anche da una qualche strana interiore sollecitazione, simile ad un “suggerimento” da parte di una strana presenza indefinibile, avvertita dentro di noi. Questo può capitare per avvenimenti che poi si rivelano vantaggiosi, ma può capitare anche e purtroppo per fatti che finiscono col nuocere pesantemente sia sulla esistenza propria sia su quella degli altri. Nel primo caso, ciò potrebbe avvenire quando tali interventi siano determinati da anime buone e generose che seguono con amore la vita della persona a loro cara,volendo attribuire ciò alla ritenuta assistenza di uno “ Spirito Guida”. Nel secondo caso , invece, possono essere spiriti malvagi di anime dannate che, tormentati per la propria solitudine e penosa condizione spirituale, riescano ad interferire sulla psiche di quelle persone che vengono a trovarsi in certi momenti della loro vita psichicamente e spiritualmente più deboli , e quindi, approfittando della loro precaria condizione, ad indurre le stesse a commettere il male o contro di sé stessi o in danno di altri.
Certo, ogni considerazione in questo campo non può che essere priva di “fatti provati”, ma comunque sono molti i cosiddetti “fenomeni strani e inspiegabili” che costellano le vicende personali nell’arco della vita terrena. Fatti anche di natura per così dire banale, quasi insignificanti, ma che poi tanto insignificanti non si dimostrano nel momento in cui si viene a riscontrare che essi accadono con una successione impressionante, come se benevolmente o purtroppo malevolmente siano voluti da presenze estranee al nostro mondo. Tutti questi “strani” fenomeni da taluni considerati “occulti”, “esoterici” e di natura medianica, sono però ritenuti da molti ,come già detto, frutto di suggestioni individuali o collettive; specialmente da quanti intendono arroccarsi in modo irremovibile all’interno della realtà materiale delle cose ed esclusivamente a tutto ciò che appare evidente e spiegabile scientificamente nel mondo.
In qualsiasi caso, però, sono comunque da respingere risolutamente tutte quelle attività di chiromanzia o di stregoneria, da parte di soggetti che pretendano di saper gestire tali fenomeni solo per trarvi un lucro personale o ancor peggio allo scopo di esercitare un plagio sulle volontà altrui.
A questo punto, ritengo che debba essere l’uomo, quale individuo, a costruire la propria immagine spirituale inserendola nel mondo spirituale a lui più congeniale e ad improntare i propri comportamenti a regole morali fondate su valori spirituali fondamentali che riguardino i sentimenti di amore verso la famiglia e quelli di pace, di amicizia e di solidarietà nei rapporti con il prossimo.
La legge di natura che regola i rapporti fra gli animali chiede inesorabilmente qualità e prestazioni fisiche che siano in grado di superare gli ostacoli che si presentano nella lotta per la sopravvivenza e l’uomo in questa lotta è coinvolto pienamente; ma se la natura fisica dell’uomo è maggiormente agguerrita perché dotata di intelligenza superiore, ciò che può costituire una remora riguardo al suo spesso sfrenato desiderio di sopraffazione è appunto la sua coscienza, la cui natura è solo spirituale ed appartiene alla sua anima. Sorgono comunque interrogativi in questo difficile e complesso campo, nel quale si inseriscono altri principi morali, indubbiamente fondamentali per la vita sociale di un popolo. Intendo riferirmi a quei principi informatori delle leggi che regolano appunto i rapporti fra gli uomini nella società e di questi nei confronti dell’autorità preposta al governo della comunità. Oltre ai diritti individuali, di norma contemplati in dette leggi, in queste vengono sanciti i doveri di ogni individuo nei confronti della società. Doveri che non di rado impongono comportamenti che contrastano con i sentimenti ed i principi morali sopra enunciati, costringendo l’uomo a compiere azioni violente nei confronti del proprio simile; per esempio in caso di guerra o di interventi di ordine pubblico. La storia passata nonché gli avvenimenti dei nostri giorni ci dimostrano come spesso siano proprio gli stessi principi religiosi, diversi da popolazione a popolazione, a provocare violenza e morte tra gli uomini. Ma allora, alla fine ci si chiede se anche tali comportamenti, posti in essere appunto in modo consapevole, siano comunque destinati ad un giudizio di condanna da parte di Dio anche se realizzati per un dovere di obbedienza nel rispetto di talune leggi dello Stato o per principi religiosi.
Certamente sarebbe fin troppo semplice ritenere che debbano essere giustificati comunque tutti gli atti di violenza che siano commessi in quanto ritenuti necessari per un dovere sociale o spinti da una fede religiosa. Però, sta nella effettiva consapevolezza e coscienza di aver commesso il fatto in obbedienza a tali principi e nel non avere avuto la reale possibilità di evitare di commettere un atto violento, la condizione in base alla quale Dio vorrà valutarne il comportamento.
Ma se vogliamo veramente entrare nel mondo spirituale, sentendo profondamente il significato della sua essenza e cercando di comprendere quale sia quella Verità che inevitabilmente dovrà apparire tutta intera al momento del Giudizio, allora credo che non potremo non ritenere che ciò che conta riguardo ai nostri comportamenti nella vita terrena è “l’animus” con cui viene fatta ogni nostra azione. La nostra anima si presenterà davanti a Dio in tutta la sua essenza spirituale; essa non potrà più avvalersi dei condizionamenti ideologici e degli interessi personali, che le sono rimasti utili durante la vita terrena, per giustificare comunque ogni azione commessa.
Per la verità sappiamo benissimo quanto risulti complessa e spesso indecifrabile la natura psichica dell’uomo; motivo per cui la pretesa di giungere alla verità da parte di chi ha il compito di amministrare giustizia nella società viene spesso vanificata appunto per la impossibilità reale di acquisire tutte le prove necessarie per dimostrarla e ciò anche a causa della capacità dell’uomo di riuscire a camuffare i fatti e a nascondere le vere intenzioni che hanno determinato le proprie azioni.
Però, poste naturalmente come accettabili le ipotesi sopra enunciate in ordine alla esistenza della vita spirituale eterna e di Dio, Supremo Giudice del destino di ogni anima, ritengo che possa rivelarsi fuorviante qualsiasi altro ragionamento o ipotesi filosofica che pretenda di giungere a conclusioni diverse, che non pongano al centro del mondo spirituale la “Coscienza” dell’individuo, intesa nella sua profonda e pura essenza e nella quale non può che risiedere unica e sola la verità sulla vita di ogni essere umano.
Riguardo alla nostra religione cattolica cristiana e a tutto ciò che è contenuto nel Vecchio e Nuovo Testamento ritengo che sia importante conoscere ogni testimonianza di questa fede, non per farne soltanto oggetto di culto, ma per cercare di comprendere a fondo l’esigenza dell’uomo nella ricerca dei valori spirituali da tenere sempre presente nella vita quotidiana; anche se ciò rimane difficile mettere in atto; sia perché molto spesso stimiamo più “utili” i nostri interessi materiali rispetto ai valori spirituali, sia anche perché nel mondo in cui viviamo, sono scarsi e deboli gli stimoli ad operare nel bene e che sono addirittura rarissimi gli esempi di vita veramente spirituale offerti da quelle persone che riescono a comportarsi realmente seguendo gli insegnamenti dati da Gesù Cristo e contenuti nei Vangeli.
Purtroppo si è costretti a constatare che non solo nei secoli trascorsi ma anche attualmente nel mondo del clero istituzionalizzato si manifestano con evidenza comportamenti volti ad acquisizione di potere temporale ed atteggiamenti di vita chiaramente ed esageratamente agiata se non addirittura lussuosa.
Ciononostante ci accorgiamo che sono moltissimi i giovani che oggi manifestano un grande desiderio di spiritualità; penso e mi auguro che essi riescano con la loro semplice e spontanea fede ad incrinare il muro dell’ipocrisia, dell’egoismo e della violenza, e che con il loro genuino e sincero comportamento siano da esempio a governanti e potenti da cui dipende il destino della vita dell’umanità.
La nostra dottrina religiosa ci dice che nell’Aldilà si trovano il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno; è da ritenere che questi siano “condizioni spirituali “delle anime piuttosto che “luoghi spirituali” oggettivamente separati , volute per destinazione da Dio; condizioni che si identificano con quella anima che gioisca della serenità e nella pace eterna o che ancora si trovi a subire qualche tormento della propria coscienza oppure che, purtroppo, abbia da subire la pena eterna in una angosciante solitudine spirituale.
Peraltro, sembra che sia proprio questa la visione ultraterrena spesso descritta dalle anime dell’aldilà, interrogate durante gli interventi medianici. Infatti, talune anime hanno espresso uno stato di sofferenza essendo costrette a trovarsi in una penosa condizione di solitudine , in quanto che, pur in presenza di altre anime, queste apparivano loro senza volto, e in una situazione di angosciante attesa dovendo rimanere dietro ad una “porta” che pur apparendo aperta , non era loro consentito di oltrepassare.
Si può pensare che per lo più tutte le anime , tranne casi eccezionali di vita vissuta in santità, siano destinate a passare attraverso una condizione di “attesa” , più o meno gravosa a seconda della gravità della colpa .
Riguardo alla figura del “diavolo” come soggetto spirituale diverso da Dio, è da ritenere che esso rappresenti ideologicamente il “Male” e cioè uno spirito tanto potente da riuscire a contrastare a volte efficacemente il Disegno Divino ed a porsi con la propria capacità malefica in una condizione di estrema conflittualità nei confronti di Dio. Uno Spirito estremamente malvagio, con il potere di creare le più forti e negative influenze sugli spiriti umani, inducendoli a commettere durante la loro vita terrena azioni malefiche e tali da allontanare irrimediabilmente le loro coscienze dal “Bene” e da Dio.
Non sono certamente pochi i dubbi che si presentano all’uomo pur credente nei momenti in cui egli cerchi di darsi spiegazioni logiche e razionali sull’argomento della fede in Dio, specialmente riguardo alla Sua infinita bontà e misericordia. Infatti, appare quasi una contraddizione che Egli sia infinitamente prodigo d’amore e poi permetta che anime innocenti di esseri umani indifesi subiscano torture, sofferenze terribili e morti atroci sia a causa di calamità naturali sia, ancor peggio, per mano di esseri malvagi che in vita rimangono oltretutto senza punizione e riescono a trarre benefici personali dal male commesso.
Se così e solo così dovesse essere dimostrato l’immenso amore che Dio ha per l’uomo la fede in Lui finirebbe per essere fragile come un castello costruito con la sabbia del mare. E allora ? E’ da credere che Dio dimostri la Sua bontà verso gli uomini tutti avendo offerto loro la dote della ragione e della coscienza, con cui essi possono esercitare le proprie attività della vita alla luce di tutti quegli insegnamenti morali trasmessi attraverso i profeti da Lui mandati sulla terra e dimostri la Sua misericordia offrendo a ciascun essere umano ogni possibilità di pentimento e di redenzione per il male che abbia commesso.
In sostanza, per Dio dovrebbe essere essenziale la salvezza dell’anima rispetto a quella della vita terrena che, comunque, Egli riterrebbe importante in modo fondamentale per ogni individuo costituendo, tale esperienza, il banco di prova per l’uomo per guadagnarsi la pace eterna. La morte e la sofferenza fisica, pertanto, non sarebbero da ritenere come punizioni divine oppure atti di ingiustizia da parte del Padre Eterno; queste appartengono semplicemente ai fenomeni naturali e non sminuiscono il fondamentale valore che sicuramente Dio ha voluto dare alla vita, anche se ciò sembra porsi in contrasto con il nostro naturale istinto che, facendoci ritenere la vita terrena come il bene più prezioso, ci fa apparire come un’ingiusta punizione la sua perdita. Le malattie e le malformazioni fisiche colpiscono in modo indiscriminato corpi anche di anime assolutamente innocue, procurando dolori e sofferenze spesso insopportabili alla persona ammalata e grandi sacrifici alle persone che la assistono,anche per tutta la vita. Volendo riflettere su questo aspetto della vita, se a tali casi è da dare un significato spirituale credo che non si debba attribuire ciò ad una volontà che abbia deciso per essi un destino ingiusto e crudele, ma occasioni di importanza fondamentale nelle quali poter dar prova di veri sentimenti di amore,di generosità, di altruismo e di fede da parte di quanti possono e vogliono offrire aiuto verso chi patisce le sofferenze , sostenendo moralmente la persona colpita a sopportare il dolore, aiutando a rivolgere la mente alla misericordia divina . Al dolore per la morte di una persona cara chiaramente può subentrare uno stato di rabbia e di non rassegnazione in chi non ha fede religiosa; invece in colui che crede in Dio , al naturale dolore ed alla rassegnazione per la perdita può ben trovare posto la speranza di potersi ritrovare nella vita eterna con la persona cara che ha perduto.
Riguardo ai fenomeni del “paranormale”,alcune esperienze personalmente avute in occasione di “contatti” con le anime dei morti, per esempio attraverso le cosiddette sedute spiritiche , hanno offerto segnali molto interessanti perché hanno aiutato a comprendere alcuni aspetti del cosiddetto mondo dell’Aldilà, ma soprattutto perché attraverso questi segnali è sembrato di capire quali possano essere le condizioni di vita spirituale dei trapassati. Infatti, come già accennato precedentemente, attraverso queste sedute gli spiriti intervenuti hanno fatto riferimento spesso alla loro possibilità di vedere la “Luce”, quale condizione premiante di pace e serenità; oppure di trovarsi “dietro ad una porta”, in una condizione di penosa attesa e solitudine, pur in presenza di altre anime, ma dal volto coperto; oppure ancora di trovarsi come “immersi nel buio”. Certamente volendo interpretare un tale malessere non come una vera sensazione fisica, bensì come un effetto psichico sullo spirito, questo malessere sarebbe ben oltre maggiore della sensazione di sofferenza che può causare appunto il trovarsi, durante la vita terrena, in un luogo buio e deserto, senza aiuto e conforto da parte di alcuno. Tale, se non peggiore, dovrebbe essere la condizione delle anime condannate alla pena eterna. Mentre, in una condizione di “attesa “ starebbero tutte quelle anime per le quali sia stato deciso da Dio un “percorso meditativo” , di riflessione autocritica della propria coscienza sui fatti compiuti in vita .
Per le anime dei buoni Dio avrebbe dato loro la gioia di godere appunto della Sua Luce eterna e di avere lo spirito allietato da presenze angeliche.
Queste riflessioni vorrebbero esprimere soprattutto il bisogno di credere che nella vita terrena ciascuna persona non possa fare a meno di Dio e dei Suoi insegnamenti morali se si vuole trovare la forza di vincere le tentazioni di fare del male e se ci si vuole mantenere onesti sia nei riguardi della propria famiglia sia verso gli altri,esprimendo i propri sentimenti di amore, di altruismo, di solidarietà e di pace, nonché di rispetto della dignità di ognuno.
Comunque, cercando di evitare posizioni di eccessivo moralismo, ma volendo considerare la nostra vita in ambiti umanamente più naturali, rimane molto difficile che i comportamenti umani riescano a mantenersi costantemente buoni. A volte ci troviamo in condizioni di spirito più disponibili verso gli altrui bisogni e a volte, invece, più propensi a curare i nostri personali interessi; a volte più scettici e dubbiosi verso la fede in Dio ed in altri momenti capaci di fare un’analisi sulla nostra coscienza riproponendo a noi stessi di modificare in bene i nostri atteggiamenti verso il prossimo. Per questi motivi viene di pensare che per la maggior parte dei casi gli uomini finiscano per avere un comune destino ultraterreno nel quale l’anima abbia da subire, comunque, una sofferenza spirituale di “attesa”, più o meno intensa e conseguentemente , ma in modo apparente, essa più o meno lunga, in ragione delle colpe commesse, prima che l’anima stessa possa oltrepassare “ la porta” e raggiungere la condizione di pace e di serenità offerte dalla presenza della Luce Divina.
A questo punto credo proprio che per ciascuno di noi sia estremamente necessario , in ogni occasione, cercare di non trascurare l’importanza dei nostri comportamenti, specialmente ogni qualvolta veniamo a trovarci nella possibilità di agire in un modo o nell’altro nei confronti di qualcuno o per qualcosa di nostro che possa generare conseguenze sulla vita degli altri. Indubbiamente la nostra personalità viene ad occupare un importante spazio nell’ambito dei rapporti familiari, così come nei rapporti nel mondo del lavoro e più generalmente in quelli sociali; cioè, un posto sicuramente utile ai fini nel sistema nel quale viviamo ed operiamo; tale che possiamo ben ritenere di essere stati destinati da Dio , ciascuno di noi e sin dalla nascita, a svolgere un ruolo sociale attraverso l’utilizzazione delle nostre capacità naturali e spirituali.
Molto spesso si viene a parlare di “Destino” nelle vicende della vita, specialmente quando accadono “strane coincidenze” che determinano mutamenti essenziali per la vita della persona. Su questo aspetto credo che sia umanamente impossibile indagare, anche se sulla base delle riflessioni sopra elaborate nel campo umano, fisico e spirituale, non possiamo non ammettere che la volontà dell’individuo, sulla quale ha fondamento il principio cristiano del “libero arbitrio”, si trova ad operare continuamente soggetta a particolari condizioni psicologiche della persona stessa, che possono anche derivare da interferenze esterne, a volte purtroppo inevitabili. E’ vero pertanto quanto sia estremamente difficile ed arduo esprimere giudizi sull’operato e sul comportamento di una persona senza aver prima conosciuto profondamente ogni aspetto della situazione nella quale la persona stessa ha agito.
Per questi motivi non sono mai abbastanza sufficienti gli sforzi fatti per riuscire ad esercitare la dovuta comprensione verso il nostro prossimo, anche se va comunque sempre apprezzato qualunque impegno sincero profuso a tale scopo. Che siano questi principi giusti nessuno può metterlo in dubbio, almeno in teoria, ma chiaramente nel momento in cui devono esercitarsi nella realtà della vita quotidiana, caratterizzata solitamente da impegni di ordine pratico che poco spazio lasciano alla possibilità di soffermarsi per meditare, purtroppo questi suggerimenti rischiano di restare chiusi nel cassetto dei buoni propositi; un cassetto che viene difficile aprire non solo perché comporta un certo sacrificio, ma anche perché spesso si ha la presunzione che debbano essere prima gli altri a dimostrare altruismo e comprensione.
E’ così che si va avanti ogni giorno, lasciando passare gli anni, fra un problema e l’altro, subendo molte volte disillusioni e frustrazioni, ma per fortuna vivendo anche di esperienze piacevoli e gratificanti costituite certamente dai divertimenti di tipo mondano e dai benefici materiali, quanto anche dai riconoscimenti morali e dalle manifestazioni di affetto e di stima da parte degli altri.
