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mercoledì 4 agosto 2010

COME AIUTARSI PER VIVERE MEGLIO

Rosario Margio







COME AIUTARSI PER VIVERE MEGLIO



L’uomo sereno procura serenità a sé e agli altri.
( Epicuro , filosofo greco , 341-270 a.C )


Innanzi tutto dobbiamo bene intenderci sul concetto del “vivere meglio “
Se per “ vivere meglio “ qualcuno intende finalità volte ad acquisire quanti più beni materiali , economici , privilegi , agiatezze , operando solo per il proprio interesse , incurante del danno che tutto ciò potrebbe cagionare ad altri, allora è opportuno che questo qualcuno non perda tempo nella lettura di quanto è qui di seguito scritto.
Ma se , invece , intendiamo raggiungere condizioni di vita individuali e di relazione con gli altri , tali da farci sentire in
“ A r m o n i a “ con noi stessi , con le persone che ci circondano , con l’ambiente in cui si svolge la nostra esistenza , allora , leggiamo con attenzione ed appropriamoci di alcuni fondamentali principi , semplici e chiari , assumendoli come linee guida per la nostra vita individuale e di relazione.

Quanto è riportato in questo breve testo , non vuole essere altro che un modesto e sincero invito a prendere in considerazione seriamente i suggerimenti ivi enunciati ed impegnarsi realmente nel rispettarli ed attuarli nell’ambito delle proprie attività quotidiane. Ciò lo possiamo fare , naturalmente se lo vogliamo , aldilà di qualsivoglia posizione ideologica , intellettuale , filosofica , religiosa , che ciascuno di noi possa avere liberamente assunto .
.. Infatti , la “ Semplicità” e la “ Chiarezza “ di questi suggerimenti , fanno sì che gli stessi non possono non essere accettati , sempre che in noi continui ad esserci il bisogno , il desiderio di vivere in pace con noi stessi e con gli altri. Questi suggerimenti , infatti , hanno un vero senso soltanto se vengono trasferiti direttamente nella vita reale e tramutati in atti e comportamenti altrettanto semplici e chiari .

Innanzi tutto dobbiamo abituarci a pensare che il nostro “ io “ come esistenza individuale non è un’entità autonoma rispetto al mondo in cui viviamo. Ciascuno individuo è parte integrante del TUTTO .
Ogni esistenza umana è continuamente sottoposta ad influenze e condizionamenti , positivi e negativi , da parte di fattori esterni , sia ambientali , sia di relazione nei rapporti con gli altri ; fattori che purtroppo e non di rado sono anche causa di gravi problemi fisici , materiali o psichici , sentimentali.

Di conseguenza è chiaro come divenga assai importante e determinante per ciascuno di noi stabilire quale debba essere il nostro modo individuale di reagire a tutto ciò che ci capita..
Abbiamo dei problemi che riteniamo gravi e a volte insopportabili ?

Ci sentiamo afflitti perché incompresi dagli altri ? , Vittime di odiosi comportamenti altrui oppure sfortunati perché colpiti da malattie o da eventi dolorosi ?
A questo punto , però , non è certamente il caso di soffermarci a disquisire sul concetto di “ “sfortuna”
Questo , indubbiamente , non è soltanto un concetto elaborato dalla mente umana e solo per giustificare i propri insuccessi nella vita .
La “ sfortuna “, purtroppo , è vera e si concretizza in fatti reali , continuamente , laddove poveri ed indifesi esseri umani sono colpiti dalla sventura di vivere , anzi di cercare di sopravvivere , in condizioni ambientali disperate ;
si realizza in tutte quelle circostanze in cui un essere umano subisce drammaticamente eventi in modo proditorio o violento , senza averne colpa alcuna.

In tali casi spesso il tentare di trovare una qualche soluzione positiva appare assai difficile , se non addirittura oltre le possibilità umane. Motivo per cui sarebbe un’ipocrisia ritenere che in tali suddetti casi sia opportuno parlare di come fare per vivere meglio , quando si rivela già molto arduo il tentare di superare condizioni al limite della sopravvivenza.

Allora , cominciamo a riflettere con serietà , profondamente , e non a rivolgere fugacemente , come siamo soliti fare , la nostra attenzione a tutti quei drammatici casi che vengono alla nostra conoscenza , ogni giorno.

Sarà quanto mai utile fare anche un’attenta e profonda analisi interiore al nostro essere e cercare di capire se gli eventi negativi capitatici nella vita siano oggettivamente così gravi , se siano realmente dovuti a cause indipendenti dalla nostra volontà oppure totalmente o anche in parte derivati da nostre scelte , da nostri comportamenti voluti.
Una volta che noi siamo riusciti a ristabilire un certo , giusto equilibrio di valutazione su tutto ciò , possiamo dire di aver stabilito un importante punto di partenza. Il problema che resta da risolvere è soprattutto del come reagire personalmente di fronte ai fatti ed eventi negativi o cosiddetti “sfortunati” che turbano e rendono difficile la nostra esistenza.

