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martedì 18 marzo 2014

Lettera di un CITTADINO ITALIANO al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

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Lettera di un   CITTADINO  ITALIANO    al     PRESIDENTE  DEL  CONSIGLIO  DEI  MINISTRI   Matteo Renzi
            a  proposito  dell' incontro  di  lunedì  17  marzo 2014   fra  La  Merkel  e  Matteo  Renzi
La maestra  ( Merkel ) dice  all'alunno ( Matteo )  : " Bravo Matteo, sono colpita favorevolmente dalle tue idee  che sono belle e ambiziose ed anche piene di fantasia creativa ; però  la cosa importante   è che l'Italia rispetti il " Fiscal compact " europeo ( l'esborso annuo di circa 50 miliardi di euro )  e  il tetto del 3 % fra Deficit e Pil " . (  In  quel  momento certamente  la Merkel  ha  pensato  :   ma non credo che gli  sarà possibile  realizzare  tali idee  senza trovare nell'ambito del proprio Paese le necessarie risorse economiche e finanziarie.)
Un semplice cittadino italiano  scrive :
  Caro  Matteo Renzi ,  la  Merkel , ragionando  da tedesca quale essa è  , in fondo  non  sbaglia :  Infatti ,  se tu  vuoi veramente realizzare il tuo progetto di riforme  e di crescita , non  basta l'abolizione del "bicameralismo " ,cioè del Senato quale organo legiferante, oppure l'abolizione delle Provincie sostituendole con le Città metropolitane, oppure la vendita  (  svendita ) all'asta delle auto blu ( strausate ) o delle caserme o edifici pubblici dismessi ;   una  indiscutibile ragione di carattere economico  ti suggerisce  che  innanzi tutto  tu devi diminuire le tasse sulle persone e sulle imprese , modificare  le norme  contrattuali , però  salvaguardando i diritti costituzionali dei lavoratori,   sui rapporti di lavoro e rendere più semplici le norme riguardanti  i rapporti burocratici  fra enti pubblici ed imprese stesse  , nonchè  favorire , attraverso opportune  norme  fiscali , le condizioni  per l'accesso al credito  e  i  mutui fra le banche e cittadini e le attività commerciali, rimborsare  o  compensare  i crediti che le imprese  vantano  verso lo Stato ,  dare più sussidi economici , anche attraverso la istituzione di un reddito minimo garantito  ai cittadini rimasti privi di reddito  e  che  ne  hanno  veramente bisogno, e  conseguentemente così poter incentivare  l'occupazione  e i consumi  ;  infine  innescare un vero processo di crescita economica e sociale in tutto il Paese.......Tutto questo , però ,ti richiederà l'impiego di almeno 60 o 70 o anche 100 e più miliardi di euro  e  se  non  ce  li hai  in cassa , non saranno per nulla sufficienti  quelli  che  potrai trarre dal  margine  esistente rispetto al tetto del 3 % , e anche  da quelli  ricavati  dai generici  tagli  sulle spese  cosiddette inutili o improduttive  ( peraltro tutte da individuare correttamente ) nei  servizi  pubblici ; invece  li dovrai reperire  necessariamente  da  fonti  ben più consistenti , dai risultati che potrai conseguire  da una seria e rigorosa e concreta  lotta alla grande evasione fiscale ( stimata di oltre 70-100  miliardi di euro ), e ancora abolendo tutti i privilegi , le agevolazioni  sino ad ora godute dalle lobbies,dalle caste, dai partiti politici e da organi para-istituzionali, varie  "fondazioni "  agganciate a interessi speculativi di partiti e movimenti politici, riducendo drasticamente  gli altissimi redditi percepiti da molti  dirigenti pubblici , eliminando gli sprechi di denaro pubblico e contrastando la corruzione  negli appalti pubblici  ;  tutto  questo  anche   ridimensionando  drasticamente tutto il comparto politico-istituzionale , amministrativo e burocratico delle competenze  fra i vari uffici pubblici , a cominciare dai Ministeri e sino agli enti locali territoriali. Ma  soprattutto ,  attraverso una seria riprogettazione  politico-economica  di governo, di   piani industriali  su opere infrastrutturali  e innovazione  e  ricerca ..... Per  realizzare tutto ciò , però  , caro Renzi ,  dovrai stare attento a non indebolire , con inopportuni  quanto  irrazionali  tagli a tutte quelle altre  spese  attinenti ai  servizi di quegli  Organi e apparati pubblici che invece hanno bisogno di maggiore funzionalità, cioè di  forti  interventi  volti  a  rimodernare , rinforzare  e  rendere  più  efficiente  tutto l'apparato  amministrativo - istituzionale  dello Stato e  dei servizi  pubblici  di  assistenza sociale , come anche e soprattutto  quelli di controllo e di repressione  sulle attività criminali ( Organi  fiscali , giudiziari e di ordine pubblico ); naturalmente , come dice la Merkel , senza sforare il tetto del tre per cento del deficit/pil  e le regole di bilancio previste dalla comunità  Europea ;  soltanto  allora tu potrai ottenere  risultati positivi di crescita e di sviluppo  nel nostro  Paese e riconoscimenti  anche in Europa .   Però , stai attento ,  non riuscendo a toccare in modo determinante  e  profondo  lo  zoccolo duro  dei  poteri forti , sia della "burocrazia degli apparati istituzionali  "  sia gli interessi speculativi  dei  vari " clan dell'alta finanza " ,  le tue belle promesse  cadranno nel nulla   e  ancora una volta questi "poteri forti"  avranno  vinta la partita , a scapito di quei  poveri  e  onesti  cittadini italiani , costretti ad  emigrare  o  peggio  a  morire  di fame o di disperazione.
In  conclusione , se questo è il triste destino nel quale rischia di cadere  il Popolo italiano , debole  e sottomesso .......allora  sarebbe  molto  meglio uscire subito dall'Euro  e  rimettere tutto nelle mani di un nuovo Governo , a seguito di nuove  consultazioni elettorali  , attraverso designazioni  fatte questa volta direttamente dal Popolo ;  un Governo  che dovrà gestire  l'economia nazionale  in modo  più autonomo  rispetto ai rapporti e agli interessi  internazionali ;  pertanto,    un Governo  composto  da persone  irreprensibili  sotto il profilo etico e morale, decisamente forti e rigorose nel controllo  della legalità nella gestione della  cosa pubblica ; ben determinate  a  perseguire , anche con atti di autorevolezza e di rigore , obiettivi di progresso   e  di giustizia sociale  e a realizzare pienamente i principi costituzionali , posti a tutela dei cittadini socialmente  ed economicamente  più bisognosi.  





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