Rosario Margio "
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Premessa :
L'articolo 18 dello Statuto dei
lavoratori
L'articolo 18 dello Statuto dei
Lavoratori (Legge 20 maggio 1970, n. 300) si applica solo alle aziende con almeno
15 dipendenti e afferma che il licenziamento è valido solo se
avviene per giusta causa o giustificato motivo.
In assenza di questi presupposti, il
lavoratore può fare ricorso.
Prima della Riforma del lavoro del 2012,
il giudice - una volta riconosciuta l'illegittimità dell'atto di licenziamento
- era obbligato ad ordinare la reintegrazione del ricorrente nel
posto di lavoro e il risarcimento degli stipendi non percepiti, oltre che il mantenimento
del medesimo posto che occupava prima del licenziamento. In alternativa, il
dipendente poteva accettare un'indennità pari a 15 mensilità dell'ultimo
stipendio, o un'indennità crescente con l'anzianità di servizio.
La
Riforma del 2012
La legge n. 92 del 2012 ha modificato il
testo dell'articolo 18. Le nuove norme superano l'automatismo tra licenziamento
ritenuto illegittimo e reintegrazione del lavoratore, distinguendo tra tre
tipi di licenziamento: discriminatorio, disciplinare ed economico.
Licenziamento
discriminatorio
È discriminatorio il licenziamento
determinato da ragioni di credo politico o fede religiosa;
dall'appartenenza ad un sindacato a dalla partecipazione a scioperi ed altre
attività sindacali; dal sesso, dall'età, dall'appartenenza etnica o
dall'orientamento sessuale.
In caso di licenziamento discriminatorio,
come avveniva con la precedente normativa, l'atto viene dichiarato
nullo ed applicata la sanzione massima: reintegrazione (o
"reintegro") con risarcimento integrale (pari a tutte le
mensilità perdute ed ai contributi on versati).
Le stesse regole si applicano in caso di licenziamento
orale (cioè comunicato solo verbalmente), o quando il licenziamento è
avvenuto in concomitanza col matrimonio, con la maternità o la paternità.
Licenziamento
disciplinare
Quello disciplinare è il licenziamento
motivato dal comportamento del lavoratore. Può essere per "giusta
causa" - cioè quando si verifica una circostanza così grave da
non consentire la prosecuzione, nemmeno provvisoria, del rapporto di
lavoro - o per "giustificato motivo soggettivo", cioè in caso
di notevole inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del
lavoratore.
Il giudice può ritenere
che non ci siano gli estremi per il licenziamento per due motivi:
perché il fatto non sussiste; oppure perché il fatto può essere punito con
una sanzione di altro tipo. Però può decidere se applicare, come sanzione,
la reintegrazione con risarcimento limitato nel massimo di 12 mensilità,
oppure il pagamento di un'indennità risarcitoria, tra le 12 e le 24
mensilità, senza versamento contributivo.
Licenziamento
economico
Il licenziamento può essere anche motivato
da "giustificato motivo oggettivo", cioè da ragioni inerenti
"l'attività produttiva, l'organizzazione del lavoro e il regolare
funzionamento di essa". Ad esempio, quando una nuova modalità produttiva o
una contrazione del mercato impongono all'azienda di ridurre il numero di
addetti ad una certa mansione.
Se il giudice accerta che non ricorrono
gli estremi del giustificato motivo oggettivo, può condannare l'azienda al
pagamento di un'indennità risarcitoria in misura ridotta, da 12 a 24
mensilità, tenendo conto dell'anzianità del lavoratore e delle dimensioni
dell'azienda stessa, oltre che del comportamento delle parti.
Se
però ritiene che l'atto è "manifestamente infondato", applica
la stessa disciplina della reintegrazione dovuta per
il licenziamento disciplinare.