Il metodo consiste in un impegnativo lavoro soprattutto “mentale” . da esercitare gradualmente , ma costantemente ,
ogni giorno , .ed è quello di pensare e convincersi che dentro di noi , nel nostro essere esiste ed è sempre attiva una straordinaria fonte di energie , intellettuali e psichiche , la cui finestra , però , rimane spesso chiusa e solo perché abbiamo gettato via la chiave della “Fiducia in noi stessi”.

Se in ogni cosa , apparentemente solo negativa , riusciamo a vederne anche gli aspetti positivi ..; se di fronte ai comportamenti altrui od a situazioni che ci procurano ansie e sofferenze , riusciamo a ridimensionare la visione negativa che ne abbiamo, allora possiamo dire di avere una buona speranza di ritrovare quella chiave.
Da quella finestra aperta entrerà la luce che sicuramente illuminerà il nostro cammino e si rifletterà anche sulla vita delle persone con le quali abbiamo rapporti.

La “fiducia in noi stessi “ , il credere nella forza delle nostre energie interiori , avere fede di farcela con la forza della nostra volontà , è risaputo che ha effetti positivi anche in merito a possibili miglioramenti delle proprie condizioni fisiche , che si trovino , in quel momento , in difficoltà , ed inoltre può renderci capaci di essere anche di conforto e di aiuto nei confronti dei problemi e sofferenze altrui.

Potremo riuscire in questo impegno solo se lo vogliamo fermamente e trarne riscontri positivi non solo personali, ma anche da parte di chi abbiamo aiutato , tenendo presente alcune cose fondamentali:
1) Non dobbiamo pretendere e aspettarci che siano sempre gli altri a fare il primo passo ;
2) Non dobbiamo essere sempre pronti nel prendere , ma avari nel dare ;
3) Apriamoci sempre ad ogni possibilità di dialogo , cercando di comprendere le ragioni altrui , non pretendendo che spetti solo agli altri il dovere di comprendere le nostre;
4) Usiamo sempre parole buone e gentili , di incoraggiamento , di conforto , parole che esprimano una valutazione dei fatti e delle circostanze che dimostri una nostra posizione equilibrata e costruttiva;
5) Evitiamo di rispondere , a nostra volta , con parole offensive nei confronti di chi ci ha offeso ; infatti , si può ugualmente controbattere alle offese usando termini corretti ed efficaci .
6) Dobbiamo, noi per primi,essere rispettosi verso gli altri, se vogliamo che gli altri lo siano verso di noi.

. Soltanto così riusciremo , almeno per quanto riguarda noi stessi , a rimanere in pace con la nostra coscienza , a preservarci dal male e dall’angoscia e a non cadere nella spirale del becero pettegolezzo , o della maldicenza o ancor peggio dell’odio.

Ricordiamoci che a volte la parola può ferire più della spada. Il poter discutere con gli altri sempre in modo pacato e civile , potrebbe apparire un’ ardua impresa . E questo non solo quando gli argomenti sono particolarmente importanti oppure delicati e di carattere personale , ma anche in occasione di fatti banali.

Il dialogo è necessario per avere un confronto delle idee , per comunicare opinioni e giudizi , per migliorare le nostre conoscenze . Ma quando il dialogo degenera in uno scontro verbale , il più delle volte ciò è determinato , non tanto per il fatto che le proprie idee si rivelano molto diverse da quelle degli altri , quanto invece per il fatto che sorgono contrapposizioni di natura “caratteriale” .
Infatti , sono gli elementi costituenti la personalità di ciascuno , quelli che ad un determinato momento entrano in gioco e che vogliono imporsi . Ad esempio , alzando la voce e sovrapponendosi intenzionalmente ai discorsi altrui , con l’intenzione di voler prevalere sull’interlocutore oppure per difendersi e non farsi sovrastare dallo stesso .

E’ vero che a volte , fra persone questo serve per “chiarirsi le idee “ e poi giungere ad una “pacificazione” , ma altre volte ciò determina solo situazioni conflittuali destinate poi drammaticamente a peggiorare.
Allora , in ogni caso è giusto misurare sempre le parole , evitando che esse diventino offensive e cercando di non assumere atteggiamenti provocatori.

Riflettere seriamente su quanto detto e saperne trarre ragionevolmente le conclusioni , sicuramente non può indurci che a dover modificare certi nostri erronei comportamenti, se veramente vogliamo che alcuni spiacevoli fatti non avvengano.

Tutto ciò implica , come abbiamo detto , un impegno personale serio e costante . Sono necessari quotidiani esercizi mentali , di volontà , in cui entrambi i componenti della ragione e dei sentimenti interagiscano , per ridare forza ed energia alla nostre risorse psichiche e morali..
Nulla di buono potrà’ esservi per chi si lascia sopraffare dal pessimismo , dallo scetticismo , così come per colui il quale continua e persevera nel considerarsi vittima incapace di reagire , preferendo di essere dagli altri commiserato , piuttosto che sforzarsi di ritrovare in se stesso quelle risorse , certamente ancora possedute e sufficienti a superare le difficoltà contingenti.