Certamente , per chi ha fede in Dio, la vera speranza è quella di poter godere dopo la morte ed in eterno di una condizione di pace e di serenità; a tal fine è molto importante poter percorrere la strada della nostra vita terrena con animo il più possibile sereno nella coscienza, anche se spesso travagliato da varie sofferenze sia fisiche che psichiche, che la vita stessa riserva; motivo per cui ritengo che per essere capaci di affrontare ogni difficoltà non si possa fare a meno di cercare sostegno nella fede e nei principi morali che sono contenuti nel messaggio cristiano.
Considerando quanto sottile e fragile sia il filo della nostra esistenza terrena, la capacità di soffermarci almeno una volta al giorno, anche per pochi istanti, a riflettere sui comportamenti da assumere alla luce della verità custodita nella nostra coscienza, prima che sia troppo tardi, potrebbe effettivamente farci guadagnare quel traguardo spirituale che desideriamo di raggiungere , con la fede in Dio.
Naturalmente tali problemi non interessano quanti si dichiarano non credenti, anche se questi pur rifiutando l’esistenza di Dio non possono in nessun caso liberarsi completamente della sua ideale presenza.
Riguardo al cosiddetto “ Fato” o Destino, penso che esso altro non rappresenti che una condizione nella quale sono contenuti tutti i fatti del mondo, passati, presenti e futuri; come impressi in modo indelebile su una pellicola già filmata, ma della quale, però, noi abbiamo visione solo attimo per attimo nel presente vissuto. Anzi, per meglio avere una raffigurazione del proprio destino personale , credo che esso sia come quel libro, riguardante la esistenza di ciascuno di noi, nel quale noi stessi scriviamo, momento per momento,sulle sue pagine ancora bianche, la nostra vita, segnando ogni piccolo particolare delle nostre azioni e dei nostri pensieri; quel libro che, per lo Spirito Supremo, è già completamente scritto da ciascun individuo, in una condizione in cui non esistono limiti di tempo e di spazio,dove il nostro passato è anche presente e anche futuro.
Indubbiamente, considerando che per l’Eterno ogni cosa già è ed è sempre stata,a noi viene estremamente difficile riuscire a capire come può esservi “ libero arbitrio” nell’uomo quando tutto è stato già deciso, sin dall’origine della creazione. Comunque, credo che non vi sia contraddizione fra una realtà nella quale l’uomo può esercitare la sua capacità di scelta ed una rappresentazione della completa esecuzione della realtà medesima già acquisita nel mondo dell’Assoluto. Infatti, sarebbe sufficiente pensare alla inesistenza di limiti , spaziali e temporali, nell’infinita ed assoluta esistenza del Creato.
Altro argomento molto discusso è quello dei fenomeni definiti “miracolosi”. Miracoli, attribuiti- dai fedeli- all’intervento della Madonna od a qualcuna delle anime elette da Dio. E’ naturale che la prima sensazione spontanea di una persona di fede sia quella dello stupore, seguito dal convincimento che il fenomeno possa essere creduto di natura soprannaturale da parte di chi lo sente nell’animo come un intervento divino. Anche riguardo a questi fenomeni, inspiegabili scientificamente, si muovono sistematicamente critiche e giudizi di facile credulità o di suggestione; non v’è dubbio che si possa cadere con estrema facilità nell’inganno, nell’errore o nella suggestione quando si ha l’animo pronto a ricevere qualunque segno dello spirito divino, ma non vi è neanche dubbio che gli eventi pubblicamente dichiarati manifestamente miracolosi, verificatisi nel corso dei secoli, non sono pochi e costituiscono una reale testimonianza dell’intervento divino sulla persona umana e sulle cose della vita terrena. Nei confronti di chi obietti che non si è mai verificato un miracolo nel quale, per esempio, si fosse ricostituito un arto amputato, a seguito del quale non si potesse non constatare l’evento miracoloso, crederei di poter rispondere con il riprendere l’argomento relativo alla natura dei rapporti fra le anime dei morti ed il mondo reale; infatti, considerando che sarebbe concesso alle anime dei trapassati di mettersi in contatto con le persone vive esercitando la loro energia spirituale sulle forze di cui è dotata la natura dei corpi e sulla stessa psiche umana, allora si potrebbe spiegare che gli eventi miracolosi si verificano sempre attraverso l’utilizzazione di quella energia fisica e psichica che l’uomo riesce a generare quando si trova in stato di particolare concentrazione o di preghiera, realizzando le condizioni spirituali più favorevoli e predisponendo così il corpo ai mutamenti in bene desiderati. Pertanto, non ci sarà mai dato di assistere al miracolo della ricostituzione di una parte di un arto non più esistente, quanto invece potremmo avere constatazione della ripresa della funzionalità di un arto infermo o di un organo colpito da un male attraverso un intervento di una energia psichica talmente forte da riuscire a ridare vitalità alle cellule malate.
Chiaramente il giudizio personale che viene dato in relazione ai casi nei quali si parla di miracolo scaturisce da un complesso di considerazioni che non di rado manifestano dubbi oppure critiche specialmente quando riteniamo ingiusto che un tale beneficio non venga concesso anche a povere creature malate per denutrizione od altro, che hanno la sventura di vivere troppo lontano dal cosiddetto mondo civile e cristiano. E’ questo un grande problema morale la cui soluzione, però, ritengo che sarebbe fin troppo semplice ricercare, per così dire, attribuendo esclusivamente alla volontà del Creatore ogni possibilità di salvare o meno la vita ad esseri innocenti e sventurati.
Dio ha dato all’uomo il grande dono della intelligenza e della volontà, accompagnato dalla coscienza del valore della vita su questa terra, qualità che gli consentono di organizzare nel modo migliore la vita sociale anche oltre i limiti naturali del territorio nel quale esercita le proprie attività. Pertanto, dipende dalla volontà e capacità di quanti hanno ottenuto posizioni importanti nel contesto sociale la realizzazione, utilizzando il potere politico acquisito, di tutti quei progetti che prevedano condizioni ambientali il più possibile idonee ad affrontare le calamità naturali. E’ questo un grande dovere morale ed una grande responsabilità che mette la coscienza di ogni uomo di fronte al giudizio divino; una responsabilità che ricade su ogni uomo, anche se in misura diversa in proporzione alle proprie capacità ed al ruolo sociale e politico posseduto da ciascuno. Per questo, spesso, dovrebbe sentirsi un po’ anche ciascuno di noi responsabile di quanto accade per incuria o per inefficienza dimostrata da chi è preposto alla gestione della cosa pubblica; ciascuno responsabile di non aver esercitato nel momento opportuno e nel modo più giusto le reali possibilità di intervento per determinare i necessari mutamenti delle condizioni sociali.
Credo che in questo senso sia estremamente importante pretendere sempre che sia mantenuto vivo il connubio fra politica e moralità e quindi che le attività politico sociali non si pongano mai in contrasto con i valori spirituali che conducono l’uomo a Dio. La vita sociale, purtroppo, si realizza spesso attraverso strumenti di una politica che si dimostra lontana dai principi fondamentali della convivenza veramente civile; i valori della pace e della solidarietà vengono spesso a costituire ostacoli che si frappongono agli interessi di potere di gruppi politici legati ad organizzazioni sociali economicamente molto forti, che preferiscono considerare tali principi soltanto da contemplare . Unicamente per soddisfare il bisogno dell’uomo di avere qualcosa di puro e di elevato cui volgere lo sguardo per poter dimostrare a sé stesso ed agli altri che essi rappresentano l’aspetto più nobile della esistenza umana; l’uomo però che, comunque e quasi sempre, vuole percorrere strade diverse, lontane dagli ideali; strade che conducano –invece- ai propri materiali interessi e badando bene che tali valori e principi siano solo utilizzati per finalità propagandistiche e non interferiscano con essi. Ma l’uomo non sa, anzi finge di non sapere, che sta proprio nella stessa sua vita reale l’esigenza di convivere in simbiosi con questi valori, onde evitare di precipitare verso una fatale involuzione spirituale. Infatti, ipotizzando che l’uomo riesca ad ottenere attraverso una crescita tecnologica esponenziale traguardi scientifici tali da permettergli di utilizzare con assoluta padronanza i meccanismi che regolano le leggi della natura, sia per apportare mutamenti alla struttura fisiologica umana sia riguardo al dominio dello spazio, se tutto ciò dovesse avvenire principalmente attraverso l’esaltazione dell’intelligenza speculativa, ma con la mortificazione di quei valori spirituali, finiremmo per assistere ad una inevitabile trasformazione della natura umana che farebbe diventare l’uomo un essere sempre più assetato di potere, insensibile verso i più deboli ed arrogante e violento nei confronti di chiunque gli si ponga contro. Certamente un essere mostruoso, ambizioso di successi materiali, ma completamente privo di capacità di amare e di essere amato, non più capace di avere sereni rapporti umani e sentimentali con i propri simili, un essere sempre di più immerso in una realtà governata da meccanismi sempre più complessi , sofisticati e crudeli.
Ritengo che la strada maestra che condurrà l’umanità verso un’effettiva evoluzione della vita è quella della “globalizzazione sociale e spirituale”. Intesa, quella sociale, non solo come fenomeno naturale, inevitabile sotto l’aspetto della esigenza di intercomunicazione fra i popoli della terra; i cui segnali già oggi appaiono evidenti attraverso l’eliminazione di alcune barriere fra le Nazioni ed a causa del fenomeno dei trasferimenti di masse di popolazioni da un Paese all’altro. Probabilmente passeranno alcuni secoli ancora prima di giungere a condizioni di vita a livello mondiale tali da consentire una normale e totale convivenza comune fra uomini di razze diverse e quando ciò fosse raggiunto sicuramente sarà possibile ottenere anche il grande traguardo della “globalizzazione spirituale”, che vedrà l’umanità intera orientata verso una comune fede religiosa, credente , universalmente , ad un unico Divino Creatore.
Si ha timore fondato, a causa della pervicace ottusità spirituale degli uomini, che un tale traguardo sarà però raggiunto soltanto dopo secoli e secoli di lotte e spargimento di sangue innocente.
Indubbiamente il nostro attaccamento alla vita terrena fa sorgere in noi una grande paura di fronte alla realtà della morte; motivo per cui cerchiamo sempre di evitare di soffermarci su tale inevitabile destino. Ma un simile atteggiamento ci porta, per una naturale reazione psicologica, a rimanere più legati alle cose terrene attraverso le quali ci sentiamo sicuri e capaci di gestire la nostra esistenza.
Se per un verso ciò è naturale ed indispensabile per poter condurre una vita cosiddetta normale, dedicata al lavoro ed alla famiglia, per altro verso un tale atteggiamento ci fa perdere di vista quello che è il traguardo finale della nostra esistenza, cioè il destino della nostra futura condizione spirituale. Infatti, sicuramente staremmo molto più attenti e molto meno superficiali nei comportamenti nella nostra vita se prendessimo in seria considerazione tutto ciò.
Certamente nella vita di ogni persona vi sono momenti nei quali si presenta , come in uno specchio, l’immagine della propria esistenza; sono quelli i momenti in cui non si devono chiudere gli occhi per non vedere, per non voler conoscere e capire; invece, sono proprio quelli i momenti in cui è necessario fermarsi a riflettere, trovando la forza ed il coraggio di guardare attentamente, in quell’immagine, il vero volto di noi stessi e di sforzarsi di capire se la nostra esistenza abbia un significato ben diverso da quello che ci appare. Facendo così ci si accorgerebbe che qualcosa può cambiare e di poter avere più equilibrio per risolvere i problemi di relazione. Attraverso il convincimento della inutilità dei comportamenti conflittuali, fondati su questioni di una pretesa lesione del “prestigio” personale, volti più che altro a dimostrare all’esterno una propria condizione di superiorità. Certamente, valido è ogni atteggiamento di difesa, anche forte e strenuo, dei valori della vita, della dignità e dei sentimenti umani ,contro ogni tentativo di sopraffazione degli stessi, ma tenendo ben presente che non bisogna confondere tali valori con i cosiddetti beni ed interessi materiali oppure sopravalutando questi ultimi rispetto ai primi.
I problemi di natura relazionale, sia nel mondo del lavoro che nell’ambito familiare e più ampliamente in quello sociale, si presentano sistematicamente ogni giorno, creando difficoltà, a volte, apparentemente non risolvibili. Ogni volta mi pongo la domanda se assumere di fronte a tali avvenimenti atteggiamenti di maggiore forza incisiva, per far valere le mie ragioni, ma mi rendo conto che la strada più giusta da percorrere è quella del convincimento , seguendo la logica della ragione; nel segno della volontà . al fine di ottenere il reciproco rispetto delle aspettative individuali.
Indubbiamente, i risultati non sono sempre positivi; anche dove si riesca ad evitare conflitti , le conseguenze degli altrui pervicaci comportamenti aggressivi non possono non provocare delusione e spesso anche rabbia. Ma l’unica e sola possibilità di riacquistare le forze spirituali e fisiche sta, appunto, nell’aver saputo cogliere e custodire, anche un poco alla volta nel corso della nostra vita, i possibili segnali , manifestati anche attraverso episodi apparentemente banali, nei quali poter ritrovare il profondo significato spirituale della propria esistenza e che non può che realizzarsi se non attraverso un aiuto e conforto verso le altrui condizioni di sofferenza.
Sostanzialmente la causa di tutti i problemi di natura esistenziale di ciascun essere umano è dovuta ad una negativa valutazione di se stesso e delle proprie capacità davanti agli avvenimenti e nei rapporti con gli altri.
E’ vero che non esiste essere umano che riesca a condurre la propria vita senza che la stessa non sia in qualche maniera – e a volte fortemente – condizionata dal comportamento di altri soggetti con i quali lo stesso ha rapporti nel presente oppure ha avuto rapporti nel passato.
Conseguentemente, ogni possibile soluzione di tali problemi va ricercata nei tentativi di recuperare le residue energie di natura psicologica alimentando le stesse con quelle di natura spirituale che necessariamente devono essere attinte dalla fonte della fede in Dio.
Proprio da questa fonte noi possiamo trarre il convincimento che ogni nostra azione potrà essere veramente utile per noi stessi, solo se ci siamo adoperati utilmente e beneficamente a favore degli altri.
Questo non esclude,chiaramente, che se anche ci si comporti bene ed in modo altruistico, non possa accadere di essere mal compresi , criticati , oppure addirittura di ricevere del male.
Lo sconforto ed il pessimismo sul reale significato della nostra esistenza graverebbero pesantemente su di noi se dovessimo pensare che tutto di noi finisce e si annulla con il finire della nostra vita e se non avessimo, invece , la speranza che il bene da noi comunque fatto , anche se non riconosciuto da altri, possa determinarci una condizione spirituale di serenità.
Ove tutte le avversità, incontrate lungo il cammino della nostra vita, fossero provocate veramente dalle forze del Male, se gli effetti negativi derivati da questi fatti si traducessero in nostri comportamenti e reazioni di sconforto e di sfiducia nella giustizia divina, noi non avremo determinato altro che la vittoria del Male sul Bene e , pertanto, la nostra sconfitta spirituale.
Se - invece - riusciamo a reagire con coraggio e fiducia nella nostra capacità di affrontare le avversità, ritenendole come una prova per dimostrare la forza della nostra volontà di realizzare comunque i nostri buoni propositi; allora sì che otterremo la vittoria del Bene sul Male e , dunque, anche la nostra salvezza.
Comunque, certamente e parimenti positivo, sarebbe un tale comportamento,anche se i fatti avversi fossero determinati da fenomeni del tutto accidentali.
Ci sono tanti che pensano che si può vivere bene lo stesso senza credere che debba necessariamente esistere una vita ultraterrena; ciò pur sapendo coltivare amicizie ed affetti sinceri; amando le persone più care e godendo dei frutti dei loro buoni sentimenti. Ci si può comportare con il prossimo in modo onesto e corretto, credendo solo nel rispetto di principi morali di civile convivenza. Il tutto ritenendo l’esistenza umana solo ed esclusivamente di natura meramente materiale e biologica e non necessariamente originata per volontà divina.
E’ vero , vi sono molte persone che ritengono i propri sentimenti non come manifestazioni dello spirito, bensì solo come espressioni di natura emotiva e pur non credendo alla esistenza di una vita spirituale ultraterrena, durante la loro vita sanno curare anche con molto amore i loro rapporti con le persone a loro più vicine, a volte anche con grandi sacrifici per alleviare le sofferenze altrui.
Ma allora , viene spontaneo chiedersi se per queste persone sia così tanto gravoso far fare alla propria coscienza un piccolo,ma grande passo oltre il confine del materialismo e fare assumere ai propri sentimenti di amore e quindi anche alla propria esistenza un significato più profondo ,che non appartenga solo ad una realtà materiale ed effimera.
Per chi crede, invece, nella possibilità della esistenza di una vita ultraterrena e nella speranza di ritrovare una condizione di serenità, non può non tener conto del fondamentale ruolo della coscienza in relazione ai propri comportamenti nel corso di questa vita .
Il fatto che la vita su questa terra possa in qualsiasi momento spegnersi, improvvisamente, ci deve indurre costantemente a considerare estremamente importante cogliere ogni occasione per ricondurre il nostro modo di agire nell’ambito di una più aperta visione della vita e per cercare di non trovarsi nelle condizioni spirituali di essere ritenuti colpevoli dall’inevitabile giudizio della nostra stessa coscienza, che – come in uno specchio – noi troveremo di fronte.
A quel momento non sarebbe più possibile, per nessuno, gestire a proprio modo e secondo le proprie convenienze – come avviene durante la propria vita, usando l’auto-convincimento di operare comunque bene e trovando sempre valide motivazioni che giustifichino il proprio operato.
La nostra vita spirituale si identificherà totalmente con la nostra “coscienza ”,sulla quale la nostra volontà non avrà più alcun potere, perché essa, a sua volta, sarà in modo assoluto nel dominio di Dio.
E allora, quale sarebbe la possibilità della salvezza della vita spirituale dell’uomo?
Agire nella vita terrena adoperandoci sempre di far valere il giudizio suggerito dalla nostra coscienza ,la quale riconosca veramente e profondamente,ciò che sia bene fare o non fare per non arrecare male ad altri.
E’ utile curare con attenzione la nostra condizione psichica per essere in grado di superare le difficoltà della vita con il necessario equilibrio e forza spirituale.Solo in questo modo avremo la possibilità di proseguire nella nostra esistenza terrena percorrendo la strada più giusta, alla fine della quale diventerebbe certezza ogni speranza di pace e serenità.