IL "PROTAGONISMO "DEMENZIALE " :
L'ITALIA NON E' UN PAESE " FINITO "
? FORSE E' ANCORA VERO , MA C'E' CHI
STA FACENDO IN MODO CHE FINISCA PRESTO COME PAESE DEMOCRATICO E SOCIALMENTE
GARANTITO DA DIRITTI E PRINCIPI COSTITUZIONALI ..........INFATTI ,
APPARE DEMENZIALE LA DICHIARAZIONE SECONDO LA QUALE L' ARTICOLO 18 E' INUTILE
E CHE PERTANTO BISOGNA ABOLIRLO .
LA
GIUSTIFICAZIONE DI CIO' STAREBBE NEL FATTO CHE L' ART. 18 RIGUARDO ALLE
GARANZIE RELATIVE AI LICENZIAMENTI SOLO
PER GIUSTA CAUSA , FA UNA DISCRIMINAZIONE FRA LAVORATORI DI SERIE A , GARANTITI
DALL' ART. 18 " , E LAVORATORI DI
SERIE B NON GARANTITI ( Imprese sotto i 15 dipendenti ) E PER TALE MOTIVO ,
COME CONSEGUENZA ASSURDA E "
ABERRANTE " , SI DOVREBBE DETERMINARE UN ANNULLAMENTO DI DETTA " INGIUSTIZIA " ,
PARIFICANDO TUTTI I LAVORATORI ATTRAVERSO LA
" COMPLETA ELIMINAZIONE
" DI OGNI TIPO DI GARANZIE COSTITUZIONALI ......
...IN PRATICA E' COME AFFERMARE CHE E' MEGLIO E
PIU' GIUSTO " DENUDARE " TUTTI ANZICHE' LASCIARE ALCUNI VESTITI ED
ALTRI NO.
INOLTRE , ...ALTRA DICHIARAZIONE FUORI DA OGNI LOGICA E' QUELLA SECONDO CUI I
SINDACATI SONO ACCUSATI DI DIFENDERE SOLO I CITTADINI LAVORATORI E DI AVERE
SEMPRE TRASCURATO I CITTADINI CHE PURTROPPO NON HANNO E NON TROVANO
LAVORO........E CIO' COME PER DIRE CHE NON SONO COMPITI E DOVERI DEL GOVERNO E
DEL PARLAMENTO A PROVVEDERE CON LE OPPORTUNE LEGGI PER SODDISFARE IL DIRITTO
COSTITUZIONALE DEI CITTADINI AL LAVORO , BENSI' " ASSURDAMENTE " CIO' SAREBBE COMPITO E DOVERE DEI SINDACATI
????? ..,
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IL
DOPPIOGIOCHISTA
EGLI STA
SPECIALIZZANDOSI NEL RUOLO
DI " DOPPIOGIOCHISTA " DELLA
POLITICA , MA DOVE
ANDRA' A PARARE
UN SIFFATTO SUO AMBIGUO
COMPORTAMENTO , FRA IL
SOSTENITORE DI DIRITTI SOCIALI
E IL DIFENSORE
DI INTERESSI PRIVATI
, ECONOMICO-FINANZIARI DI TIPO
CORPORATIVO ?
EGLI SPERA CHE
SOLO COSI' ,
ILLUDENDO GLI UNI
E GLI ALTRI , PUO'
DURARE PER UN'INTERA
LEGISLATURA IL SUO GOVERNO O PERSINO DI VINCERE ALLE PROSSIME ELEZIONI ?
PERO' , LA REALTA'
E' BEN ALTRA
, E' BEN
DIVERSA DA QUELLA
CHE PURTROPPO EGLI
E MOLTI
ALTRI VORREBBERO
CHE SI
REALIZZASSE . IL MONDO
GIRA SEGUENDO LE
LEGGI DELLA NATURA
E NON CERTAMENTE SECONDO
I PROGETTI VELLEITARI
DI SOGGETTI
INVASATI DI PROTAGONISMO.
