PROCESSO INARRESTABILE DI DESERTIFICAZIONE DI
RISORSE INTELLETTUALI E
SOCIALI DEL MERIDIONE
D’ITALIA
Di
chi è la
colpa di un
simile degrado culturale
e sociale ?
Se ciò è
dovuto ad una scriteriata e
irresponsabile governance di
una classe politica
o inetta o
in malafede , per
quali motivi i
cittadini ( elettori ) meridionali
( e anche
in campo nazionale ) perseverano in
scelte politiche nei
fatti dimostrate e provate come palesemente
scorrette ? Forse che la
sempre
più degradata situazione
economica e sociale del
meridione viene in un certo senso
favorita , in quanto che costituisce
un terreno più
fertile per il
malcostume , per i voti di scambio , per il
ricorso ( paradossalmente necessario ) alle raccomandazioni , per le speculazioni illecite e
per l’arroganza mafiosa
sempre più dominante sulle coscienze
dei cittadini ? Non
è forse vero che tanti cittadini
in
tante città meridionali hanno
abbandonato ( o hanno
mal curato ) il senso
( o meglio
il sentimento )
di “ sana e
corretta convivenza civile “ ,
di rispetto dell’ambiente , il diritto
di richiedere a
quelli che governano il
loro dovere istituzionale di esercitarlo con onestà e correttezza ?
Non è forse
vero che un
simile comportamento individuale
, generalizzato , e quindi
collettivo , non
potrà che accelerare
questo fenomeno degenerativo , di un
contesto sociale e
territoriale ( del centro-meridione d’Italia ) dove (
ahinoi ! ) è nata
e si è
sviluppata la vera cultura e l’autentica
civiltà dell’occidente ? Non è
forse vero che
i giovani ( delusi verso la politica e verso un certo scorretto modus
vivendi ) , costretti ad “
emigrare “ verso il
nord , finiranno
con il disprezzare
la mentalità e le criticabili abitudini di chi ancora
vive
nel meridione e
persino dei propri
genitori , allontanandosi definitivamente dalle famiglie di origine ?
A questo punto ,
nessuno venga poi a
lamentarsi o a farsi
vittima del “ sistema “ ( in fondo voluto ) .
( note di
agenzia ) : Un esercito di
studenti, laureati e dottorati che scappano da una terra che non sembra offrire
più nulla.
Ci sono certamente profonde ragioni storiche nell’arretratezza del meridione, già
evidenti dall’unità d’Italia. Tuttavia, dopo innegabili miglioramenti dal Dopoguerra, la situazione è
peggiorata in maniera evidente dallo scoppio della crisi a oggi. Scrive L’Espresso: “Da Napoli a Palermo, gli atenei meridionali
perdono matricole, docenti, fondi e punti nelle classifiche. Un fenomeno che
riflette e accentua il divario del Paese”
In Italia il conto della crisi è stato pagato con un tasso
di disoccupazione che si è raddoppiato dallo scoppio della crisi finanziaria a
oggi, raggiungendo il 12,7% nel 2015. Il problema del meridione, e dunque di
tutto il paese, è che mentre il tasso di disoccupazione è del 9.5% al Nord,
raggiunge il 20,5% al Sud.
Questo squilibrio ha, come effetto delle politiche in corso, un’unica
prospettiva: quella di aumentare. Il flusso di forza lavoro qualificata da Sud
a Nord è inesorabile così come l’impoverimento degli atenei del Sud, che
sembrano condannati a chiudere o a diventare una sorta dei licei di
terz’ordine.Note : RAPPORTO DELLA ORGANIZZAZIONE OXFAM SULLE DISEGUAGLIANZE SOCIALI .
La
Organizzazione Oxfam (www.oxfamitalia.org) , nata nel 1942 in Gran Bretagna, è tra le più importanti Confederazioni
Internazionali nel mondo, specializzata in aiuti umanitari e progetti di
sviluppo volti a individuare soluzioni concrete e permanenti alla povertà.
Secondo
il rapporto pubblicato
dalla Oxfam :
"il sistema previdenziale italiano nel 2013 ha ridotto
poco le disparità". L'11% di chi ha un lavoro è a rischio, il nostro paese è il
24esimo tra quelli dell'Unione.
In Europa
vi sono poco più di 340 miliardari
e 123 milioni di persone
a rischio povertà o esclusione sociale.( Rapporto
sulla disuguaglianza intitolato Un’Europa per tutti, non per pochi. Sono : 342
i miliardari europei, con un patrimonio di circa
1.340 miliardi di euro
Per quanto riguarda la povertà, “tra il 2009 e il 2013 il
numero di persone che viveva in una condizione di grave deprivazione materiale, vale a
dire senza reddito sufficiente per pagarsi il riscaldamento
o far fronte a spese impreviste è
aumentato di 7,5 milioni
in 19 Paesi dell’Unione Europea, inclusi Spagna, Irlanda, Italia e Grecia,
arrivando a un totale di 50 milioni”. Dal 2005 al 2014, prosegue il
rapporto, la percentuale di persone in stato di grave deprivazione materiale è
aumentata dal 6,4% all’11,5%. Sono quasi 7 milioni e i più colpiti sono i bambini e i ragazzi sotto i
diciotto anni.
In Italia, in particolare, il 20%
degli italiani più ricchi
detiene il 61,6% della ricchezza nazionale netta, mentre il 20% dei più poveri
può contare su appena lo 0,4% della ricchezza complessiva.
Per l’Italia secondo lo studio sono
fonte di “particolare preoccupazione l’alto livello di corruzione e la scarsa etica
della politica e del business, che hanno implicazioni per molte altre aree e
sono tra le peggiori tra i Paesi avanzati. La disoccupazione è alta ed è
associata ad elevate percentuali di lavoratori part-time involontari e da
persone con occupazioni precarie e vulnerabili. La partecipazione delle donne alla forza-lavoro è
estremamente bassa ed è peggiorata da un divario salariale
di genere che è tra i più alti nei paesi avanzati. E’ scarsa la creazione di
nuove imprese che possano alimentare nuove opportunità di occupazione, nè è
agevole ottenere i finanziamenti
per farlo”.
. L’Italia è all’ultimo
posto per l’entità e l’effetto della tassazione
sugli incentivi sia al lavoro , sia agli investimenti .
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