Indubbiamente, la via da seguire è quella della costante ricerca, nel più profondo della nostra coscienza, degli elementi costituenti la nostra personalità; in pratica, seguendo il saggio suggerimento di Socrate :
“ Gnothi sauton - Gnosce te ipsum – Conosci te stesso- “

E’ questa un’impresa difficile da attuare, di guisa che si rivelano forti quelle resistenze interiori al nostro essere che si oppongono ad ogni nostro tentativo di liberarsi di quegli abiti da noi usati normalmente nella vita per apparire diversi da quelli che effettivamente siamo.
Nell’uomo moderno, nonostante la sua continua evoluzione in campo tecnologico, sembra che vengano sempre più a mancare due importanti qualità , cioè la “semplicità del pensiero” e “l’umiltà dello spirito” di fronte al mistero della vita e della creazione dell’universo.
Gli uomini, infatti, scrivendo fiumi di parole e sostenendo innumerevoli ipotesi si affannano al fine di scovare attraverso le più complicate analisi del pensiero le proprie “verità” oppure al fine di dimostrare la infondatezza delle altrui “verità”.
Sarebbe invece sufficiente essere consapevoli che per procedere con efficacia, lungo il cammino della conoscenza e della crescita spirituale, è necessario guardare in avanti senza presunzione di possedere certezze in assoluto e non perdere mai di vista il “nostro essere naturale” e le condizioni dettate dalle leggi della natura, che pongono la vita come bene supremo da difendere.
La salvaguardia della vita è un diritto assoluto di ciascun essere umano ed è un dovere dell’umanità in generale porre le condizioni più favorevoli, affinché siano sempre assicurate adeguate protezioni fisiche e soddisfatti i bisogni spirituali e sentimentali degli esseri umani più deboli e indifesi.
Detto ciò può anche non avere gran che importanza il fatto che taluni abbiano credenze religiose o filosofiche diverse da altri, se poi tutte tali credenze e dottrine hanno in comune i principi assoluti del rispetto della vita umana ed i sentimenti di concordia e solidarietà fra tutti gli uomini della terra.
Quand’anche la morte sia provocata dalla mano violenta dell’uomo, il dolore e la sofferenza che ne conseguono, costituiscono pur sempre nell’animo umano un impulso per una maggiore coscienza del valore della vita e per una crescita della natura spirituale dell’uomo verso la piena consapevolezza che deve essere l’amore per la continuità della vita il vero motore di ogni attività umana .
Appare assai verosimile il ritenere che lungo il cammino della sua vita, ogni essere umano venga a trovarsi sistematicamente davanti a due porte chiuse, e che di ogni porta Dio gli ha dato una chiave, una diversa dall’altra, per poter scegliere di aprire l’una oppure l’altra porta; ma che comunque di ciascuna di queste due porte un’altra identica chiave rimane sempre nelle mani di Dio.

Una frase detta da Lucia all’Innominato, così recita :
“….Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia ! “
( A.Manzoni, I Promessi Sposi , cap. XXI )


In questi ultimi tempi, in accesi dibattiti pubblici, si sta discutendo molto sulla persona di Gesù Cristo.
Se egli sia stato veramente il “ figlio “ di Dio e se effettivamente egli sia “risorto “ dopo la morte sulla croce; cioè se il suo corpo abbia ripreso a vivere e si sia “smaterializzato”, così come si crede, per fede, da parte della Chiesa e di tutti i credenti cristiani.
Il romanzo di Dan Brown “ Il codice da Vinci “ ha suscitato forti polemiche e critiche anche aspre da parte del mondo cattolico cristiano, poiché in esso si assume che Gesù Cristo , dopo essere stato crocifisso non sia effettivamente deceduto e che da una condizione di “morte apparente “ egli sia stato prelevato e custodito per due giorni dai suoi fedeli e nel terzo giorno egli abbia “ripreso a vivere” normalmente, allontanandosi dalla terra della Palestina e continuando la sua esistenza insieme a Maria Maddalena ,sua compagna nella vita e dalla cui unione nacquero figli, che diedero luogo alla stirpe dei “Merovingi”, in terra di Francia.
Chiaramente tutto ciò è stato dalla Chiesa cattolica fermamente respinto e giudicato assolutamente falso, frutto soltanto di elucubrazioni fantasiose o più semplicemente un prodotto della fantasia di un romanziere.
Comunque, riguardo ad uno dei molteplici dibattiti avvenuti su tale argomento , ha molto colpito la mia attenzione la posizione assunta da un prete, il quale ad un certo punto ha dichiarato : “ Cari Signori, si sta parlando tanto sul fatto della effettiva morte e risurrezione di Cristo, cercando di incrinare i pilastri della fede dei cattolici e cristiani, credenti appunto sul “miracolo” della sua risurrezione e ascesa in cielo.
Ma pur volendo ipotizzare che nella vita di Gesù Cristo vi sia stato un legame anche fisico e di amore nei confronti di Maria Maddalena e che egli dopo la crocifissione e la sua morte apparente abbia continuato con lei la sua esistenza in terra di Francia, è tutto ciò talmente dirompente da scardinare l’impianto della sua dottrina evangelica e sconvolgere e mettere in dubbio l’enorme valore spirituale del “messaggio “ di pace e di fede in Dio, che Gesù Cristo ha voluto fosse diffuso e che in realtà è poi stato diffuso nel mondo ? “

Riflettendo su ciò che ha detto questo prete, penso che in tutto questo affannarsi a controbattere argomenti su argomenti emerga purtroppo una triste verità; cioè quella che la gente voglia più che altro impegnarsi in discussioni su aspetti per così dire “formali” per non volere affrontare responsabilmente il vero ed essenziale problema che da sempre è al centro del progetto spirituale cristiano, della buona e pacifica convivenza fra i popoli, nel riconoscimento della verità contenuta nel messaggio che Dio, attraverso la persona di Gesù Cristo, ha voluto offrire agli uomini di buona volontà.

Può sorgere questa domanda : Forse che si possa o si debba negare l’esistenza di Dio solo perché la vita ci dimostra che purtroppo non ci è mai dato di assistere ,come invece vorremmo, ad alcun intervento divino che eviti sempre e sistematicamente ad alcuni esseri umani di commettere le violenze più efferate su persone deboli ed indifese?

Quando con la guerra vengono stroncate vite umane innocenti ; se esistesse Dio , Egli onnipotente, infinitamente giusto e buono, dovrebbe intervenire per evitare accadimenti di guerre e conflitti disastrosi, ma dato che ciò non avviene, verrebbe ragionevole pensare che Dio non esiste.
E così per evitare che milioni di esseri umani nel mondo muoiano ogni giorno per fame , sete e per malattie, mentre il resto dell’umanità assiste a ciò con colpevole incuria ed indifferenza;
E per punire severamente e inesorabilmente chi uccide o violenta un essere umano indifeso , quando questi riesce a non pagare con la giusta pena per il suo delitto , a causa di una giustizia umana incapace e inefficiente .
E dato che tra il Bene ed il Male , in questo mondo , è quasi sempre il Male a sopraffare il Bene ; esistendo Dio , onnipotente , immensamente giusto e buono , dovrebbe Egli riuscire a sconfiggere una volta per tutte ,definitivamente il Male , ma dato che ciò non avviene , verrebbe ragionevole pensare che Dio non esiste.

Ammettendo invece che Dio esista nella sua onnipotenza , infinità bontà e saggezza e misericordia , se Egli intervenisse ogni volta e sistematicamente per evitare tutti i tragici accadimenti nel mondo , sia naturali sia quelli causati per volontà e dalla mano dell’uomo e intervenisse puntualmente in difesa di esseri deboli ed innocenti e per punire severamente i colpevoli, puniti o non puniti dalla giustizia umana , ciò sicuramente farebbe vivere l’uomo in una condizione diversa da quella in cui adesso vive.
In una condizione di quasi assoluta tranquillità, in quanto in assoluta dipendenza dalla Volontà di Dio e pertanto in una condizione di “ comoda irresponsabilità”, nella consapevolezza che comunque giustizia sarebbe fatta e pace sarebbe ottenuta, anche in assenza di atti posti in essere dalla volontà dell’uomo .

Allora , forse non è irragionevole pensare che Dio esiste e che Egli è il vero “ Vettore di Amore”, onnipotente , infinitamente giusto , buono, e misericordioso nei confronti dell’uomo peccatore e che Egli abbia voluto porre nelle mani dell’uomo, creatura pensante, le redini del suo destino e dare alla sua coscienza la responsabilità delle sue azioni, nella lotta contro il Male.

In tutti i casi , come appare velleitario qualsiasi disegno umano che, per finalità legate ad interessi esclusivamente economici, voglia infrangere l’armonia e l’equilibrio delle leggi della Natura , così appare in contrasto anche con il progresso stesso dell’umanità qualsiasi comportamento di rifiuto verso quei valori morali ed etici che sono a garanzia di ogni pacifica e civile convivenza umana. Valori morali ed etici che appartengono altresì a quella stessa sfera culturale nella quale risiedono anche i sentimenti di spiritualità che accomunano sulla Terra molti esseri umani.

Soltanto con il superamento di quei limiti imposti rigidamente sia dal dogmatismo ideologico e religioso che dal pragmatismo positivista scientifico , i due mondi , del puro razionalismo e quello dello spiritualismo , sicuramente dopo ancora lunghe e travagliate contrapposizioni e confronti, riusciranno ad incontrarsi e percorrere insieme la strada di comune condivisione dei valori della vita e del rispetto della dignità umana e infine a riconoscersi fra loro, uguali espressioni del mistero della Creazione Divina.
Il punto d’incontro sarà il riconoscere e accettare e realizzare comunemente l’Amore come il valore spirituale fondamentale per la pacifica convivenza fra gli esseri umani.

Ogni sentimento rivolto al Bene verso gli altri , nonché verso se stessi, non può che essere espressione dell’Amore , che normalmente si manifesta come gioia per aver dato o ricevuto un bene , ma che può manifestarsi anche come dolore per un bene perduto.

L’Amore è l’unico e vero sentimento che può rendere spiritualmente simili fra loro tutti gli esseri umani, in qualsiasi parte della Terra essi vivano; un sentimento che può realmente unirli , attraverso effettive opere di solidarietà e di altruismo , in una pacifica convivenza , la quale non può esservi realmente senza che l’umanità sappia cogliere la Luce del Dio Creatore e seguire i Messaggi da Lui inviati nel corso della storia dell’umanità stessa, attraverso la parola e le opere di uomini Saggi ,come Zoroastro, Buddha, Mosè , Gesù, Maometto e per ultimo , Gandhi, un grande saggio del nostro tempo.


“ RIVELAZIONE MISTICA “

Dalla possibilità avuta di entrare in contatto con anime di trapassati, attraverso diverse sedute medianiche, effettuate con il sistema del bicchiere, in cui vi è stata la partecipazione mia personale e di persone di famiglia , quali i miei fratelli Ugo e Filippo, nonchè di mia madre e di mio cugino Alberto Abate e di amici, fra cui Stefania e principalmente di Simona , molto sensitiva e che ha esercitato i suoi poteri di medium, ci si è potuta formare un’esperienza estremamente interessante per tutti noi. I cosiddetti “ contatti “ hanno registrato la presenza spirituale e gli interventi di un’anima , che non ha voluto dichiarare il proprio vero nome, ma che ha voluto indicare se stessa con il nome di “Persona”.
Naturalmente , nel corso delle sedute molte sono state le domande rivolte a questa anima, riguardo ad aspetti della vita in particolare , ma assai rilevanti ed importanti sono stati i messaggi ricevuti per la nostra crescita spirituale ,assumendo la connotazione di un vero “percorso spirituale” e di una “Rivelazione mistica”.

Riporto , qui di seguito, alcune nostre domande ( D ) rivolte allo spirito Persona e le relative risposte ( R) da lui ricevute.