SE MANCA IL LAVORO
, AUMENTA LA
DISOCCUPAZIONE , AUMENTANO
LE SPECULAZIONI FINANZIARIE , AUMENTA
LA POVERTA' E
LE DISEGUAGLIANZE SOCIALI
FRA I RICCHI , I BENESTANTI E
LE PERSONE RIDOTTE
IN MISERIA , AUMENTANO
PERICOLOSAMENTE I RISCHI
DI INSURREZIONI POPOLARI
E CRISI DI
GOVERNO E FORSE
LA FINE DI
UNA DEMOCRAZIA.
EGLI , IN POLITICA , FA IL " DOPPIOGIOCO ",
DANDO UN COLPO
AL CERCHIO (
DEI LAVORATORI E
DEI PRECARI ) E UN
COLPO ALLA BOTTE
( DEI GROSSI IMPRENDITORI
E FINANZIARI ) .
PER UN VERSO,
CONQUISTANDO I CONSENSI
DI UNA SEMPRE
PIU' LARGA
PARTE DELLA POPOLAZIONE , SULLA QUALE PURTROPPO
GRAVANO I PESI DELLA
CRISI ECONOMICA ; E
CIO' ATTRAVERSO LA
CONCESSIONE DI TALUNI
BENEFICI ECONOMICI
( 80 Euro ) E
PROMESSE DI PROVVIDENZE
FUTURE E DI
OCCUPAZIONE .
PER ALTRO VERSO , EGLI MOSTRANDO "
RAMPANTISMO " NEL
CONSEGUIMENTO DI OBBIETTIVI CHE
POSSANO ASSICURARE ANCHE AI
POTERI
FORTI DI GRUPPI
IMPRENDITORIALI E FINANZIARI
IL
MANTENIMENTO E LA DIFESA
DEI LORO INTERESSI
; CIO' OPERANDO
CON DECISIONISMO E FERMA
PRESUNZIONE NEI
CONFRONTI DI TUTTE
QUELLE FORZE SOCIALI
E BUROCRATICO-ISTITUZIONALI , CHE SI
OPPONGONO E FANNO
RESISTENZA AL SISTEMA
DELLE SPECULAZIONI FINANZIARIE
.
COMUNQUE E CONTESTUALMENTE EGLI MOSTRANDO
ATTEGGIAMENTI CRITICI NEI
CONFRONTI DI UN
" RIGORISMO " E DI
UNA " AUSTERITA' " DI
POLITICA ECONOMICA E
MONETARIA SOSTENUTA A
LIVELLO EUROPEO ( DALLA
GERMANIA E DA PAESI NORDICI ) , CERTAMENTE NON
FAVOREVOLI AD
UN "
LIBERISMO " ECONOMICO -
COMMERCIALE , CHE I SUDDETTI
GRUPPI VORREBBERO
ESERCITARE , NON VOLENDO
ESSERE STRETTI
DA RIGIDI VINCOLI
FISCALI E DA
NORME BUROCRATICHE E SOCIALI .
MA LE
RISORSE ECONOMICHE E
FINANZIARIE DEL PAESE
SONO ESTREMAMENTE IRRISORIE
, I RESIDUI
CAPITALI INTERNI SONO
BLOCCATI E MOLTI ALTRI SONO
STATI TRASFERITI ALL'ESTERO .
IL DESTINO
DI FALLIMENTO E'
SEGNATO SE NON
SI INTERVIENE CON LA
MASSIMA URGENZA AD
IMMETTERE UNA COSPICUA
LIQUIDITA' DI DENARO
NEL CIRCUITO SOCIO-ECONOMICO DEL PAESE
E OPERANDO UN DECISO ALLEGGERIMENTO DEL
PESO FISCALE SU
IMPRESE E LAVORATORI , ATTRAVERSO
UN RECUPERO DI
SOMME DI DENARO
OTTENUTO DA BEN
PIU' ELEVATE IMPOSTE
SU INTERESSI E
INVESTIMENTI SPECULATIVI IN
ATTIVITA' FINANZIARIE E
DI BORSA E UNA
SERIA E CONCRETA LOTTA ALLE
ATTIVITA' ILLEGALI.
" AI
POSTERI L' ARDUA SENTENZA
" !