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sabato 18 maggio 2013

IL DISAGIO SOCIALE



                             “  IL  DISAGIO  SOCIALE  “    




  http://youtu.be/5SF2fRpB7oc        
Giustizia sociale, fiducia, democrazia - Stefano ZAMAGNI - Parte I


Giustizia sociale, fiducia, democrazia - Stefano ZAMAGNI - Parte II

   
Per  poter  parlare  di  “ disagio sociale  “  innanzi  tutto  è indispensabile  comprendere il  significato  del  termine  ed  il concetto  in  esso contenuto  di  “ vita sociale “ .  Essa consiste nel complesso di fattori economici e sociali  che caratterizzano le condizioni nelle quali i cittadini di una comunità , presi sia individualmente  sia nella loro collegialità,  vivono ed operano nel territorio della comunità stessa.
La  vita sociale può ritenersi giusta ed equa  solo quando essa  è governata secondo principi e  norme che  realizzino  una  vera  “Giustizia Sociale” e nel nostro Paese il concetto di essa può dirsi compiutamente contemplato nei principi fondamentali  sanciti  nella  COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA .  
Al fine di poter realizzare una vera e propria  “giustizia sociale “,  gli Organi Istituzionali dello Stato  ( Parlamento  e Governo ) , oltre che richiedere nei confronti dei cittadini l’adempimento dei doveri stabiliti nella Costituzione medesima,  devono  garantire  ad ogni cittadino , attraverso l’esercizio delle funzioni dei propri Organi Istituzionali ed Enti politici e amministrativi , il pieno  rispetto e  l’attuazione dei principi normativi costituzionali , riguardanti  i  diritti fondamentali  a favore dei cittadini della Repubblica. .
E’ bene che  siano  sempre  vivi e presenti  nella  mente  di ogni  cittadino  i  principi  contenuti  nelle  norme  della Carta Costituzionale , che  appunto  riguardano , sia  i doveri  sia i diritti che fanno capo a ciascuno. Riguardo ai diritti , vengono qui di seguito citati gli articoli della  Carta  Costituzionale nei quali essi  sono  espressamente  menzionati :
-         Il diritto alla parità sociale e alla uguaglianza davanti alla legge  ( art.3 )
-         Il diritto al lavoro ( art. 4 )  e  alla  tutela  del  lavoro ( art. 35 ), il diritto di collaborazione al lavoro ( art.46 )
-         Il diritto di libertà personale e di manifestazione del pensiero ( da art. 13 a art.21. )
-         Il  diritto di voto ( art. 48 ) e il diritto di associazione ( art. 49 )
-         Il diritto ad  una effettiva giustizia  fiscale  ( art. 53 )
-         Il diritto ad una efficiente ed efficace giustizia civile e penale ( art. 27  e art. 101 e seg )
-         Il diritto alla tutela della sicurezza e della salute ( art. 32 e 38 )
-         Il diritto all’istruzione ( art. 34 )

   
I  predetti  principi  costituzionali sono stati sanciti nel 1948 , a  fondamento di un sistema politico – istituzionale di tipo  democratico-parlamentare , i cui capisaldi – è utile ricordarlo – sono rappresentati dal “lavoro”  e  dalla “ sovranità popolare “.

 Nel corso degli anni si sono più volte verificate nel nostro Paese situazioni critiche , anche gravi , sia dal punto di vista economico , sia sotto il profilo politico e sociale.
Anche in questi ultimi anni, la vita  sociale , sia nel nostro Paese sia in quella di altre nazioni europee , è stata duramente colpita da una crisi economica a livello globale di proporzioni drammatiche. Da  analisi condotte molto seriamente sono  chiaramente  emerse  risultanze  che  hanno rilevato ben precise cause che hanno provocato la crisi , tali da  dover addebitare  ciò a gravi  responsabilità  di  gruppi  di  persone e di società e di istituti finanziari, situati  in  varie  parti  del  mondo ,  che   colpevolmente hanno costituito  un  vero  e proprio  “ impero economico“ , fondato  essenzialmente ( se non proprio esclusivamente ) su un sistema di  attività speculative  finanziarie  , investimenti in azioni di borsa, transazioni finanziarie , trasferimenti di capitali ed  anche in titoli di credito definiti “tossici” in quanto costituiti di “derivati”      .( calcolati su interessi di capitali prestati ). In  pratica , un sistema non costruito su una economia reale , ma  su una economia fittizia .
Un sistema che ha generato e continua a generare  enormi ricchezze , grossi capitali , accumulati da investitori-speculatori , depositati in zone del mondo, definite “paradisi fiscali” , dove  esistono  protezioni e connivenze  a livello internazionale. Un sistema economico-finanziario molto potente , che però va determinando situazioni  di  disparità socio-economiche  molto gravi e preoccupanti  in molti e diversi  Paesi.  