D : E’ possibile per le anime dei morti parlare con la propria voce con noi viventi ?
R : La voce diretta è per pochi eletti. Taluni vogliono “imprigionarci “ . A volte la tentazione c’è .
Soprattutto da parte dei parenti che sono disperati per la perdita di un proprio congiunto.
Ma voi dovete insegnare ai vivi che in tal modo la condizione dei morti non migliora, anzi peggiora con l’attaccamento che ci lega alle cose materiali ed alla bella ma illusoria vita .
Per noi morti la vita è qui.
D : In che cosa consisterà la “ RIVELAZIONE MISICA ” ?
R : La Rivelazione mistica ha più gradi.
Il primo grado consiste nel concepire la possibilità di una permanenza della parte dell’anima che voi chiamate “ PENSIERO”.
D : Come possiamo concepire ciò ?
R : Il sesto senso lo fa intuire, a volte , ma spesso non è creduto.
Sappi che per molti questo costituisce il limite. Non riuscirai a portarli oltre.
Tu devi capire chi può sapere di più.
Tutti sperano di parlare con esseri omniscienti che risolvano i loro problemi.
Noi non siamo omniscienti e non tutto è lecito sapere.
Riguardo ai gradi di conoscenza della Rivelazione mistica , poi ti dirò il resto.
D : Vorremmo conoscere il secondo grado.
R : Dovete far capire a tutti quelli che si accostano a questa disciplina che hanno un compito e che non saranno più gli stessi.
Questo è come aprire la porta di una stanza segreta che contiene tutto il sapere, ma scritto in una lingua che si deve decifrare. Noi siamo come il mondo da esplorare.
D : Anche il primo grado è da decifrare ?
R : Tu sai che ci sono due modi di capire ; uno vale per voi , l’altro serve a chi non è esperto.
D : Vi sono altre spiegazioni riguardo al primo grado ?
R : Tu sai già ciò come è stato detto. Ora bisogna comunicarlo agli altri.
D : Ma come faccio a comunicarlo in modo che non risulti ermetico ?
R : Ma deve risultare ermetico ! Io vi sto dicendo che non dovete essere palesi, bensì un po’ ambigui.
D: Ma perché ? Questo essere un po’ ambigui stimola la riflessione ?
R : Certo. Deve essere sempre una ricerca.
D : Possiamo proseguire verso il secondo grado ?
R : Il secondo grado è “L’AMORE” . Questo è la forza che sarebbe necessario trovare in sé per muovere la ruota del mondo ultraumano. Se sei solo interessato puoi arrivare sino ad un livello e non oltre.
Se vuoi salire ancora, ci vuole l’amore.
D : Nel senso di “ a-mors “ ? Cioè , senza morte ?
R : No. Intendo la compartecipazione dell’anima.
D : Potresti darci una sintesi del concetto di anima ?
R : Io uso la parola come significa per voi.
D : Perché, l’anima è un’altra cosa ?
R : Si.
D : Ma noi siamo in grado di accedere a questo concetto ?
R : Si . L’anima vera è una per tutti.
D : E “L’Atman “ ?
R : Si e no .
D : Dacci una spiegazione dell’anima come la intendiamo noi.
R : L’anima è quello che è condiviso in intelligenza, pensiero, ricordo e amore.
D : Per quanto riguarda gli animali , molti li definiscono senz’anima.
R : Ma loro possiedono amore. Voi ed io con voi siamo anime che sperano di tornare a Dio,che è l’Anima Universale.
D : Allora, vi è stata una diaspora , un allontanamento da Dio ?
R : Ora ti dico . Considera questo mondo come una congerie di vite, di piante , di animali , di uomini , pietre , tutti viventi a causa di circostanze casuali e accidentali. Tutto questo è sorto per fenomeni naturali ed elementari, ma sappi che vi è una forza che possiede una direzione e tende all’infinito.
Questa forza possiamo chiamarla ……
D : Bene ?
R : Si . Questo è il Bene , cioè Dio.
D : E il Male tende in senso contrario, verso il finito ? Ma Dio non è anche finito, essendo l’Infinito ?
R : Se tu sei un uomo , puoi pensarla così, ma non è così.
D : Allora l’Universo è in creazione in questo momento e continua la sua creazione ?
R : Sempre e anche la sua distruzione è in atto sempre.
D : Dio è entrambe le cose,allora ?
R : No.
D : Dio è creazione ,allora ?
R : Dio non è creazione , la creazione è accidentale.
D : Ma noi possiamo capire questo ?
R : Forse.
D : C’è qualche filosofo , qualche pensatore che l’ha capito ?
R : Credo molti.
D : Platone ?
R : Lui credeva troppo alla sua invenzione.
D : Sforziamoci di cercare una sintesi ,altrimenti andiamo all’infinito..
Quando ci hai spiegato il primo grado , ci hai detto anche che l’avevamo capito perché rientrava nel nostro modo di pensare. Poi ci parli di amore.
R : L’ Amore è molto difficile da capire.
D : E quanti sono questi gradi ?
R : Sei .
D : Noi siamo ancora al secondo e siamo già in crisi.
R : Ma infatti c’è tempo !
D : Ma perche’ serve l’amore nel lavoro che noi ,come gruppo , vogliamo attivare attraverso lo strumento telematico per comunicare ad altri queste conoscenze ?
R : Ma vedi , l’amore serve a non essere egoisti. Perché se tu devi istruire qualcuno , devi insegnargli che non può usare questo mezzo per sé , ma per il bene.
D : Ma questa sensibilità , ad esempio questa di cui ci serviamo noi per comunicare con voi , è ereditaria o casuale ?
R : Tutte e due.
D : Vuoi procedere con il terzo grado ? Ti chiedo se c’è sempre bisogno del potere della parola o basta anche il pensiero ?
R : Non sempre , ma rispondo di si.
D : E’ una difficoltà tua o nostra ?
R : Di entrambi . E’ il mezzo imperfetto. Bisogna allenare il pensiero per poi dialogare col pensiero.
Se tu fai questo puoi anche avere risposte tramite il pensiero, come mescolare i mezzi .
Perché l’uomo all’inizio non usava la parola per comunicare. Allora inizialmente comunicavano come gli animali.
D : Quindi anche il pensiero e la sensazione , non la parola ?
R : Suoni e versi.
D : Ma la capacità di comunicare con il pensiero è umana o impossibile ?
R : E’ umana , ma per pochi.
D : Perché per pochi ?
R : Perché tutto fra gli uomini tende alla semplificazione e ciò che è difficile si abbandona.
D : Non sono d’accordo, perché la parola è difficile, il pensiero è più semplice.
R : No. La comunicazione tramite il pensiero non è una comunicazione di sensazioni , la quale voi usate già.
D : Cosa bisogna fare per far parte di questi pochi ?
R : Ma serve studio, attitudine,concentrazione e inoltre la fortuna di trovare un altro ugualmente dotato e il cui mezzo abbia la stessa frequenza d’onda.
D : Come la radio e le frequenze d’onda . Sono moltissime , immagino ?
R : Oh , si !
D : Da che dipendono queste scariche elettriche ?
R : Ti trovi tu in questa situazione. Se sei particolarmente ricettivo e non riesci a scaricare, scarica sotto l’acqua corrente. Pensalo come una grande mare che contiene tutti voi. C’è posto per la vita di tutti.
Non pensare che sia una coperta…. Vuoi sentire il terzo grado ? Questo vi riguarda più degli altri due ,perché gli altri li avete già acquisiti ; questo rivelerete solo a chi conviene. E’ la “ TENTAZIONE“.
D : E basta ?
R : Si. Voi ci siete ora di fronte; ad ognuno di voi , la sua. Seppiatela fronteggiare.
D : Possiamo passare al quarto grado ?
R : Prima badate a fare tesoro di quanto ho detto sulla tentazione.
D : Quindi, tu vuoi dire che prima dobbiamo acquisire la tentazione per poter passare ad un altro grado ?
R : Certo !
D : La tentazione è un difetto ?
R : No, la tentazione ti rivela i difetti.
D : E’ un comportamento deviante ?
R : La tentazione è come il titolo di un capitolo.
D : E’ come dire , titolo : “ la tentazione “ , poi tutte le azioni che fai rientrano nel capitolo ?
Ma perché abbiamo le tentazioni ?
R : Tu sai meglio di me , però vi dirò con parole che non sono di medico : tu hai nella tua vita un patrimonio di carattere che dipende in ugual misura dal “ destino “ , dalla “ tua vita “ come essa si svolge per casi o per sventure o fortune e in terzo luogo dalla tua “volontà” , prima e durante questa vita.
D : Ci vuoi dare il quarto grado ?
R : No, ora voi dovete studiare.
D : Ci darai il quarto grado solo dopo che avremo acquisito il terzo ?
R : Si . Tieni presente che l’anima è la capacità di portare il destino fuori strada. Tu puoi cambiare anche il testamento di tuoi avi.
D : Con l’anima ?
R : Si .
D : Ma quando parli di fortune e di sventure ,queste non c’entrano niente ?
R : Tu puoi uscire e farti investire da un carro.
D : Da un carro ? Ma dai…,diciamo un camion ! Attenzione che adesso tu ti riveli!
R : Tu sai che non sono del tuo tempo.
D : Si , si …ma non ti arrabbiare .
R : No.
D : Forse che la vita è un “percorso” e che le decisioni prese ogni volta prima di ritornare ad incarnarsi dipendono da scelte fatte da noi stessi nel predisporre il percorso stesso ?
R : Tu pensa che tutti incrociano la loro volontà.
D : Appunto, già il fatto che la volontà non esiste da sola , ma bisogna fare i conti con quella di tutti ?
R : E’ un disegno assai complicato .
D : Forse che attraverso la consapevolezza di dover accettare quello che ci capita, perché già deciso, poi potremmo aiutare anche gli altri a capire ?
R : Eh , si !
D : Esiste un solo universo ?
R : Devi sapere che ciò che ti circonda è un universo che ha molti versi.
D : Quindi è un multiverso ?
R : Si.
D : Quando uno muore ha poi la conoscenza di tutto il possibile ?
R : Si , ma non ti serve da vivo e da morto ti interessa poco.
D : Ma che cosa è la “ materia nera “ ?
R : E’ uno stato della materia.
D : Non c’è luce nella materia nera ?
R : No.
D : Serve per comunicare fra i mondi ?
R : Si .
D : E il “ buco nero “ ?
R : Si e no .
D : Ad uno spirito serve usare la materia nera ?
R : Si , ma deve imparare ad usarla , per mostrarsi.
D : Essa è “ L’antimateria “ ? L’antitesi della materia ?
R : No .
D : La materia nera ha a che fare con il sistema universo ?
R : Tutto ha a che fare con il sistema universo.
D : Un vivo può usare la materia nera ?
R : Si.
D : Ma è normale che un uomo usi la materia nera ?
R : Si , è normale . Ma non è normale scoprire come usarla.
D : Per esempio, Simona , la nostra medium , non ne ha coscienza di usarla?
R : Lei , l’ha usata qualche volta.
D : Senza averne coscienza ?
R : Senza saperlo; tutti voi lo fate , a volte.
D : Pure chi non ha capacità di questo genere ?
R : Si , anche il sogno la usa talvolta.
D : La materia nera è un mezzo di trasporto ?
R : E’ un passaggio.
D : Quand’è che la usiamo volontariamente, magari chiamandola in un altro modo ?
R : E’ difficile usare la parola “volontariamente”, perché la volontà è un ostacolo.
D : Facciamo un esempio : nel caso della zia , a quell’epoca morente , di Stefania , che lei ha incontrato alcune volte in giro per strada, lei l’ha usata ?
R : Tutte e due l’hanno usata.
D : Quindi come si può definire la materia nera ?
R : Essa è come un tunnel , un viaggio.
D : Allora “ l’ubiquità “ di Padre Pio si serviva di ciò ?
R : Si .
D : Perché alcuni ci nascono ? Sono persone più avanti,che hanno qualcosa in più o un problema ?
R : Si , anche , è una specie di difetto o se preferite una perfezione casuale.
D : Del tipo : “L’orecchio assoluto” ?
R : Si.
D : Quindi non è ereditario ?
R : No.
D : Effettivamente nel caso di Marina, la quale è una medium e una chiaroveggente molto dotata, l’uso della materia nera l’ha vissuto male; le è stato ingovernabile e ne è stata letteralmente investita,al punto di non riuscire a disciplinarlo in alcun modo. Infatti, nel caso dei fratelli di Gravina,successivamente ritrovati morti in fondo ad un pozzo, lei aveva visto precisamente il luogo, tutto …ma non le è stato di alcuna utilità. Ora prevale l’ipotesi della caduta accidentale. Comunque il padre c’era . Lui non li ha buttati materialmente giù, ma ha fatto si che si buttassero per sfuggirgli, è vero ?
R : Si , egli diceva : vi ammazzo!
D : Anche nel caso della “regressione ipnotica” , che pratica Stefania , si usa la materia nera ?
R : Si .
D : Dopo un grave incidente occorsomi molti anni fa , di questo non riesco a ricordare alcune cose. Ho come un buco nella memoria , una amnesia. Non ricordo , ma cosa ho vissuto ?
R : Tu non ti ricordi non a caso.
D : Ma cosa è accaduto ?
R : Tu hai usato la materia nera.
D : E ho visto qualche cosa ?
R : Ma io non posso dirtelo.
D : Allora non devo ricordare ?
R : Tu lo sai .
D : Io ricordo un tunnel.
R : Forse.
D : Però, scusami , pensavo di ottenere più informazioni.
R : Quando sarai pronto.
D : Devo fare ipnosi ?
R : Si . Sarebbe un buon sistema , però tu sei troppo “ragionativo”
D : Ma quello che ho visto ha coinvolto la mia vita successivamente ?
R : Si.
D : Ma mi serve se ora mi sforzo per ricordare ?
R : No.
D : Ma quando sarò pronto, potrò ricordare ?
R : Si.
D : Noi possiamo ricevere aiuti da voi ?
R : Noi siamo qui e vi aiutiamo.
D : Ma voi potete anche intervenire a livello concreto , al di là dei consigli ?
R : Si , ma non tutti. E’ proibito ai più.
D : Tu puoi ?
R : No.
D : Demofilo ?
R : Lui potrebbe, ma gli è proibito.
D : Ma ci sono delle condizioni in cui il proibito diventa possibile ?
R : Si.
D : E tu che non puoi , come ci aiuti ? Con i consigli ? Con quello che dici ?
R : Si , ma devi sapere che possiamo usare il mezzo di comunicazione fra la mente nostra e la vostra.
D : Ma penso che si tratta di rare occasioni , poiché dovrebbe essere sempre valido il libero arbitrio.
R : Niente sostituisce il libero arbitrio.
D : Allora il destino del mondo è sempre in mano agli uomini ?
R : Possiamo suggerire , talvolta provocare, incidenti e interruzioni.
D : Le cosiddette “apparizioni mistiche” sembrano avere una frequenza maggiore. Esse hanno un messaggio preciso?
R : Ma sono tutte diverse.
D : L’ ultimo segreto di Fatima ?
R : Segreto non è più.
D : Era l’attentato al Papa ?
R : Si.
D : Molte religioni considerano la “reincarnazione” , ma danno molte versioni delle parti dell’anima.
Alcune mi sembrano sovrapponibili a quello che ci avete detto voi.
R : Molte versioni non sbagliano.
D : Nello esoterismo occidentale si parla anche di parti “fisiche”.
R : Ma si. Non è sbagliato. La memoria si serve del cervello,che è fisico.
D : Ecco , si parla anche di “corpo animico” e “ corpo astrale”.
R : Sono parole!
D : Allora parliamo di parti mortali e non..
R : Il corpo muore, ma la “materia nera” conserva un’impronta anche nel corpo, quello è il “fantasma” dei racconti .
D : Questo “ fantasma” ha una sua volontà, una psiche ?
R : No. E’ solo un’impronta.
D : Pare che sia come un fotogramma rimasto incastrato nella realtà… Ma questi “ fantasmi possono interagire con noi ?
R : No . Altri sono proiezioni nostre.
D : Quindi si possono manifestare a noi ?
R : Si.
D : Si manifestano con il corpo fisico di quando scegliete voi o di quando siete morti ?
R : Quello che sentiamo che ci appartiene di più.
D : Quindi quello a cui siete più attaccati per qualche motivo ?
R : Si.
D : E questa immagine in che parte vive del vostro mondo rispetto a voi ?
R : Diversa.
D : Ma non è interattiva , non ci può parlare…
R : Alcuni, si …possono.
D : Qual è la parte diversa , cioè quella che non è l’impronta e che conserva la memoria ?
R : Poi c’è quella parte che conserva la memoria della vita fisica. Questa memoria poi si consuma, ma resta quello che voi chiamate “ carattere” . Uno per ogni vita che ha avuto carattere.
D : Quindi abbiamo molte vite , rientriamo molte volte nel corpo ?
R : Si, certo.
D : Il “samsara” ? O forse no, perché la ruota del samsara è obbligatoria e per interromperla devi fare qualcosa di veramente molto elevato. E poi è circolare , mentre il percorso che ci avete spiegato voi tende, con qualche eccezione, verso Dio. E’ un continuo avvicinarsi attraverso il miglioramento di sé.
E poi c’è anche la scelta , se rinascere oppure no, su quali prove predisporsi nella nuova esistenza.
Non è obbligatorio rinascere come il “samsara “ , vero ?
R : No . Ma non è facile , devi faticare.
D : E quando ci si libera si entra nella dimensione paradisiaca,presso Dio ?
R : Si , “ in Dio “.
D : Quando si supera il Samsara , in vita o in morte ?
R : In vita e in morte.
D : Quindi esiste una sorta di yoga post mortem ?
R : Io , questo sto facendo !
D : Quindi tu ti stai migliorando anche attraverso il contatto con noi e noi stiamo facendo il percorso con te ?
R : Si .
D : Ma quando ci stacchiamo da te,nella nostra vita di tutti i giorni,quale atteggiamento dobbiamo avere ?
R : Ascoltando e agendo nella direzione del Bene.
D : Puoi darci un concetto di “ bene “ ?
R : Il bene è un “ vettore” ed è una direzione.
D : Verso Dio , allora ?
R : E’ Dio stesso .
D : Quindi Dio è un vettore ?
R : Si .
D : E’ dinamico ?
R : Ma non nel senso fisico.
D : Le nostre attività artistiche possono essere utili al nostro percorso ?
R : Si , ma anche al contrario.
D : Quindi possono essere un impedimento o essere utili ? In che modo ?
R : Nella direzione che tu segui , tu aumenti nel bene o nel male.
D : Esiste il “ mundus immaginalis “ ?
R : Si . Noi viviamo tutti in quello.
D : Quello che i mistici persiani chiamano “ottavo clima” ?
R : Si.
D : Tu ne sai qualcosa ?
R : ( senza risposta )
D : Tu hai detto che io ho due tentazioni, una nella vita privata e una nel rapporto con voi. Ma su quale io devo lavorare ?
R : Su tutte e due . Anche l’altra influisce.
D : Ma tu ti riferivi al fatto che mi arrabbiavo con voi ?
R : Tu reagivi a cose che non erano rimproveri.
D : Era forse quella la “tentazione” ?
R : Il tuo vizio è un vizio d’arte.
D : Ma io non capisco..
R : Quando tu fai il regista , sei un accentratore e in questo caso danneggia.
D : In generale tu approvi cosa stiamo dicendo per avvicinarci alla faccenda ?
R : Si.
D : Questo personaggio , di nome “ Gesù “ è veramente esistito ?
R : Ma certo !
D : E’ realmente morto ?
R : Si e lo sarebbe comunque..
D : Certo, sono passati duemila anni …Ma è realmente morto crocifisso?
R : Si .
D : E dove è tornato ?
R : Qui.
D : Ma era Dio oppure uomo ?
R : Dio e uomo.
D : Si ribadisce la doppia natura ..
R : Si , Ricordati che Dio è un vettore.
D : Gli “ amapara “ di Visnù sono identici a Dio ?
R : No , perché non sono pacifici.
D : Ma tutti lo sono … Krishna ad esempio è pacifico.
R : No , ricorda il suo discorso .
D : Essere mansueti è essere vicini a Dio ?
R : Non proprio..
D : Anche se non possiamo andare avanti perché stiamo ancora ragionando, puoi dirci i prossimi gradi ?
R : Ma non vi servirebbe.
D : Andare avanti dal punto di vista scientifico può aiutare ad avanzare di grado ?
R : No.
D : Sembra che la teoria delle cosiddette “stringhe” abbia una sua validità , tu confermi ?
R : Si .
D : E il discorso dei mondi paralleli ha una sua validità ?
R : Si e no .
D : Cioè ?
R : Conosci tu tutto del tuo mondo ?
D : No , Ma cosa è ciò che io non conosco del mio mondo?
R : Conosci tutte le piante che vedi ?
D : No . Alcune le riconosco ma non le conosco. Comunque io ti immagino che tu stai qui con noi perché fai parte di un universo parallelo e quindi non ti posso vedere.
R : Basta morire …è facile !
D : Questo è un universo , e gli altri ? Si è vivi o morti ?
R : Si e no .
D : Allora non basta morire se ci sono dei vivi.
R : Qui basta morire.
D : Tu puoi parlare con altri che stanno in altri universi ?
R : No.
D : E perché con noi , puoi ?
R : Siete questa stessa materia.
D : Cioè, questa stessa di te ?
R : Si .
D : Ci sono creature , tipo angeli , che possono passare fra un universo e l’altro ?
R : Si .
D : Ma gli angeli essendo “puro spirito “ , sono creature “ non nate “ ?
R : Si .
D : Cosa sono gli angeli ?
R : Energia.
D : A che servono ?
R : A molte cose , fra cui l’aiuto per voi.
D : Gli angeli hanno un inizio ?
R : C’è sempre un inizio.
D : Cerchiamo di delineare una differenza fra “ dimensione” ed “ universo”…
R : La differenza dipende da ciò che voi intendete.
D : Allora, le dimensioni sono : “spazio 3 “ e “ tempo “ ; ma le teorie dicono molte di più..
Forse che le dimensioni sono dei sottoinsiemi di universo ?
R : Si .
D : Quanti sono gli universi ?
R : Non lo so.
D : Ma gli angeli lo sanno ?
R : Spero di si.
D : Quante dimensioni abbiamo nel nostro universo ?
R : Sono sei .
D : E quali sono ? Il tempo è una , lo spazio è un’altra ?
R : Tempo , si …ma ne conta due.
D : Come ne conta due …non è uno ?
R : Ma il tempo non è “ il tempo”.
D : Ma allora quello che noi definiamo tempo non è quello che dici tu ? E’ forse come “chronos” e “ “aion “ ?
R : Si .
D : Ma tu usi questa terminologia perché sei esperto di altri tempi o è un concetto antico ?
R : No , è vero !
D : E’ un concetto antico che non centra con la tua terminologia ?
R : Si.
D : Ma tu ,parlavi di “aion” ? Che è il “ tempo eterno” , mentre noi stiamo parlando del tempo scientifico.
R : Si , ma con che cosa tu misuri “ l’eternità” ? Non hai ancora gli strumenti per “ aion “.
D : Allora, le dimensioni del tempo sono due e lo spazio ?
R : Sono quattro .
D : Quindi, in tutto sono sei . E non c’è altro ?
R : Si.
D : Quindi non è vero che l’elettromagnetismo è una dimensione ?
R : Esso è una forza.
D : E la “ gravità” ?
R : Pure, è una forza.
D : La quarta dimensione , qual è ? E’ forse la “materia nera “ ?
R : No .
D : Allora, la quarta dimensione ?
R : E’ il “ pensiero” ,
D : Il pensiero della mente ?
R : Si.
D : Ed è legato allo spazio ?
R : Certo !
D : Il pensiero è la “concezione”dello spazio?
R : No . Ma il pensiero può modificare il tempo e lo spazio .
D : Cioè , esso è il corrispettivo ,di qua , della materia nera ?
R : Si .
D : Allora perché è la quarta dimensione dello spazio ?
R : Perché si situa nello spazio, anche se agisce sul tempo.
D : Quindi non è il pensiero nel senso della immaginazione !
R : Ma anche , certo.
D : E come si usa ?
R : Ma tu non lo stai forse usando ?
D : Ma io non cambio , né spazio né tempo !
R : Oh ,si ! Certo che lo fai !
D : Allora ognuno, quando pensa , modifica spazio e tempo ?
R : Si .
D : Allora io vedo questa stanza in modo diverso dagli altri ?
R : certo !
D : Cioè , la potenza del pensiero è superiore all’oggettività ? Ma noi usiamo tutta la potenza del pensiero?
R : Poca .
D : E il miglioramento sarebbe poterne usare di più ?
R : Si , anche.
D : Cioè , con il pensiero io posso modificare la materia..? Per fare un esempio , come i monaci tibetani che passano attraverso i muri ?
R : Non tutti i monaci tibetani.
D : Ma nei nostri sogni , noi pensiamo ?
R : Si .
D : Allora ci liberiamo di tempo e spazio ?
R : E anche usate la materia nera.
D : Allora ,dovremmo sognare sempre !
R : Sarebbe giusto se tu sapessi poi distinguere..
D : Tra realtà e sogno ?
R : Si .
D : Per provare a raggiungere lo stato del sogno dovrei vivere un rapporto con l’inconscio..
R : Ma forse l’inconscio può essere una trappola verbale !
D : Perché ? Ci vuole l’interpretazione ?
R : No , perché ti aspetti cose ,credendo di poterle controllare.
D : Secondo la teoria delle “ stringhe” , la gravità è una dimensione che potrebbe mettere in contatto con altri universi..
R : Forse cadendo ???
D : All’apparenza sembrerebbe una forza non elevata; sembra non elevata perché è diffusa e distribuita, invece è la più forte , appunto perché è distribuita.
R : Ma il pensiero può superare la gravità !
D : E’ l’elemento distribuito in tutti gli universi ?
R : Non dello stesso tipo.
D : Ma sono sempre pensieri , però , anche se di altri esseri ?
R : Si .
D : Tu non conosci la realtà degli altri universi, ma la conosci per informazione ?
R : Si .
D : Ma anche gli altri universi sono formati da esseri umani e morti ?
R : Si , anche.
D: C’è gente simile a noi ?
R : Ma non proprio .
D : C’è gente simile a noi dove ci sono animali ? Perché può darsi che non tutti i mondi siano abitati..
R : Si .
D : Ma dove stanno ?
R : In dimensioni diverse.
D : E non si possono vedere ?
R : No .
D : Ma con la materia nera si potrebbe ?
R : Si potrebbe ma si sarebbe distrutti.
D : Sono quindi mondi diversi , potrebbero essere simili…
R : Diciamo che vibrano su un’altra nota.
D : La teoria delle stringhe dice che sono energie vibranti,una accanto all’altra, che creano armonie…
Allora se uno che ha la vibrazione di questo universo , passa alla vibrazione di un altro universo, sarebbe ridotto in briciole ?
R : Si .
D : Sono tutti sullo stesso piano , questi mondi ?
R : Si .
D : Quello che sai , lo sai tramite gli angeli ?
R : Si , si può dire così.
D : Finora ,che punto sai , tu ?
R : Fino all’armonia.
D : Insomma , non è granchè , …anche noi sappiamo questo…
R : Ma l’armonia è infinita !
D : Ma la teoria del “ caos” è in contrasto con l’armonia ?
R : Si .
D : Ma esiste il caos , oppure è una teoria fasulla ?
R : Esistono episodi caotici .
D : Cioè non è sistematico , ma episodico ?
R : Si .
D : E’ disordine ?
R : E’ crisi .
D : I comportamenti degli uomini si muovono in armonia ?
R : E’ una domanda strana. C’è un’armonia inevitabile ed una disarmonia colpevole. L’uomo le pratica entrambe.
D : Però non c’entra con l’armonia più alta ? Quella è inevitabile ?
R : Si .
D : Volevo sapere se ci sarà una compensazione tra armonie.
R : Si .
D : In ognuno di noi vi è energia ?
R : Si .
D : Quando si muore, cosa accade ?
R : Quando si muore “ l’energia” che è in noi “aumenta”. Il corpo materiale è una parte di questa energia, in trasformazione. L’energia si sprigiona come un gas.
D : Durante la vita quale è la condizione di questa energia ?
R : L’energia può venire “ lesionata” oppure “ raffinata”. Se tu segui una disciplina spirituale , anche se non religiosa, allora raffini l’energia che è in te. Ma se tu consumi la tua vita nel male, allora logori la tua energia in azioni che la bruciano.
D : Allora ,l’energia personale può migliorare ?
R : Si , se tu vivi questa energia con purezza. Anche fare il sarto o il barbiere può essere fonte di spiritualità. E’ il comportamento, cioè la “coscienza “ , nei confronti del Bene.
D : Ma ciascuno , allora , può avere una propria concezione del Bene ,diversa dagli altri ?
R : Si , ma devi capire che la nozione di Bene non è così differenziata come voi credete. Il Bene è un “Vettore “ . La stessa natura del Bene è rappresentata dal “ Vettore “
Così come il Male è rappresentato da un vettore contrario.
D : Nel mondo esiste una civiltà più giusta rispetto alle altre ?
R : I giusti esistono dovunque, essi agiscono conformemente.
D : Ma Dio chi è ? Cosa è ?
R : Dio è il “ Vettore “.
D : Ma il vettore ha un’origine e una direzione, un verso .. ,ma Dio dov’è ?
R : Dio è una direzione . Se tu sei nel vettore , sei anche in Dio. L’energia è solo un mezzo . Il Bene aumenta se nell’insieme esso viene alimentato ,così come il male aumenta se è questo ad essere alimentato. Tra il Bene ed il Male vi è una guerra direzionale, di senso opposto. Il conflitto tra Bene e Male sta nel progetto del Bene di voler modificare la “ Materia vile “ in “ Sottile spirito positivo”.
Il progetto del Male è quello di impedire che ciò avvenga.
D : Si può dire che ciò, riguardo al progetto del Bene , sia un processo alchemico, come la “pietra filosofale “ ?
R : Si può dire di si . Il bene può crescere nel passaggio da una vita all’altra.
D : Esistono diversi universi paralleli ?
R : Si .
D : In che cosa essi si differenziano ?
R : Io non posso saperlo .
D : Riguardo all’Apocalisse , si può dire che essa avverrà e quando ?

