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IL DENARO E LA EQUITA' FISCALE
PAPA FRANCESCO DICE : " IL DENARO E' LO STERCO DEL DEMONIO " . SI' E' VERO ! MA A QUANTO SEMBRA , E' UNO STERCO CHE NON PUZZA ! INFATTI , ANCHE I LATINI LO HANNO DETTO : " PECUNIA NON OLET " . ANZI , PER I PIU' ESSO EMANA UN DELIZIOSO PROFUMO , CHE INEBRIA , RENDE FELICI E SOPRATTUTTO FA SENTIRE POTENTI.
ALLORA , PERCHE' E' LO STERCO DEL DEMONIO ? LA RISPOSTA NON E' SEMPLICE , ANZI E' ASSAI COMPLESSA . LA RIFLESSIONE PIU' IMMEDIATA E' QUELLA CHE CI FA CONSTATARE CHE IL DENARO COSTITUISCE LO STRUMENTO PIU' SEMPLICE NON SOLO PER ACQUISIRE BENI MATERIALI NECESSARI PER UNA VITA SOCIALE SUFFICIENTEMENTE AGIATA , MA ANCHE PER ACCUMULARE RICCHEZZE E QUINDI ANCHE POTERE ; PERTANTO , ESSO POTREBBE ESSERE RITENUTO UN FATTORE SOCIALE , DICIAMO E SOTTO UN CERTO ASPETTO , POSITIVO E DI BENESSERE COLLETTIVO , OLTRE CHE INDIVIDUALE.
MA SAPPIAMO TUTTI , PERFETTAMENTE , CHE LE COSE NON STANNO AFFATTO COSI' . INFATTI , ESSO E' ANCHE SEMPRE CAUSA DIRETTA OPPURE INDIRETTA DI CONFLITTI , DI ODIO , DI VIOLENZE , DI DOLORI E FATTI CRUENTI , DI GUERRE DISASTROSE , PERPETRATI PER POTERLO POSSEDERE IN QUANTITA' SEMPRE MAGGIORE.
CONSEGUENTEMENTE , IL DENARO E' SIMILE A UN PRODOTTO CHE SI PRESENTA ALLA VISTA COMUNE COME UN BENE PULITO E ATTRAENTE ; DI CERTO FONDAMENTALMENTE UTILE PER SEMPLIFICARE I RAPPORTI DI TIPO ECONOMICO E COMMERCIALE E SOCIALE FRA I CITTADINI , MA CHE DEVE ESSERE USATO NEL MODO PIU' GIUSTO E PIU' CORRETTO . INFATTI , SE ESSO VIENE USATO IMPROVVIDAMENTE E SOPRATTUTTO IN MODO INIQUO , QUESTO STESSO BENE INEVITABILMENTE SI TRASFORMA IN STERCO , IN UN PRODOTTO IMMONDO CHE INVADE SPORCANDO E INQUINANDO OGNI CONVIVENZA CIVILE E QUINDI DETERMINANDO INGIUSTIZIE , CONTRASTI , RABBIA IN OGNI CONTESTO SOCIALE , PICCOLO O GRANDE CHE SIA.
CONSIDERIAMO CHE IN MOMENTI DI CRISI ECONOMICA E SOCIALE , COME QUELLI ATTUALI , EVENTI DRAMMATICI POSSONO ACCADERE DOVENDO REGISTRARE CHE IN UNA SOCIETA' COME LA NOSTRA , DI CIRCA 60 MILIONI DI ABITANTI, VI SIA UNA PERCENTUALE DI CITTADINI DEL 10 % CHE POSSEGGA REDDITI COSTITUENTI IL 40 % CIRCA DELLA RICCHEZZA COMPLESSIVA DEL PAESE , MENTRE RIGUARDO AL RESTO DEI CITTADINI , VI E' PIU' DI UN MILIONE E MEZZO DI FAMIGLIE IN UNA REALE MISERIA E MOLTI ALTRI MILIONI DI CITTADINI CON REDDITI ASSOLUTAMENTE INSUFFICIENTI A SODDISFARE UNA VITA DIGNITOSA.