  Pertanto, un sistema che possiamo ben definire “ diabolico “ , in quanto fonte di squilibri  sociali ed  economici ; talmente virale che non solo ha cagionato il  crack  di  grosse  agenzie  finanziarie , ma soprattutto danni irreparabili  alla  economia reale di molti Paesi , con  fallimenti di centinaia di migliaia di imprese industriali e commerciali, altissimi livelli di disoccupazione, condizioni di povertà per milioni di famiglie,in molti Stati del mondo,  ma  un sistema che contestualmente ha fruttato  e continua a procurare enormi ricchezze a  determinati e potenti Gruppi Societari Finanziari , a livello internazionale .
E' comunque certo che esistono Organizzazioni ( Consigli,Comitati ,Associazioni, etc...)  le cui attività e decisioni  spesso sono coperte da segretezza e che influiscono in modo determinante in ordine alle condizioni socio-economiche  ed anche politiche di molti Paesi.



Per la verità , a quanto sopra detto vi è da aggiungere un fatto anch’esso estremamente importante ; Il  dramma subito dalle popolazioni , a causa delle speculazioni finanziarie, e quindi della cosiddetta crisi globale , per alcuni Paesi , come Grecia , Italia , Spagna ,Portogallo, Cipro , si è enormemente aggravato anche per  gli effetti  nocivi provocati da gestioni  irresponsabili  sulla spesa pubblica ,da parte dei vari governi , nonché  da attività illegali , corruzione , complicità con organizzazioni criminali, etc… da  parte di alcune persone con cariche pubbliche , appartenenti  alla classe politica nei rispettivi Paesi.    
Chiaramente ,  anche  in  Italia adesso si manifestano segnali di crisi del sistema sociale , insofferenze e vere e proprie manifestazioni di protesta si rivolgono contro gli organi di governo  e  di sfiducia  verso le istituzioni.  Ciò dovrebbe indurre  tali organi  a  ricorrere tempestivamente ad  interventi legislativi ed operativi  volti a rimediare ai passati errori  ed  omissioni.   Ma purtroppo si è costretti a constatare comportamenti ed intenzioni per nulla incoraggianti  sotto questo aspetto, che invece dimostrano colpevolmente inerzia e interessi contrari al bene comune, lasciando inascoltate le istanze popolari ; anzi , ponendo  resistenze al cambiamento,ancora  più forti , abusando del potere sia politico che economico .
Quando  l’indebolimento delle condizioni di vita si estende , come sta realmente avvenendo adesso,  colpendo  ampie fasce  della popolazione , anche classi sociali prima non a rischio di povertà, potrebbero sorgere contestazioni popolari pericolose per l’assetto  dello stesso sistema democratico.
Per scongiurare il verificarsi di tali sciagure è assolutamente necessario che da parte di quanti rivestono cariche pubbliche, che sono a capo di governi , che hanno responsabilità politiche ed economiche  nei diversi Organi Istituzionali , soprattutto a livello Europeo e indi  in ogni singolo Paese, vengano assunte con grande urgenza  decisioni  sostanziali e determinanti in materia socio-economica , tali da ristabilire equità nell’esercizio dei sistemi fiscali , tali da ristabilire una reale giustizia sociale attraverso una redistribuzione della ricchezza  e  una reale  protezione  socio-economica  nei confronti  di  qualsiasi  cittadino venga a trovarsi senza lavoro, senza un reddito  che sia sufficiente a vivere dignitosamente, senza un’abitazione in cui dimorare , senza la possibilità di avere la fondamentale assistenza per le proprie condizioni di salute.