( A questo punto , lo spirito “ Persona” decide di far intervenire un altro spirito, sull’argomento)
L’altro spirito : …Buon giorno !
D : Vuoi dirci il tuo nome ?
Lo spirito : No .
D : Cosa dici riguardo all’Apocalisse di Giovanni ?
R : Egli , Giovanni , vide ciò che è già successo.
D : Quando è successo ?
R : nel sesto secolo, dal tempo di Cristo . Accaddero molte sciagure,peste,epidemie,cadute di imperi,morti in ogni luogo dell’intero mondo, noto ed ignoto, a causa di terribili rivolgimenti di terra e d’acqua. Ma lui , Giovanni , vide ciò come immagine che non seppe capire. Egli vide quello che sarebbe stato e che avrebbe fatto molto male al suo mondo.
D : Nel mondo vi sono persone , come in Islam , che ritengono , in buona fede , di agire nel giusto, pur causando morti e tragedie umane.
R : Non credete che sia giusto che la buona fede possa offuscare la ragione. Se ciò accade, molto male si crea. La ragione è il mezzo che tu hai per combattere gli errori.
D : Nel mondo islamico ebbe molta influenza il “ Sofisma” ?
R : Esso lo fu e molti furono i suoi martiri. Ora esso non esiste più.
D : E riguardo alla Chiesa Cattolica ?
R : Ora essa non ha più la violenza che la faceva errare , con più danno per gli uomini.
D : Riguardo all’attuale Papa, cosa pensi ?
R : Non so , ma posso dirti che se lo spirito si sviluppa senza costrizioni ,ciò è un gran bene.
Sovente ciò non accade perché la libertà viene coltivata prima che si sia sviluppato lo spirito.
Libertà nel senso di fare. La legge non basta se non si insegna quale dolore può provocare il fare il male.
Solo la religione può insegnarlo. Ora voi cristiani vi trovate in vantaggio.
D : E riguardo al Buddismo ?
R : Essi , i buddisti , non vogliono soffrire.
D : Ci vuoi dire, per favore , il tuo nome ?
R : Si ,certo . Mi chiamo Dionigi di Tarso.