PER QUESTI MOTIVI , NON PUO' MAI ESISTERE UN SISTEMA POLITICO VERAMENTE CORRETTO , GIUSTO E QUINDI EFFICIENTEMENTE DEMOCRATICO , SE NON PONE AL PRIMO POSTO REGOLE GIUSTE NELLA VITA SOCIALE DI UN POPOLO , I DIRITTI E I DOVERI NEI RAPPORTI FRA I CITTADINI E LE ISTITUZIONI DELLO STATO .
PERTANTO UN GOVERNO VERAMENTE DEMOCRATICO DEVE SAPER REALIZZARE I PRINCIPI DI EQUITA' SOCIALE , COME ESSI SONO SANCITI DALLA COSTITUZIONE ; QUELLO FONDAMENTALE , SANCITO NELL'ART. 3 SULLA DIGNITA' SOCIALE E SULL'UGUAGLIANZA DEI CITTADINI , NONCHE' ALTRETTANTO IMPORTANTE QUELLO RIGUARDANTE LA " EQUITA' FISCALE " , CONTEMPLATO NELL'ART. 53 , CHE RECITA : " TUTTI SONO TENUTI A CONCORRERE ALLE SPESE PUBBLICHE IN RAGIONE DELLA LORO CAPACITA' CONTRIBUTIVA . IL SISTEMA TRIBUTARIO E' INFORMATO A CRITERI DI PROGRESSIVITA' ".
LA QUALCOSA SIGNIFICA CHE LO STATO , ATTRAVERSO I SUOI ORGANI ISTITUZIONALI , PARLAMENTO E GOVERNO , HANNO IL DOVERE DI FAR FUNZIONARE UN SISTEMA TRIBUTARIO SECONDO VERE E REALI REGOLE DI " EQUITA' ", ATTUANDO PUNTUALMENTE CRITERI DI " PROGRESSIVITA' IMPOSITIVA " , FISSANDO ALIQUOTE DI IMPOSTE REALMENTE PROGRESSIVE , IN MISURA PROPORZIONALE AGLI EFFETTIVI REDDITI PERCEPITI DAI CITTADINI .
L'ATTUALE REGIME FISCALE E' IL SEGUENTE :
L’imposizione fiscale sul reddito delle persone fisiche IRPEF è una imposta diretta e progressiva, proporzionale all’effettiva entità di tutti i redditi percepiti dal contribuente che, di conseguenza, anche per il 2014 verserà l’imposta in funzione degli scaglioni di reddito nel quale rientra, corrispondendo al Fisco il dovuto in funzione alla relativa aliquota IRPEF., Per il 2014 le aliquote continuano ad essere le stesse, variando tra il 23% e il 43%:
Rimane fissata a 8.000 euro la soglia sotto la quale non si pagano le tasse (no tax area).
Attualmente , le aliquote IRPEF per scaglioni sono :
Il primo scaglione IRPEF coinvolge i contribuenti con un reddito sino a 15.000 euro. In questo caso l’aliquota IRPEF è del 23 % .
Il secondo scaglione IRPEF è quello che comprende i redditi tra da 15.001 euro a 28.000 euro. L’aliquota riservata a questa fascia è del 27%,
È importante evidenziare che a partire dal secondo scaglione in poi (quindi in caso di reddito maggiore rispetto a quello con aliquota base), si applica l’aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito.
È importante evidenziare che a partire dal secondo scaglione in poi (quindi in caso di reddito maggiore rispetto a quello con aliquota base), si applica l’aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito.
Il terzo scaglione di reddito è quello compreso tra 28.001 euro e 55.000 euro, per contribuenti con un reddito massimo di 4.583 euro. L’aliquota IRPEF è fissata al 38% sulla soglia eccedente la seconda, (ossia si applica il 38% solo per la quota di reddito che supera i 28 mila euro, ai quali si applica l’aliquota precedente del 27%).