Tutto ciò  non appartiene ad  aspettative che  possano  essere definite utopiche ;  sono  diritti civili sacrosanti , che devono essere rispettati dai Governi.   

Recentemente , ( Città del Vaticano , 15 maggio  2013 ) anche  da parte di  Papa Francesco  si sono levate parole  molto  incisive e chiare , rivolte  a  uomini di governo  e della finanza , nonché a tutti gli appartenenti al clero , a cittadini di ogni classe sociale :
  
Un  nuovo monito del Pontefice rivolto a vescovi e preti: "Carrierismo e conti in banca fanno male alla Chiesa".
- "Quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanita', entra nello spirito del carrierismo fa tanto male alla Chiesa. E fa il ridicolo, alla fine: si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente. E il popolo non ama quello!".

 Papa Francesco torna a lanciare un monito chiaro alla Chiesa nell'omelia della messa  alla Domus Santa Marta. "San Paolo - ha sottolineato - ricorda di aver lavorato con le sue mani, non aveva un conto in banca, lavorava". "Pregate per noi - ha chiesto il nuovo Papa ai dipendenti di Radio Vaticana per i quali ha celebrato oggi . perche' siamo poveri, perche' siamo umili, miti, al servizio del popolo".
Papa Francesco ha anche detto: "Alla fine un vescovo non e' vescovo per se stesso, e' per il popolo; e un prete non e' prete per se stesso, e' per il popolo: al servizio di, per far crescere, per pascolare il popolo, il gregge proprio, no?  Per difenderlo dai lupi".
 “Nella Chiesa ci sono cristiani tiepidi” cioè “cristiani da salotto, educati, ma che non sanno fare figli alla Chiesa con l’annuncio e il fervore apostolico”, denuncia Papa Francesco. “Lo zelo apostolico - spiega - non deve appartenere solo ai missionari. La Chiesa ha tanto bisogno di questo e non soltanto in terre lontane, nelle chiese giovani, nei popoli che ancora non conoscono Gesù Cristo, ma qui in città. Proprio qui c’è bisogno di questo annuncio di Gesù Cristo. Dunque chiediamo allo Spirito Santo questa grazia: essere cristiani con zelo apostolico. E se diamo fastidio - scandisce il Pontefice - benedetto sia il Signore”.
 “Va riconosciuto che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continuano a vivere in una precarietà quotidiana con conseguenze funeste”, sottolinea Francesco in un discorso rivolto ad alcuni ambasciatori che hanno presentato oggi le lettere credenziali.
“La paura e la disperazione - ha denunciato - prendono i cuori di numerose persone, anche nei paesi cosiddetti ricchi, l
a gioia di vivere va diminuendo, l’indecenza e la violenza sono in aumento, la povertà diventa più evidente”.
Nell’attuale crisi economica, insiste il Papa “il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale mentre “quello della maggioranza si indebolisce”. “Questo squilibrio - denuncia Papa Francesco - deriva da ideologie che promuovono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando così il diritto di controllo agli Stati pur incaricati di provvedere al bene comune”. “oggi l’essere umano è considerato egli stesso come un bene di consumo che si può usare e poi gettare: una deriva che si riscontra a livello individuale e sociale e che viene favorita”.“Una corruzione tentacolare e un’evasione fiscale egoista hanno assunto dimensioni mondiali”, denuncia Papa Francesco, che chiede “un coraggioso cambiamento di atteggiamento dei dirigenti politici”. In un importante discorso rivolto questa mattina ad alcuni ambasciatori che hanno presentato oggi le Lettere credenziali, il nuovo Pontefice ha invocato “un ritorno dell’etica in favore dell’uomo nella realtà finanziaria e economica”.

 ( ndr :  è palese il riferimento anche alle attività dello  I O R  )