( A questo punto ritorna lo spirito “ Persona” )

D : Chiediamo , allora , l’Apocalisse è già avvenuta ?
R : Si , è così.
D : Avverrà una vera resurrezione dei corpi ?
R : Non avverrà una resurrezione dei corpi, ma avverrà che vi sarà la possibilità che tutti si vedranno.
D : Ci sarà il ritorno di Cristo ?
R : Non c’è bisogno.
D : Alla morte del corpo quale destino ha l’anima ?
R : Chi accompagna l’anima è un angelo. E’ l’angelo personale, il quale può farsi accompagnare da un altro angelo, se lo vuole. Ciò può avvenire per incidente, per caso… Ogni anima ,durante la vita terrena , ha vicino un angelo, uno “ spirito guida”.
D : E riguardo a certe persone estremamente malvagie e che hanno commesso atrocità,come Hitler e Stalin?
R : Essi hanno avuto il proprio “angelo guida”, ma questi ultimi sono rimasti sempre inascoltati.
D : Ma come sono questi angeli ?
R : Gli angeli sono “energia”.
D : Riguardo a persone come Hitler e Stalin , noi umani riteniamo che morendo essi siano stati condannati in eterno a pene severissime, proprio a causa dei loro orrendi misfatti.
R : Dopo la morte a tutti viene data la possibilità di mondarsi e se lo vuole uno può pulirsi dei peccati.
D : Ma lo spirito guida di Hitler era forse un’anima “deforme” ?
R : No . Ma era deforme l’anima di Hitler. Adesso Hitler ha deciso di voler emendarsi.
D : E’ vera la teoria sull’evoluzione, di Darwin ?
R : Essa è abbastanza vera.
D : Allora , noi esseri umani proveniamo dagli animali ?
R : Si . Ad un certo punto l’uomo ha avuto la consapevolezza della sua esistenza umana e coscienza della morte. In quel momento si è creata l’anima.
D : L’uomo di Neandertal aveva già un’anima ?
R : Si . L’essere umano può considerarsi un “ accidente “ . Solo la coscienza creò il canale per accedere al Bene. “ L’accidente “ è un’interferenza del flusso di Dio . Vedi , Dio è un “Vettore “.
Entrare nel flusso di Dio è come cadere in un fiume.
D : Si dice da parte di noi cristiani cattolici che non si muove foglia che Dio non voglia.
R : Come ho detto , Dio è un Vettore. E’ molto difficile attribuire volontà ad un vettore.
Dio è molto più potente.
D : Esiste, allora , il primo “uomo scimmia “ ?
R : Si , ma voi non l’avete ancora trovato. Non è uno solo , essi sono di più.
D : Il primo uomo scimmia è in Africa ?
R : Non solo , ma in più luoghi contemporaneamente vi sono stati.
D : Possiamo dare notizie ad altri di ciò che apprendiamo durante le sedute?
R : Si , ma non crediate di dover dare tutte le informazioni che noi vi diamo.
D : Come possiamo avere maggiori conoscenze ?
R : Tu pensi che tutte le scorciatoie siano lecite . Tu vuoi sapere troppo e troppo comodamente!
D : Penso che a volte a noi sarebbe utile ricevere da voi risposte secche.
R : Non sempre posso. Perché non mi è consentito.
Tu ora vorresti scoprire cose che nessun vivente sa ed io dovrei istruirti, ma ciò non può essere.
Ogni coscienza necessita di sforzo e io non posso sostituirmi al tuo sforzo.
D : Ma noi artisti abbiamo la possibilità di rappresentare il mondo degli spiriti?
R : Si , avete questa possibilità . Si , ricorda che lo spirito non ha profondità.
D : Posso fare domande solo usando il pensiero ?
R : No . Perché il pensiero deve essere “filtrato”. Non è possibile avere lo spazio mentale per accogliere indiscriminatamente i pensieri altrui , diventeresti pazzo ! Io non posso leggere tutto, vi ho già ammonito! Dovete ricordare sempre che non per il fatto di essere morti si diventa omniscienti. Non vi aspettate poteri divini . Io posso cogliere solo alcune sensazioni. Su domande silenziose io posso rispondere , si o no . Ma voi sapete che vi sono molti pensieri “vaganti” . Essi non sono tutti accessibili. Ma molti , si . A quelli noi facciamo ricorso quando voi chiedete cose che noi non sappiamo.
Questo vale anche per alcune invenzioni. Sappiate che la parola è Dio . La parola è il Verbo . Dal suono nasce la “Creazione “ . Ogni lingua è un insieme di suoni e questi suoni non hanno più efficacia se vengono tradotti.
D : Ma dove non c’è aria , non c’è suono !
R : Ma vi è la luce. Sappi che il suono esiste anche dove non c’è aria. Solo che tu non puoi sentirlo.
E non tutti gli spiriti possono sentirlo.
D : Ma nella preghiera è necessaria la parola ?
R : Tutto può aiutare nella preghiera , anche la postura.
D : Cosa puoi dirci ancora sul suono e sulle lingue ?
R : Le lingue antiche sono più sperimentate. Il suono , e perciò , la lingua è iniziata con versi bestiali. Poi si è trasformata in parole, ma non dimenticare che l’espressione del viso e del corpo sono pure “lingua”.
D : Stiamo noi facendo progressi in questo percorso di conoscenza mistica ?
R : Voi state facendo progressi.
D : Desidero sapere se in ognuno di noi vi è una parte di male. Se è così, io vorrei poterlo conoscere e dialogare con lui . Puoi dirmi come posso fare ?
R : E’ una cosa lunga. Posso dirti soltanto che vi sono “mali parlanti” e “ mali muti” .
Non tutti hanno entrambi , ma è cosa comune dialogare con i mali superficiali. Dico superficiali perché sono in superficie, non perché sono poco importanti. Tutti lo fanno. Poi vi sono mali profondi che non rispondono. Questo serve a non essere distrutti dalla rivelazione della natura del male.
Vedi , in genere si tratta di un aspetto di sé che farebbe orrore conoscere se non si è pronti.
D : Ma questo male profondo è qualcosa che viene da fuori di noi ?
R : Il male sei tu . E’ una parte della tua natura. Tu sai che si può soccombere ai propri vizi . E’ quella una faccia della natura umana.
D : Allora i vizi sono un male ?
R : E’ un esempio di male superficiale.
D : Desidererei sapere se ci si può liberare dal male che è dentro di noi attraverso la pratica dell’esorcismo.
R : Tu parli dell’esorcismo religioso ? L’esorcismo non è la parola adatta, perché descrive una potenza esterna e attraverso di esso si interviene per cacciare un’invasione. Puoi parlare piuttosto di esercizio dello spirito, della volontà, della ragione. Tu sei “ uno “ e non si amputano le anime . Tu devi convivere con tutto te stesso e imparare a non suicidarti.
D : Il malessere psichico può causare malattie nel corpo ?
R : C’è una scienza che studia tutto questo . Io dico che l’anima malata può uccidere il corpo.
Comunque ci vuole troppo tempo per rispondere a tutto . Però sappi che il male è soggettivo e sappi che un male non sempre è il male.
D : Questo nostro gruppo di persone ,attraverso le sedute , sta facendo progressi ?
R : Le vostre sedute hanno creato un movimento di energie , di vibrazioni, che voi potete utilizzare attraverso il sonno. Ora , voi tornando alle vostre case , ciascuno di voi prima di addormentarsi pensi di sognare un argomento che sia di vostro comune interesse. In questo modo potreste sognare qualcosa di moto utile per realizzare il progetto da voi designato. Voi siete un gruppo che sviluppa un tipo di energia che non tutti noi possono usare . infatti si tratta di una energia di solito incompatibile con il nostro insieme. Ciò non costituisce né una colpa , né una punizione . Si tratta solo di una frequenza diversa.
Ci sono medium che possono parlare con tutti , ma voi ancora no. Ma ripeto , non è una colpa.
D : Vorrei sapere se la condizione della vostra esistenza può somigliare alla condizione che noi vivi proviamo attraverso il sogno.
R : Il sogno somiglia alla nostra esistenza nella simultaneità della conoscenza che non necessita di reali azioni, per esistere.
D : Possiamo conoscere quali siano i gradi successivi?
R : Vi dico solo che il quarto grado è la “FIDUCIA IN SE ”.





COSCIENZA E VOLONTA’
Possiamo affermare ,volendo definire alcuni concetti fondamentali, che nell’essere umano la “coscienza “ è indubbiamente la consapevolezza , sia della propria esistenza sia della realtà del mondo esterno. Inoltre, che alla base della coscienza sta la “conoscenza “ , cioè l’acquisizione di dati derivati dall’esperienza. La “intelligenza” è la capacità di acquisire conoscenza delle cose e di saperle utilizzare. La “ volontà “ è la determinazione all’agire e si realizza attraverso il comportamento. L’insieme di tutti questi fattori caratterizzano la “personalità e la natura psico-fisica dell’individuo umano”. Nel considerare i diversi comportamenti umani , veniamo a rilevare che molto spesso la volontà di commettere un atto viene ad assumere una posizione diversa e a volte contrastante rispetto a quella che la propria coscienza è in grado di suggerire. Naturalmente, ciò posto che la coscienza , in quel determinato momento, abbia la reale conoscenza delle cose e delle circostanze e che abbia anche la piena consapevolezza della responsabilità dei propri comportamenti rispetto ai concetti del bene e del male , quali principi morali da essa stessa acquisiti in base alle proprie esperienze di vita . Generalmente tale divergenza tra coscienza e volontà si verifica quando si vuole soddisfare comunque un qualche interesse particolare, un vantaggio, un desiderio personale, impulsi generati dall’egoismo, o dall’invidia, o dall’odio o vendetta od anche da motivi di natura passionale o ideologica , pur consapevoli che , così facendo, ne deriverebbe un altrui danno, vuoi di natura materiale, vuoi di natura psicologica. Solo quando vi sia una effettiva e piena coincidenza fra coscienza, volontà e comportamento , si può affermare che un soggetto abbia agito realmente secondo coscienza. Pertanto, è solo pretestuoso quel comportamento di chi vuole dimostrare di essere coerente con la propria coscienza , pur sapendo che ciò non corrisponde a verità. Per tale motivo rimane talmente complesso e delicato l’ambito nel quale agiscono i numerosi e diversi fattori della personalità umana che viene a presentarsi assai arduo il compito di giudicarne i comportamenti . Infatti, la giustizia umana rimane imperfetta e non di rado commette errori, dato che sostanzialmente essa riesce a realizzarsi solo attraverso un’analisi oggettiva dei fatti e dei comportamenti stessi così come esteriormente essi si sono manifestati nel soggetto che si vuole giudicare, ma che comunque essa non può penetrare nella sfera della sua coscienza.
Infatti , in ciascun individuo , durante la sua vita terrena, la coscienza della sua anima non riuscirà mai a manifestare il suo vero volto sin tanto che egli non sarà stato capace di liberarla dei veli dell’egoismo, delle passioni materiali ,della superbia e della vanagloria,che impediscono all’essere umano di rendersi pienamente conto dell’immensa importanza e del valore della voce della propria coscienza , che solo essa potrà renderlo pienamente consapevole dei fatti e dei propri comportamenti. Ma quando la sua anima dovrà liberarsi dal corpo , verrà alla luce anche tutto ciò che è stato sino a quel momento tenuto nascosto nella sua coscienza e verrà a compimento la Giustizia Divina, che costringerà la sua anima a confrontarsi con la Verità.


LA COSCIENZA SPIRITUALE

Cercare di essere felice , nella vita , è un desiderio umanamente naturale ; ma cercare di ottenere la felicità e pretendere di mantenerla ad ogni costo attraverso il godimento di beni materiali, ciò la rende legata alla natura precaria dei beni stessi e seguendone inevitabilmente la sorte , spesso si trasforma in infelicità e in angoscia . Pertanto, la felicità bisogna saperla cogliere e goderla in quei momenti della vita nei quali , come lampi di luce, essa si presenta..
Cosa più saggia è cercare il giusto equilibrio all’interno del nostro essere , educando la nostra coscienza a privilegiare gli aspetti più nobili della natura umana ; cioè quelli di natura spirituale, come giusta guida della ragione e della intelligenza verso la serenità dello spirito.
Educare spiritualmente la nostra coscienza non vuol dire estraniarsi dalle cose reali , bensì significa saper affrontare i problemi reali della vita, quella propria ed in relazione alla vita degli altri, alla luce dei veri valori fondamentali della esistenza umana.
Tutto ciò che si ottiene attraverso conflitti , quasi sempre cruenti, e dall’odio fra esseri umani riesce a soddisfare ( e la storia purtroppo ne è prova) soltanto le coscienze abbiette di esseri la cui natura è unicamente spregevole.
Invece , di ben’altra natura sono le coscienze di tutti quegli esseri umani che hanno sentimenti di amore per la vita propria e di tutti, e sono per la pace , per la solidarietà e generosità nei confronti di chi versa in stato di bisogno, per il conforto verso chi soffre. Questo non contrasta con il naturale personale desiderio di vivere cercando di trovare e mantenere condizioni di benessere per se stessi; importante è non trascurare di guardare il mondo intorno a noi . Laddove vi è miseria e sofferenza , vessazione , violenza , o tutto ciò che colpisce l’essere umano nella sua persona fisica e nella sua dignità , allora dobbiamo avere il coraggio di manifestare con fermezza la nostra opposizione contro questi mali e contestualmente cercare di dare esempio e dimostrare specialmente ai giovani che non vi è esaltazione più nobile della vita di una persona se non quando essa si muove nel giusto rispetto della vita e dignità degli altri e quando può dedicarsi anche per il bene dei bisognosi e dei sofferenti.
Il ricorso ai cosiddetti paradisi artificiali ,come fenomeno purtroppo ormai diffuso, in specie fra i giovani, rappresenta un aspetto terribilmente drammatico di grave deviazione delle coscienze , avendo come conseguenza la perdita di ogni controllo della propria esistenza sino a ridurla schiava spesso in modo irreversibile dei propri vizi. Tutto questo accade perché nel contesto sociale in cui stiamo vivendo ciò che prevale su ogni cosa è il godimento personale dei piaceri materiali , facendo ritenere persino dannoso alla propria esistenza qualsiasi interesse di altra natura.
Ma si tenga sempre presente che principalmente nelle situazioni personali colpite dal dolore e dalle sofferenze solo chi è stato capace di coltivare in se stesso una coscienza spirituale può essere in grado di sostenere efficacemente il peso del male , evitando di essere sopraffatti dalla disperazione e dal pessimismo.



IL PENSIERO , elemento extrasensoriale.

I mutamenti delle cose reali avvengono in modo vertiginosamente veloce , in frazioni di tempo Infinitesimali , che si susseguono l’una all’altra, in modo talmente rapido che noi non riusciamo a percepire ogni mutazione istante per istante, bensì solo ad avere una visione d’insieme di una realtà che consideriamo come “presente “ ; solo che questo “presente” altro non è che un continuo passaggio fra ciò che ancora deve avvenire e che quindi ancora non c’è, e ciò che è già avvenuto e
che quindi non è più.

Pertanto, la normale funzione della nostra coscienza sta nell’impegno che noi esercitiamo , durante le attività della vita , volto a prendere atto della esistenza di una realtà in continua mutazione ed altresì alla utilizzazione della esperienza acquisita tramite la percezione sensoriale già avuta delle cose accadute prima.

Ogni percezione sensoriale , dunque, insegue il tempo delle mutazioni del reale, senza mai poterlo superare . L’unico fattore che può superare la velocità del tempo è il pensiero.

Il pensiero come terza dimensione rispetto al fattore tempo e fattore spazio.

Solo con il pensiero , riuscendo ad utilizzare nel miglior modo possibile le potenzialità della mente, si può uscire dai limiti imposti dal fattore tempo e dal fattore spazio e quindi dai limiti della percezione sensoriale determinata da questi ultimi . Tramite il pensiero potremmo essere capaci di percepire anche realtà da venire , sottoforma di immagini extrasensoriali.

Chiaramente, per riuscire ad ottenere ciò , è necessario un forte e costante impegno mentale ed esercizi di profonda concentrazione ( anche tramite autoipnosi) , in misura tale da riuscire a sganciarsi dalle percezioni fisiche sensoriali contingenti. Ciò ci consentirebbe di liberare incredibili energie mentali sino a quel momento rimaste inutilizzate perché mai sollecitate.




VIVERE NELLA “ L U C E “



GESU ‘ CRISTO HA DETTO :

“ CAMMINATE MENTRE AVETE LA LUCE, AFFINCHE ‘ LE TENEBRE NON VI

SOPRAFFACCIANO E CHI CAMMINA NELLE TENEBRE NON SA DOVE VA .