Dunque , iniziamo da subito a sperimentarci in questo percorso virtuoso. E attendiamo con pazienza ed umiltà che sopravvengano buoni e positivi risultati per la nostra vita e per quella di chi ci sta vicino.
Come abbiamo già detto , per poter vivere meglio è fondamentale raggiungere l’ Armonia , intesa non soltanto come serena ed equilibrata coesistenza fra le diverse nature umane e con l’ambiente in cui vivono, bensì intesa anche come equilibrio individuale . Per esempio , riguardo al rapporto fra la nostra psiche ed il nostro corpo .

Infatti, accade sovente che taluni problemi , che da noi vengono impropriamente definiti “ esistenziali “ , dipendono dalla nostra incapacità a rispettare alcune semplici regole , consistenti nel sapere condurre una vita ragionevolmente moderata e dipendono soprattutto dalla nostra incapacità ad accettare il nostro corpo .per come esso è fatto in realtà sotto il profilo estetico..
Di certo è un bene curarsi esteticamente , oltre che naturalmente riguardo alla salute vera e propria, ma bisogna stare molto , molto attenti a non esagerare , a non sottoporsi a continui , stressanti sacrifici , a gravi privazioni che alla fine ci cagionano più male che bene . e che spesso , oltretutto , non danno i risultati che noi avremmo voluto. Non poche sindromi patologiche che riguardano proprio il sistema neurovegetativo , quali coliti , gastriti , oppure taluni tipi , non gravi , di mal di testa , o insonnie , sono l’effetto di condizioni individuali di stress da lavoro od altro, di frustrazioni , di contrasti caratteriali o da difficoltà ambientali .
Solitamente , in questi casi, noi tendiamo a ricorrere a rimedi di tipo farmacologico , ma trascuriamo di porre la giusta attenzione al fatto che è possibile premunirci di difese attingendo appunto dalle nostre risorse interiori. Sicuramente rieducando la nostra mente ad affrontare in modo adeguato le situazioni che sono fonte dei nostri problemi.
Per questo è opportuno e conveniente fare tesoro di suggerimenti che interessano il nostro modo di pensare e di comportarci nella vita.

Oltre ai suggerimenti che interessano la nostra vita di tipo relazionale , sono anche molto importanti quelli che attengono a quella strettamente individuale e che consigliano , come già detto , di assumere una corretta alimentazione , di svolgere una sana e misurata attività fisica , di avere una giusta , non esagerata attenzione per la salute , onde evitare di cadere vittime di ipocondria , di malattie psico-somatiche. Soprattutto avere uno spirito di sereno adattamento verso le trasformazioni , che man mano avvertiamo nel nostro corpo con lo scorrere del tempo.
Non può esservi “Armonia” quando vi è un perenne conflitto fra “eccessi “ e “ difetti” .

Per esempio , se da un lato c’è chi opera per sé e per gli altri , senza riserve delle proprie forze . Questo , di certo , a volte può accadere , per motivi particolarmente gravi o da circostanze necessarie. Ma molte altre volte ciò accade soltanto per una sorta di “modus vivendi “ , in cui , da una parte c’è chi fa per tutti , mentre dall’altro lato c’è chi si adagia comodamente nella convinzione che in sostanza “ vivere meglio “ consista essenzialmente nel far fare ad altri , possibilmente , tutto ciò che possa comportare fastidio a se stesso oppure qualche sacrificio personale che non si è disposti ad accollarsi.

In questi casi , chiaramente viene a determinarsi uno squilibrio che non può che cagionare conseguenze negative. . Difatti , prima o poi tale tipo di “ pseudo -compensazione “ inevitabilmente , non potrà non ingenerare disagi in chi ha prestato le proprie forze oltre misura. Motivo per cui i suggerimenti volti a ristabilire un equilibrio nella propria vita individuale e di relazione , sono utili anche nei confronti di chi offre la propria opera oltre il giusto , specie se solo per far piacere ad altri.

Per concludere , se noi saremo capaci di applicare compiutamente questi suggerimenti in ogni nostra attività giornaliera, non soltanto riguardo ai rapporti familiari , di natura affettiva e sentimentale , ma anche riguardo ai rapporti di carattere sociale e professionale ; se sentiamo l’esigenza di ordine e di pulizia nell’ambiente in cui viviamo , nonché il desiderio che nella città vengano lasciati più spazi per gli alberi , i prati , gli animali , luoghi dove i bambini possano correre gioiosamente , allora possiamo ben sperare che la nostra vita , individuale e di relazione con gli altri , migliori in serenità e in Armonia.