Il quarto scaglione IRPEF coinvolge tutti i contribuenti da 55.001 euro a 75.000 euro, che presentano un reddito mensile non superiore a 6.250 euro. Per questi contribuenti, l’aliquota IRPEF sulla quota eccedente il precedente scaglione è del 41% e di conseguenza l’onere fiscale più alto sarà pari a 25.420 euro.
Oltre i 75.000 euro di reddito, ovvero per il quinto ed ultimo scaglione di reddito, l’aliquota IRPEF è pari al 43%. I contribuenti facoltosi, che percepiscono un reddito annuo eccedente i 75 mila euro, ovvero oltre 6.250 euro mensili dovranno corrispondere 25.420 euro più il 43% sul reddito eccedente.
Questo livello rimane sostanzialmente lo stesso fino al raggiungimento dei 28mila euro (il valore mediano della distribuzione dei redditi). Superata questa soglia, l’aliquota marginale effettiva sale al 41% e sino al 43%, con oscillazioni trascurabili, fino ai massimi livelli di milioni di euro.
LA PROPOSTA DEL GOVERNO RENZI E' PER RIMODULARE L'IRPEF, nel senso di
togliere qualcosina alla minoranza più benestante, istituendo un nuovo scaglione e dare qualcosina in più alla classe media, riducendo le imposte, con l'obiettivo di rilanciare i consumi. Oltre alle detrazioni contenute nel Jobs Act, il piano di Renzi vorrebbe infatti proporre la rimodulazione delle aliquote Irpef.
togliere qualcosina alla minoranza più benestante, istituendo un nuovo scaglione e dare qualcosina in più alla classe media, riducendo le imposte, con l'obiettivo di rilanciare i consumi. Oltre alle detrazioni contenute nel Jobs Act, il piano di Renzi vorrebbe infatti proporre la rimodulazione delle aliquote Irpef.
Nell'ipotesi al vaglio del Governo, l'aliquota per i redditi tra 28mila e 55mila scenderebbe dall'attuale 38% al 35%, mentre oltre i 120mila euro verrebbe introdotta un nuovo scaglione al 46%.
Rimarrebbero invariate, invece, le aliquote al 23% fino ai 15mila euro; al 27% tra i 15 e i 28mila euro; al 41% dai 55mila ai 75mila euro e al 43% dai 75mila ai 120mila euro.
Se il progetto diventasse realtà, il taglio dell'Irpef al 35% per il terzo scaglione di reddito porterebbe nelle tasche degli italiani che guadagnano 55mila euro, 810 euro in più l'anno, quasi 70 euro al mese.
A QUESTO PUNTO , COME POTREBBE MAI ESSERE RITENUTA " EQUA " UNA PROPOSTA DEL GENERE SE RESTANO COMPLETAMENTE FUORI DA OGNI TUTELA E SOSTEGNO ECONOMICO PROPRIO QUEI CITTADINI CHE NE HANNO PIU' BISOGNO , COME QUELLI SPROVVISTI DI REDDITO E I PENSIONATI AL MINIMO ? SE RIGUARDO AI REDDITI OLTRE I 120.000 EURO L'ALIQUOTA VERREBBE FISSATA AL 46 % PERO' RESTEREBBERO INVARIATE E SCANDALOSAMENTE TRASCURABILI LE MISURE DI INCREMENTO DI ALIQUOTA FISCALE RIGUARDO AI REDDITI DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO , SINO A QUELLI CHE RAGGIUNGONO MILIONI DI EURO ?