MENTRE AVETE LA LUCE , ESERCITATE FEDE NELLA LUCE , PER DIVENIRE

FIGLI DELLA LUCE “
( Vangelo di Giovanni – 12 : 35 , 36 )


“ NESSUNO V’ INGANNI CON PAROLE VUOTE ; POICHE’ , A CAUSA DELLE PREDETTE

COSE , L’ IRA DI DIO VIENE SUI FIGLI DI DISUBBIDIENZA .

PERCIO ‘ NON SIATE PARTECIPI CON LORO. “

“ UN TEMPO VOI VIVEVATE NELLE TENEBRE , ORA , INVECE , UNITI AL SIGNORE ,

VOI VIVETE NELLA LUCE : COMPORTATEVI , DUNQUE , COME FIGLI DELLA LUCE :

IL FRUTTO DELLA LUCE CONSISTE DI OGNI SORTA DI BONTA’ E GIUSTIZIA E

VERITA’ “
( Lettera di Paolo agli Efesini : 5 : 6 , 7 , 8 , 9 )




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VIVERE NELLA LUCE VUOL DIRE VIVERE E COMPORTARSI PER LA REALIZZAZIONE

DELLA PACE , DELLA CONCORDIA FRA TUTTI GLI ESSERI UMANI , PER L’AMORE E

LA DIFESA DELLA VITA E DELLA NATURA , PER I L RISPETTO DELLA DIGNITA’

DELLA PERSONA E DEI SENTIMENTI UMANI , PER LA SOLIDARIETA’ ED IL

SOSTEGNO VERSO LE PERSONE POVERE E I MALATI , PER LA PROTEZIONE

DELL’INFANZIA , PER LA REALIZZAZIONE DELLA GIUSTIZIA CONTRO OGNI FORMA

DI VIOLENZA E DI SOPRAFFAZIONE , E PER LA PURIFICAZIONE SPIRITUALE DA

OGNI ISTINTO DI EGOISMO , DI AVIDITA’ DI POTERE E DI DENARO , DI ODIO ,

DI INVIDIA E DI VENDETTA .

VIVERE NELLA LUCE VUOL DIRE VIVERE IN ARMONIA CON DIO , PER LA

SALVEZZA DELL’ANIMA E DELL’UMANITA’ .



“ UNA LIBERA VOCE CIVILE “

Questo vuole essere solo un invito, un richiamo, un appello rivolto a tutti coloro che insieme , nella nostra società, ritengono di dover far valere la propria voce, unendola sinergicamente a quante più altre voci possibili, per dare vita ad una grande comune Libera Voce Civile.
Questo appello è rivolto a Tutti, senza distinzione di sesso,di età, di credenza o meno religiosa,di appartenenza politica o sociale, o di razza. Esso è rivolto all’Essere umano; per meglio dire,a tutti quegli Esseri umani che sentono di possedere l’irrinunciabile esigenza di vivere con gli altri in situazione di pace e di giustizia, e che desiderano ciò non secondo un’ utopistica o velleitaria visione della vita, bensì adoperandosi affinché pur nei contrasti e conflitti politico-sociali, possa emergere con forza la Voce di una comune Volontà Civile : “ Chiediamo alle forze politiche e sociali che,attraverso gli opportuni mezzi istituzionali, provvedano efficacemente alla protezione dai violenti delle persone inermi, i bambini, le donne ,gli anziani, i disabili e quanti non possono difendersi”.; “ Soccorriamo chi è debole e chi ha realmente bisogno d’aiuto” ; “Aiutiamo i giovani a crescere bene, non solo attraverso un’adeguata istruzione, ma soprattutto dando esempio di comportamenti civilmente e moralmente corretti, di onestà, di rispetto della propria e dell’altrui vita e dignità della persona, di laboriosità per il miglioramento delle condizioni sociali, ma anche di rispetto delle leggi della Natura, per il mantenimento dell’equilibrio delle forze e degli elementi dell’Eco-sistema naturale.
Nessuno può nascondere quanto si dimostri non sufficientemente efficace il manifestare il diritto alla Pace soltanto attraverso cortei od esposizioni di bandiere.
La violenza serpeggia ovunque, spesso essa –camuffandosi-uccide a tradimento e trova terreno favorevole in un contesto sociale confuso.politicamente disorientato,sfiduciato verso le Istituzioni.
E’ bene dunque far quadrato intorno ai Principi vitali per la democrazia, sanciti dalla nostra Carta Costituzionale e pretendere che siano adeguatamente difesi da parte di chi ha il dovere di farlo.
Il paradosso antico e moderno è che ci si commuove e ci si adoperi per salvare magari un povero animale in pericolo di vita, ma che si assista non con il dovuto turbamento emotivo e quasi con distaccata rassegnazione, alle immagini di centinaia, o migliaia di cadaveri di esseri umani,orribilmente uccisi dalla folle ferocia di fanatici assassini, oppure alla vista di un corpo irrigidito di un povero infelice , sulla panchina di una piazza, morto a causa del freddo e degli stenti.
Ricordiamoci, abbiamo tutti il diritto- dovere morale di pretendere che i violenti siano messi in condizione – in modo civile e democratico, ma deciso - di non nuocere! Abbiamo tutti il dovere di intervenire, anche con opportune segnalazioni, allorquando si abbia il timore di un rischio o pericolo incombente su altri o quando ci accorgiamo di bambini sfruttati da persone senza scrupoli,minacciati o malmenati.
Qui non può e non deve esservi distinzione fra credenti religiosi e non credenti; oppure fra politici bianchi, neri o rossi; qui non c’entra la politica, né il colore della pelle. Questa è una questione che attiene esclusivamente alla “Dignità della vita umana “.
E’ naturale che ciascuno pensi innanzi tutto alle proprie cose, ai problemi personali riguardanti la salute, il lavoro,la famiglia ed i rapporti affettivi e sociali, ma ciò non può e non deve bastare.
La personale partecipazione alla vita sociale deve essere più larga e più profonda e perché ciò sia possibile , è necessario che ciascuno di noi impegni un po’ del proprio tempo al fine di poter comunicare con altri la propria esigenza di far sentire la propria voce-.
Cerchiamo di avere,finalmente, fiducia nella nostra capacità di trasmettere il nostro pensiero su determinati importantissimi valori umani; valori che sicuramente non hanno bisogno di particolare forza persuasiva !
Ciò può avvenire attraverso i mezzi di petizione popolare, i mass-media, internet , incontri e iniziative sociali e quant’altro democraticamente lecito, perseguendo il fine di sensibilizzare maggiormente gli animi disponibili a dare corpo ,appunto, ad una comune Libera Voce Civile, fedele ad alcuni Principi, essenziali per una dignitosa convivenza sociale, ed affinché questa Voce Civile risuoni incessantemente ,penetrando all’interno delle più alte Sedi Istituzionali
Principi che non possono non appartenere al bagaglio storico e culturale di qualsivoglia contesto politico che sia contrario a regimi autoritari e che pertanto, possono benissimo e utilmente trovare spiritualmente unite anche persone che si sentono in posizioni diverse dal punto di vista sociale, o politico o religioso.
1) La Giustizia :
I principi di giustizia seguono il progresso sociale; ma una volta che essi siano determinati dall’autorità politica, è necessario che quest’ultima disponga in merito , adeguatamente, affinché l’esercizio della giustizia possa effettuarsi efficacemente.
Ciò può realizzarsi solo che:
-a) i poteri del giudice siano autonomamente garantiti dalla legge e che l’autonomia di essi sia salvaguardata nei confronti degli altri poteri dello Stato;
-b) il giudice ,dovendo rispondere solo alla Legge, svolga la sua alta funzione realmente al di sopra delle parti; non attribuendosi poteri di competenza di altri Organi costituzionali;
Se è vero che il giudice deve solo compiere attività giurisdizionali, è altrettanto vero che la sua attività professionale, per essere svolta compiutamente, è indispensabile che si trovi nelle condizioni di esercizio più idonee;
c) gli Organi del potere legislativo ed esecutivo provvedano tempestivamente ed adeguatamente – a mezzo delle risorse finanziarie necessarie- a fornire personale, mezzi e strutture, indispensabili affinché l’apparato giudiziario possa dare soddisfacente risposta alle legittime richieste di giustizia della società.
d) la sicurezza dei cittadini venga tutelata contro la violenza e la sopraffazione della delinquenza, assicurando che gli organi preposti alla vigilanza siano efficienti, che le strutture sia quelle destinate a quanti sono in attesa di giudizio,sia quelle destinate a quanti devono espiare pene,siano sufficienti numericamente ed idonee ,dal punto di vista igienico e della dignità della persona reclusa.
e) che il Legislatore ponga in essere le condizioni che rendano certa l’esecuzione della pena,contemplando sì il principio del recupero del condannato, ma tenendo sempre presente di non consentire che si verifichino situazioni nelle quali ,sia il cittadino comune sia l’appartenente alle forze dell’ordine, debbano supinamente accettare la presenza di soggetti condannati per aver commesso gravi reati, che fin troppo facilmente sono rimessi in libertà. In taluni casi, la coscienza civile si ribella,ritenendo talune decisioni addirittura contrarie al comune senso morale.

2) Lo stato sociale:
I bisogni primari del cittadino, quali la salute, la casa di abitazione, il lavoro, la sicurezza e l’istruzione costituiscono gli obiettivi che gli Organi Istituzionali devono perseguire costantemente; per consentire , anche attraverso diverse formulazioni, che le persone indigenti, i soggetti più deboli abbiano assicurata quanto meno la sussistenza delle condizioni basilari; Ciò può essere raggiunto, solo attraverso:
a) Una più equa distribuzione del reddito nazionale,attraverso il ridimensionamento (operando sull’imposizione fiscale)degli stipendi percepiti ad alto livello burocratico e politico, al fine di elevare la base delle retribuzioni più basse e dei sussidi per i carichi di famiglia; offrendo maggiori possibilità di detrazione delle spese per i bisogni primari (abitazione ,salute , istruzione), il tutto da compensare effettuando un maggiore e più efficace controllo della spesa pubblica. In ordine –per esempio- alle opere pubbliche, attraverso serie verifiche sulla regolarità delle gare di appalto ed esecuzione dell’opera;
b) Un regime di imposizione fiscale che sia più favorevole verso le attività più produttive ed efficienti in beni e servizi, e nei confronti di quella produzione al consumo che offra, a parità di qualità, beni a minor costo; ma- per converso-adottando un regime fiscale più pesante nei confronti di attività che si manifestino speculative in danno di cittadini consumatori, risparmiatori o fruitori di servizi;
c) Un sistema di tassazione che si articoli più favorevolmente nei confronti di quei cittadini che dimostrino nel tempo positivi comportamenti riguardo alle norme di circolazione stradale; e, attribuendo il premio di assicurazione ad personam, operando cospicui alleggerimenti delle spese di assicurazione a favore dei conducenti più disciplinati; - per contro , disponendo un maggior carico di spesa ai conducenti che per colpa loro hanno dato luogo ad incidenti stradali;


3) L’educazione civile:
La famiglia e i rapporti sociali, in genere, richiedono necessariamente impegno,condizioni, responsabilità e rispetto di fondamentali regole di comportamento;
Purtroppo l’epoca moderna offre , invece , spunti sempre maggiori di vita individuale, improntata al raggiungimento di uno status personale quanto più agiato possibile e quanto meno condizionato da fattori esterni che limitino la propria libertà.
Le notizie date attraverso la stampa e i mass-media in genere, rappresentano sì avvenimenti ed episodi di vita reale, rivelati – a volte-senza riserve ed anche crudamente; ciò avviene, però,non solo per esigenze di cronaca, ma molto spesso anche e soprattutto per motivi di interesse economico, ottenuto da una maggiore possibilità di attenzione ed ascolto specialmente da parte dell’utenza giovanile.

Infatti, un po’ tutti, ma soprattutto i giovani sono attratti dalle occasioni che si presentano attraverso i messaggi offerti dai mass-media; dalle occasioni di farsi pubblicità e di acquisire facili guadagni, rifiutando conseguentemente attività di lavoro che comportino forte impegno e lunghi sacrifici, come anche quelle volte allo studio ed alla cultura.
Le conseguenze di un tale modo di rappresentare la vita sono palesemente sotto gli occhi di ciascuno di noi e le constatiamo giornalmente nell’ambiente in cui viviamo.
A questo punto, la maggior parte dei cittadini, parlo di quelli che avvertono un pericoloso degenerare del sistema, postulano fortemente l’esigenza che gli organi istituzionali,preposti alla vigilanza dei mass-media , pur nel rispetto della libertà di stampa e di informazione, intervengano autorevolmente proibendo- per esempio, a tutela dell’infanzia- che in determinate ore del giorno vengano trasmesse immagini e fatti di violenza o sesso, e sollecitino i responsabili dei mezzi di comunicazione affinché dedichino molto più spazio ad argomenti culturali, all’educazione civile , agli avvenimenti ed episodi di vita reale- e ve ne sono molti- nei quali si rilevano comportamenti di sana dedizione alla famiglia, di rispetto della persona , di altruismo , di solidarietà e di coraggio verso le persone più deboli, nonché di lavoro onesto e di scrupolosa osservanza dei doveri verso la società, di amore per la natura e di rispetto dell’ambiente. Tutti questi,valori sociali, che accompagnati dalla naturale propensione al guadagno ed al successo professionale, rappresentano una sicura garanzia per avere una Società migliore,più stabilmente organizzata e più credibile in campo internazionale.
Appare evidente anche che in molte famiglie , attualmente , i genitori “lasciano fare ciò che vogliono” ai propri figli, i quali –naturalmente- non conoscono rispetto verso le persone e cose altrui, né obbedienza a qualsivoglia regola di comportamento, rendendo estremamente difficile il compito da parte degli insegnanti nella scuola, le cui lagnanze si riferiscono spesso a tale diffuso fenomeno di indisciplina scolaresca, oltre che a causa della carenza di mezzi e di idonee strutture;
Certi fenomeni non devono essere sottovalutati !

Da parte degli Organi che ci governano non possono essere frapposte scusanti, a causa di insufficienza di fondi nelle casse dello Stato; Le risorse economiche possono benissimo essere reperite attraverso una più oculata gestione delle spese e attraverso un generale migliore controllo fiscale.
Alla stregua di quanto avviene nell’impresa privata,quando essa richiede prestiti di danaro all’istituto di credito per finanziare investimenti produttivi in proprio favore, così lo Stato deve agire,quale impresa pubblica, richiedendo ai cittadini denaro,in depositi a risparmio, e con tali risorse finanziare investimenti pubblici produttivi di servizi e di maggior occupazione nel lavoro;
Il cittadino, se dovesse riscontrare veri miglioramenti nei servizi e nelle condizioni del proprio stato sociale,effettivi e determinanti risultati nella lotta contro le organizzazioni criminali e la corruzione, riterrebbe e solo allora veramente giustificata l’applicazione di ogni tassa o imposta fiscale. Ma bisogna ammettere che questa ipotesi è ancora ben lontana dalla realtà!

I Governi cambiano, i progetti politici ( ove ve ne siano ) si alternano nel corso delle diverse legislature, ma ciò che rimane costante nel cittadino medio è l’esigenza di poter vivere in libertà,sentendosi protetto da leggi democratiche,che tutelino la sua sicurezza personale, fisica ed economica.


Orbene, che Tu ,concittadino , sia aderente o simpatizzante di uno dei partiti della coalizione di maggioranza di Governo, oppure che Tu lo sia nei confronti di uno schieramento politico diverso, oppure ancora, che Tu non abbia una ben definita posizione politica, ugualmente Tu, come Cittadino di questa nostra ben amata Italia,oltre ai tuoi Doveri nei confronti dello Stato e della Società, hai il DIRITTO di pretendere da parte di chi è stato eletto a cariche politico-istituzionali, non solo la formulazione di progetti socio-economici ( che siano finalmente chiari e dettagliati), bensì e SOPRATTUTTO che le risorse economiche nazionali siano oculatamente ed in modo trasparente,destinate alla realizzazione degli stessi.

Le cosiddette “tavole rotonde” , che quasi sempre vedono in circolo personaggi politici in animate e confusionarie dissertazioni ,ed a volte proprio scadenti diatribe da cortile, siano finalmente occasioni utili a fornire semplici e chiare risposte ai Cittadini ed a illustrare con serietà i fatti e le rispettive proposte.

UNIAMO DUNQUE LA NOSTRA VOCE AD ALTRE VOCI CHE VOGLIONO RITROVARSI NELLA COMUNE ESIGENZA DI FAR GIUNGERE A CHI HA IL POTERE DI LEGIFERARE ED A CHI CI GOVERNA , LA NOSTRA “LIBERA VOCE CIVILE “ , PER UN REALE RINNOVAMENTO DELLA NOSTRA SOCIETA’

Rosario Margio




( Stralci tratti dal libro “ La Legge dell’Attrazione “ di Esther e Jerry Hicks )


L E L E G G I D E L L ‘ U N I V E R S O


Esistono tre eterne Leggi Universali :

1) La Legge dell’Attrazione
2) La Scienza della Creazione Intenzionale
3) L’Arte del Permettere

La Legge dell’Attrazione dice : “ Si attira ciò che è simile a sé “
La Scienza della Creazione Intenzionale dice : “ Esiste tutto ciò che penso e che credo o aspetto “
L’ Arte del Permettere dice: “ Io sono ciò che sono e permetterò a tutti gli altri di essere ciò che sono “

Queste Leggi sono “ Eterne” , il che significa che durano per sempre ; sono “Universali” , cioè valgono ovunque ;
sono “ Assolute” , cioè , che se ne conosca l’esistenza oppure no , esistono e influenzano comunque la nostra vita.


La Legge dell’Attrazione

Ogni essere umano è formato di due parti : una parte “fisica” ( il corpo ) e una parte “ non fisica” , cioè “ l’Essere Interiore “
Nel nostro “ Essere Interiore” è riposto il “Sistema di Guida Emotivo “. La parte “ non fisica “ comunica con noi e lo fa dal giorno in cui siamo emersi nel nostro corpo fisico e le comunicazioni fondamentali le riceviamo sotto forma di “ emozioni”.
Quando pensiamo qualcosa la cui vibrazione non è in armonia con i nostri intenti complessivi , il nostro Essere Interiore ci trasmette una “emozione negativa” , che ci fa sentire male. In modo inverso , quando diciamo , pensiamo o agiamo in direzione di ciò che è in armonia con i nostri desideri , il nostro Essere Interiore ci trasmette “emozioni positive”, che ci fanno sentire bene.
A causa della Legge di Attrazione ogni individuo è come un potente “magnete” , che in ogni momento attira a sé ciò che corrisponde al suo “stato d’animo”.
Se ci si concentra su ciò che si vuole , lo si attrae. Se ci si concentra sulla mancanza di ciò che si vuole , si attirerà altra mancanza .
La Legge di Attrazione è assoluta , in quanto , che lo si voglia o no , noi riceviamo ciò che noi stiamo pensando.
Senza eccezioni , nel momento in cui pensiamo una certa cosa , noi la invitiamo nella nostra esperienza.
La Legge di Attrazione risponde a noi , al nostro “polo di attrazione” , il quale a sua volta è determinato dai nostri pensieri , i quali danno origine al nostro “stato d’animo” . Prestando attenzione al proprio stato d’animo si potrà conoscere sempre la direzione da cui proviene ciò che il proprio potente “Essere magnetico” sta attirando e quindi si potrà sapere se lo si vuole davvero.
Se siamo consapevoli del nostro “Sistema di Guida Emotivo” e badiamo al nostro stato d’animo , possiamo avvertire se siamo concentrati su qualcosa che “non vogliamo” e pertanto , potremo facilmente cambiare direzione di pensiero, iniziando ad attrarre qualcosa che “ vogliamo”.
In tutte le persone nascono “vibrazioni “ che corrispondono a ciò che “vogliono “ e vibrazioni corrispondenti alla “ mancanza” di ciò che vogliono ed ogni evento della loro vita corrisponde alle vibrazioni di volta in volta dominanti nel loro “polo di attrazione”.
Quando abbiamo pensieri che portano con sé emozioni , noi stiamo attingendo al “Potere dell’Universo”.
I pensieri che non provocano forti emozioni non hanno grande forza magnetica. Pertanto, è importante dedicare da dieci a quindici minuti al giorno a formulare “intenzionalmente” “pensieri potenti “ che evochino emozioni grandi , intense, appassionate e positive , al fine di attirare nella propria esistenza fatti ed eventi desiderati. Per attuare ciò vi è il “Metodo del Laboratorio Creativo”. Per intraprendere questo procedimento è importante , in quel momento, essere felici , poiché se si è infelici o apatici , il nostro lavoro non sarà di grande portata, in quanto che la nostra forza di attrazione non entrerà in gioco.
Questo “Laboratorio” non deve aver luogo necessariamente sempre nello stesso posto, ma comunque là dove non saremo distratti o interrotti. In questo luogo noi penseremo a ciò che vorremmo con tanta chiarezza che il nostro Essere Interiore ci risponderà con emozioni “positive”. Ciò che dovremo fare in questo “Laboratorio” sarà di assimilare le informazioni che abbiamo raccolto dalla nostra esperienza di vita quotidiana. Facendo così , noi prepareremo un’immagine di noi stessi che inizierà ad attrarre nella nostra esperienza l’essenza delle cose che ci sono piaciute.
Quando scegliamo un pensiero , la legge di Attrazione agirà su questo , attirandone altri simili e rendendo più potente il pensiero di partenza. Rimanendo concentrati su un oggetto di nostra scelta, il nostro “ polo di attrazione” diverrà molto più potente rispetto a quando , invece, la nostra mente si muove da un oggetto all’altro. Infatti , vi è un potere immenso , insito nella “concentrazione”. Il nostro “ stato d’animo” è il nostro “ polo di attrazione” , perciò si capisce meglio la Legge di Attrazione se immaginiamo di essere dei “magneti” e che riceviamo un numero sempre maggiore di più cose corrispondenti al nostro “modo di sentirci”. Se ci sentiamo “ soli” , attiriamo altra solitudine. Se ci sentiamo poveri , attiriamo altra povertà . Se ci sentiamo malati , attiriamo altra malattia. Se ci sentiamo infelici , attiriamo altra infelicità.
Se , invece , ci sentiamo sani , vivaci , vitali e prosperi , attiriamo tutto questo.
Riguardo ai bambini , essi sono circondati da persone che fanno quei pensieri, per cui ne ricevono l’essenza. Dal giorno in cui entra nel nostro ambiente , il bambino pensa e riceve le vibrazioni dei pensieri altrui. Questo è il motivo per cui le opinioni e le credenze si trasmettono così facilmente dai genitori ai figli. Il bambino riceve le vibrazioni delle nostre paure e delle nostre aspettative, anche senza che venga detta una sola parola. Se vogliamo prenderci cura nel modo migliore del nostro bambino, pensiamo solo a ciò che desideriamo e lui riceverà solo le vibrazioni di quei pensieri.

La Scienza della Creazione Intenzionale

La Legge della “ Creazione Intenzionale” recita così : “ Comincio ad attrarre qualcosa pensandovi. Attraggo più rapidamente ciò a cui penso, se provo forti emozioni. Una volta che ho lanciato il pensiero, e lo penso in modo da evocare emozioni , allora , se mi aspetto ciò a cui ho pensato , io l’avrò “.
Per esercitare il Metodo della “Creazione Intenzionale” , dobbiamo sederci in un posto tranquillo , per dieci o quindici minuti al giorno, nel quale non vi sia nulla che possa disturbarci o distrarci. Allora , sogniamo ad occhi aperti e “visualizziamoci “ come vogliamo essere e circondati da ciò che ci piace. Dobbiamo spingere i nostri pensieri oltre “l’esistente” per attrarre qualcosa di diverso o di migliore. Usare in questo modo il “Laboratorio Creativo” è tutto ciò che è richiesto per la “Creazione Intenzionale”.
Comunque, le persone emettono vibrazioni anche quando non sanno che lo stanno facendo e questo è il motivo per cui si effettua una “creazione a caso”. Il “meccanismo creativo” funziona sempre e le leggi reagiscono incessantemente alle vibrazioni ed è questo il motivo per il quale è importantissimo comprendere le “ Leggi” e capire che non si deve pensare alle cose che “non si vogliono” perché l’attenzione ad esse rivolta finisce per attirarle. Se ci aggrappiamo all’idea che si può credere soltanto a ciò che è basato su “prove di fatto” allora nulla potrà mai cambiare per noi ; ma se capiamo che reindirizzando il pensiero e lasciando che la Legge dell’Attrazione risponda al nuovo pensiero , emergeranno nuove prove , allora comprenderemo il potere della “Creazione Intenzionale”. Non possiamo creare nulla all’interno della esperienza degli altri , perché non possiamo “vibrare” al posto loro e sostituirci al loro “ polo di attrazione”. Però , dato che la maggior parte delle persone emette vibrazioni in risposta a ciò che sta osservando, se chi ci sta osservando si accorge che siamo angosciati o ascolta i nostri discorsi preoccupati, allora egli può inclinare verso una direzione di pensiero “ non desiderata”. Motivo per cui , se vogliamo essere di aiuto agli altri , noi dobbiamo “vederli” come “loro vogliono essere”. In definitiva , noi siamo “rallentati” da due principali ostacoli : uno è l’influenza altrui , l’altro è l’influenza delle nostre vecchie abitudini. Col tempo e con la forza della volontà e con l’esercizio , possiamo guidare i nostri pensieri verso le nostre scelte personali ed applicare realmente il metodo della Creazione Intenzionale.
Ci vogliono tempo ed attenzione per attirare il potere del pensiero e causarne la manifestazione. Questo è il motivo per cui tutto, voluto o non voluto che sia , cresce. In altri termini , le malattie crescono e diventano più diffuse quando gli esseri umani vi si concentrano di più. La cosiddetta “immaginazione” altro non è che un miscuglio ed un’alterazione di pensieri combinati in modo variabile. Quando usiamo la “immaginazione” in altri termini usiamo la “Creazione Intenzionale” della nostra realtà.
Se qualcosa che vogliamo ci mette molto ad arrivare , può dipendere da una sola ragione : vuol dire che noi stiamo trascorrendo più tempo concentrati sulla sua “assenza” che non sulla sua “presenza”. Pertanto, dobbiamo distogliere il nostro sguardo , le nostre parole ed i nostri pensieri “ dall’ esistente” e dobbiamo puntarli esclusivamente su ciò che vogliamo . Pensando a ciò che desideriamo dobbiamo essere “dettagliati” quanto più è possibile, senza smettere di sentirci “bene”. In situazioni “negative “ è consigliabile indirizzare il nostro pensiero su cose che desideriamo. Se stiamo “visualizzando” noi stessi all’interno di ciò che stiamo “immaginando” , stiamo attirando a noi la situazione nella quale troveremo i mezzi per “creare” ciò che stiamo immaginando. Soltanto concentrandoci sul nostro proprio desiderio è possibile ignorare le “opposizioni” che provengano da altri. Infatti , se intendiamo opporci a nostra volta a queste opposizioni , il nostro “processo di creazione” ne viene negativamente influenzato. Opporsi strenuamente alle cose indesiderate non fa altro che “produrne di più “
Concentrarsi su una soluzione fa stare bene . Concentrarsi su un problema fa sentire male. E quando si provano emozioni positive , si attira nella propria esperienza ciò che si vuole. Quando si provano emozioni negative , invece , si attira nella propria esperienza ciò che non si vuole. Usando la “ Meditazione” noi intendiamo acquietare i nostri meccanismi di pensiero e ascoltare il nostro “ Mondo Interiore”. La “ Meditazione” ci permette di distogliere la nostra attenzione dal mondo fisico e di allineare la nostra concentrazione con quella del “ Mondo Interiore”.
Vi sono persone che non formulano più intenzionalmente i propri desideri e sono , chi più chi meno , rassegnati “all’ esistente”.
Queste persone vivono in una specie di compiacimento o rassegnazione , solo perché non comprendono le “ Leggi dell’Universo”. Finchè si guarda solo “l’esistente” non si può crescere al di là di esso. Bisogna permettersi di guardare ciò che si vuole vedere , se lo si vuole attrarre. Prestare attenzione all’esistente crea soltanto altro esistente.
Per ottenere una rapida e intenzionale “Creazione” è necessario “ Finalizzare i Segmenti”
Una volta che abbiamo cominciato a suddividere la nostra giornata e a stabilire più volte al giorno che cosa vogliamo, siamo un “ Magnete Intenzionale” . Però, volere molte cose nello stesso momento , genera confusione. Il metodo della “Finalizzazione dei Segmenti” consiste nel considerare , nella nostra giornata , diversi , per così dire , “Segmenti” . Per esempio , alla fine di una giornata, prima di andare a dormire, formulare il desiderio : “Desidero che il mio corpo si distenda completamente . Desidero svegliarmi riposato e rinvigorito , ansioso di cominciare una nuova giornata”.
E ancora , al mattino successivo , aprendo gli occhi, formulare il desiderio : “ Desidero avere una chiara immagine di questa giornata. Desidero affrontare questo nuovo giorno con entusiasmo ed essere stimolato . E così , nell’arco della giornata , entrando in un nuovo “segmento”, formulare “Pensieri positivi , propositivi, di benessere”. Finalizzare i Segmenti ostacola la nostra capacità di reagire “ a caso” , ma rafforza quella di reagire “deliberatamente”.
Se si vuole ricchezza e si crede che essa richiede duro lavoro e se si ha voglia di farlo, non esiste contraddizione e si raggiunge il benessere economico.

L’ Arte del Permettere

Per “Arte del Permettere” bisogna intendere questo : Io sono ciò che sono e questo mi piace e mi dà gioia. Voi siete quello che siete e se anche siete diversi da quello che sono io, va comunque bene…..Perchè io sono in grado di concentrarmi su quello che desidero e voglio “permettere” a tutti gli altri di essere ciò che sono. Anche se tra noi ci sono differenze abissali , io non provo emozioni negative , perché sono saggio abbastanza da non concentrarmi su ciò che mi turba.
Fino a che non siano comprese ed applicate le prime due Leggi , l’Arte del Permettere non può essere compresa ed applicata.
Non bisogna confondere il “permettere” con il “tollerare”. Quando si “tollera” non si “permette”. Tollerare e permettere sono due cose diverse. Chi tollera prova una sensazione “negativa”.
Noi sapremo di avere raggiunto lo stato di “Permettente” , quando vorremo permettere ad un altro anche se questo non permette a noi ; quando saremo in grado di essere ciò che siamo anche quando gli altri non l’approvano ; e quando saremo in grado di continuare ad essere quello che siamo senza provare “emozioni negative” per via di quello che gli altri pensano di noi.
Quando potremo osservare questo mondo e provare gioia tutto il tempo , saremo dei “ Permettenti”. Quando saremo in grado di riconoscere quale esperienza porta gioia e quale no e sapremo imporci di partecipare soltanto a ciò che è gioioso , allora avremo raggiunto il “ Permettere”. Per essere veramente “Permettenti” , noi dobbiamo convincerci che ognuno ha il diritto di essere , fare ed avere qualunque cosa voglia e che noi , attraverso il potere dei nostri pensieri, attireremo soltanto ciò che è in armonia con noi.
Prestare attenzione a se stessi , permettendo agli altri di fare altrettanto, è fondamentale per diventare “Permettenti”.
In questo immenso “ Universo “ , in cui tutti siamo creatori , non esiste vera “ competizione” , perché c’è un’abbondanza tale di ogni cosa da soddisfare tutti. Quando ci si mette in una situazione competitiva , a vincere è sempre è la persona che ha le idee più chiare riguardo a ciò che vuole e che lo aspetta più intensamente. Se nella competizione c’è un’utilità , sta nel fatto che stimola i desideri.
In caso di discussione con altre persone può capitare che oggetto della interazione sia una questione controversa . Allora , se vogliamo evitare di turbare gli altri , o di ferirne i sentimenti o di farli arrabbiare , dobbiamo mirare, mentre si entra nel “Segmento”,
a badare a quanto “ abbiamo in comune”, concentrandoci sugli elementi in “armonia” ; prestando scarsa attenzione a ciò su cui non siamo d’accordo e molto su ciò su cui siamo d’accordo . Questa è la soluzione di tutti i rapporti. Il guaio nella maggior parte dei rapporti è che spesso si scorge l’unico dettaglio che non piace e vi si presta quasi tutta la propria attenzione. Quindi , per la Legge dell’Attrazione si sollecita soltanto ciò che non si vuole.

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