A QUESTO
PROPOSITO , VI E' DA
CONSIDERARE UN ALTRO
ASPETTO IMPORTANTE :
La " ludopatia "
, cioè la malattia di dipendenza dal
gioco d'azzardo , è un fenomeno di
natura sociale divenuto realmente allarmante , che vede
coinvolte più di
un milione e mezzo di persone ,
di qualunque ceto sociale ; dai benestanti sino ai soggetti economicamente più
deboli. Un problema che dovrebbe essere
doverosamente e seriamente
affrontato dal Parlamento e
Governo , sotto un duplice aspetto. Per
un verso , dovrebbe essere incentivata , attraverso gli opportuni canali di
informazione e mass-media , una vera e propria campagna educativa , volta a
scoraggiare chi vi è tentato , mettendolo in guardia e
a conoscenza dei rischi e
pericoli , sia alla salute ( stato psichico)
sia economici, alla persona ,
derivanti dalla dipendenza dal gioco d'azzardo ; per l'altro verso, porre in
essere condizioni di controllo più rigorose
e finanziarie molto più impegnative , attraverso la
imposizione di aliquote fiscali ben più alte di quelle finora applicate agli introiti di tali attività. Infatti , Lo Stato incassa ogni anno più di 11 miliardi
sotto la voce giochi, lotto e lotterie. Già durante la discussione parlamentare
della legge di Stabilità alcuni parlamentari
( es. del Pd ) hanno tentato, senza riuscirci, di far passare un
emendamento che uniformasse, aumentandolo, il Preu, il prelievo erariale unico
sui giochi d’azzardo, che oggi vede una grande varietà di aliquote. Per il
Bingo l’11 per cento sul prezzo di vendita delle cartelle. Per le " slot machines " il
13 per cento sulle somme giocate, per le video-lotterie il 5 per cento, per i giochi online il 3 per
cento. La proposta era quella di uniformare verso l’alto le aliquote, ma poi in
Senato , in sede di coordinamento del testo , non è stata accolta. Ancora una
volta , è stato fatto un grande favore
alle lobbies dei giochi
online e particolarmente a quelle
delle slot machines , il cui enorme giro di affari è
di oltre 100 miliardi di euro ,
denaro perlopiù riciclato ,
proveniente da attività illecite di
organizzazioni criminali,,
Le
Istituzioni politiche di fronte ad un problema
così grave , poco e comunque in modo insoddisfacente fanno al
riguardo di tale fenomeno e per porre
un argine a un tale flusso di palesi interessi speculativi. Soltanto
rare voci si fanno sentire , come quelle di sindaci dell’Emilia-Romagna,
impegnati in una campagna contro la ludopatia, che si sono formalmente rivolti
anche al presidente della Repubblica e
al presidente del Consiglio, chiedendo
loro di intervenire. Tali amministratori
hanno sottolineato sia la crescita abnorme
del giro d’affari legato al gioco d’azzardo, sia hanno
denunciato il taglio del relativo
prelievo fiscale operato dal Governo , stranamente passato dal 30 al 10 per cento negli ultimi dieci
anni , cioè appena una decina di
miliardi appunto di gettito per l’erario su un fatturato dieci volte tanto.
PER TALI MOTIVI ,
QUESTO E' UN SISTEMA
TRIBUTARIO CHE E'
ANCORA VISTOSAMENTE
" INIQUO " , CHE
ANCORA FISSA ALIQUOTE
DI IMPOSTA INCONGRUENTI
E NON RISPETTOSE
DEL DETTATO COSTITUZIONALE ( ART.
53 ) ; PER ESEMPIO , CON UN
PASSAGGIO DAL 22 %
AL 26 % DI
IMPOSTA SULLE RENDITE
FINANZIARIE A PRESCINDERE
DALLA MISURA , DEL VALORE
QUANTITATIVO MONETARIO DELLE
STESSE.
UN GOVERNO ,
CHE IN MOMENTI
DI PROFONDA
RECESSIONE , DI CRISI ECONOMICA
E SOCIALE COME
QUESTI , DOVREBBE E POTREBBE
BEN TROVARE LE
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE
PER LA CRESCITA
E SOSTENERE LE
FASCE SOCIALI PIU'
DEBOLI , INNANZI
TUTTO DECIDENDO E
ATTUANDO UNA VERA E CONCRETA
" GIUSTIZIA FISCALE " , PRELEVANDO LE
GIUSTE E DOVUTE
IMPOSTE DAGLI ALTISSIMI
REDDITI E DAI
GRANDI PROFITTI DELLE RENDITE
FINANZIARIE, E POI
REALIZZANDO UNA SERIE
DI RIFORME RIGOROSE
RIGUARDANTI SIA I
COSTI E LE
SPESE INCONGRUE REGISTRATE
PRESSO MOLTE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
E NEL COMPARTO POLITICO , SIA LA
LOTTA ALLA GRANDE
EVASIONE FISCALE E
ALLA CRIMINALITA ' ORGANIZZATA
, CHE POTREBBE OTTENERE
ENORMI OTTIMI RISULTATI ATTRAVERSO
LA ISTITUZIONE DEL REATO
DI " AUTORICICLAGGIO DI
DENARO ".
ALTRIMENTI ,
OGNI ALTRO PROVVEDIMENTO
LEGISLATIVO CHE NON
INCIDA DECISAMENTE SU
QUESTO ASPETTO , E'
DESTINATO A FALLIRE
E A FAR
PREVALERE ULTERIORI SITUAZIONI
DI CRISI ECONOMICA E SOCIALE E DI SPINTE DEMAGOGICHE NELLA
POLITICA . SITUAZIONI CHE SONO RESE
ANCORA PIU' DRAMMATICHE DA UN
PERVERSO SISTEMA DI
SPECULAZIONI FINANZIARIE A
LIVELLO GLOBALE ; UN
SISTEMA GESTITO DA
POTENTI CLAN CAPITALISTICI , CHE TENGONO
SOTTO SCACCO LE
ECONOMIE REALI DI
MOLTI PAESI , A QUESTI IMPONENDO
I
PROPRI INTERESSI
SPECULATIVI E ATTRAVERSO
INDICI DI
SPREAD IN MISURE VARIABILI DEL
TUTTO ARBITRARIE E
PALESEMENTE STRUMENTALI ; SICCHE' , DA UN
LATO FANNO LIEVITARE
DRAMMATICAMENTE GLI IMPORTI DI
DEBITO PUBBLICO E DALL'ALTRO , CONTESTUALMENTE DETERMINANO
CONDIZIONI SEMPRE PIU'
GRAVI DI RECESSIONE
ECONOMICA , TALI DA FAR
PERDERE A DETTI
PAESI OGNI AUTONOMIA
NON SOLO ECONOMICA , MA ANCHE
POLITICA E SOCIALE.
A QUESTO
PUNTO , PER EVITARE
DI RIMANERE CHIUSI
IN UNA GABBIA
SEMPRE PIU' RISTRETTA
E DI PERDERE
IRRIMEDIABILMENTE OGNI RISORSA
ECONOMICA ED UMANA ,
STA AD OGNI
CITTADINO ITALIANO DI
PRENDERE COSCIENZA DI
TUTTI GLI ASPETTI DI
QUESTA DRAMMATICA REALTA' E
CON ONESTA' E
INTELLIGENZA , DETERMINARSI
A FAR VALERE
LA PROPRIA VOLONTA'
E LE PROPRIE
SCELTE ELETTORALI SUI
PROGRAMMI POLITICI PROPOSTI
IN CAMPO ECONOMICO E SOCIALE E SULLE
PERSONE DA ELEGGERE
COME PROPRI RAPPRESENTANTI ;
PERTANTO , PRETENDENDO
NEI CONFRONTI DEL
REGIME POLITICO
ISTITUZIONALE DI POTER RIAPPROPRIARSI E
RIUTILIZZARE PIENAMENTE IL PROPRIO
DIRITTO COSTITUZIONALE DI " VOTO " , REGOLATO SECONDO UN
SISTEMA DI SCELTE
INCONDIZIONATE , REALMENTE LIBERE
E DEMOCRATICHE.